Maol – Il libro, scritto dal pastore emerito Michele Buonfiglio, ha lo scopo di correggere gli errori di traduzione dei termini antropologici ebraici e greci e di evitare, per esempio, la traduzione della parola ebraica nefeš con la parola «anima» perché essa, come dicono Fiorenza e Metz nel IV volume del «Mysterium Salutis», «fa sottintendere il dualismo platonico».

Correggendo gli errori di traduzione, si evita l’incongruenza di un’anima immortale, che muore (nefeš met «anima morta», Nm 6:6), quella di una sapienza che non discende dall’alto, «ma è terrena, psichica e diabolica» (Gc 3:15). Gesù e il buon ladrone alla morte non scesero negli inferi ma nel soggiorno dei morti.

Solamente liberandoci del pensiero greco-indù di Platone e ripristinando il pensiero antropologico ebraico-cristiano possiamo tradurre in maniera corretta i testi biblici antropologici e presentare ai lettori della Bibbia, che non conoscono la lingua ebraica e quella greca, un’antropologia biblica chiara e corretta.

Il volume può essere ordinato presso l’Adv al costo di 20 euro.

 

 

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