Nel centenario della fine della Prima guerra mondiale, una mostra nella chiesa evangelica dei fratelli di Firenze ha illustrato come gli evangelici italiani del tempo hanno vissuto quel travagliato periodo.
Roberto Vacca – A cavallo della Giornata della Riforma, dal 26 ottobre al 3 novembre, la chiesa evangelica dei fratelli di Firenze, in collaborazione con il Centro culturale protestante Pietro Martire Vermigli e con il Comitato fiorentino per il Risorgimento, ha organizzato un’interessante mostra dal titolo “Protestanti in trincea”, dedicata al centenario della partecipazione dell’Italia al primo conflitto mondiale.
In particolare la mostra si proponeva di illustrare il modo in cui gli evangelici italiani del tempo hanno vissuto quel travagliato periodo e come hanno risposto al dilemma morale che dilaniava la coscienza del Paese: completare il Risorgimento e accettare la guerra, o rimandare gli obiettivi della Patria sottraendosi al conflitto?
Attraverso dei pannelli che esponevano testimonianze e documenti dell’epoca della Grande guerra – in particolare lettere dal fronte, articoli apparsi sulle riviste evangeliche del tempo, canzoni e musiche – il visitatore della mostra ha potuto farsi un’idea del dibattito appassionato che ha coinvolto i cristiani evangelici, che spesso avevano un forte legame con le chiese e la società dei Paesi in guerra.
In un’intervista a Radio Voce della Speranza, Roberto Cappato, uno dei principali organizzatori della mostra, ha indicato nel problema della lealtà e della riconoscenza verso lo Stato liberale italiano e nell’impreparazione teologica, i principali ostacoli che resero difficile smarcarsi dalla propaganda e dall’atmosfera belligerante del tempo. Non furono pochi gli evangelici che si dichiararono fieramente interventisti. Ma forse anche perché i poveri, gli umili, hanno da sempre meno voce in capitolo, e difficilmente riescono a far giungere le loro opinioni ai posteri.
La mostra è stata inaugurata il 26 ottobre con una tavola rotonda, durante la quale tre studiosi, Fabio Bertini (del Coordinamento toscano dei Comitati per il Risorgimento), Gabriella Rustici (della chiesa valdese di Siena) e Massimo Rubboli (dell’Università di Genova) hanno ragionato rispettivamente sull’interventismo e sul neutralismo nel mondo evangelico, sulle voci e testimonianze degli evangelici dal fronte, sull’impegno dei quaccheri per la pace e l’assistenza alle vittime della guerra.
L’esposizione si è conclusa sabato 3 novembre, con una conferenza a due voci. La pastora Letizia Tomassone, della chiesa valdese di Firenze, e Alessandra Campagnano, del Comitato fiorentino per il Risorgimento, hanno analizzato il modo in cui il conflitto fu vissuto dalle donne e il ruolo del volontariato nell’alleviare le sofferenze prodotte dalla guerra.
Ascolta l’intervista a Roberto Cappato
[Immagine: Pixabay]
Podcast: Apri in un’altra finestra | Download (14.4MB)