In questa puntata de L’Altro Binario parliamo del documentario: “Quando Bartali fece un ’48“, video a cura del giornalista de La Nazione Roberto Davide Papini.

Il docuvideo racconta della vittoria di Gino Bartali nel Tour de France 1948 ed è stato premiato con la menzione d’onore nella categoria “Sport individuali” a “Sport Movie & Tv 2018 – 36esimo Milano International Ficts Fest”. Il festival, che si è tenuto a Milano dal 14 al 19 novembre, è un campionato mondiale della televisione, del cinema, della cultura e della comunicazione sportiva.

Bartali è l’unico ciclista ad aver vinto la corsa francese due volte a distanza di dieci anni l’una dall’altra. Proprio la seconda volta, nel 1948, è quella che proietta “Ginettaccio” nella leggenda per una rimonta straordinaria che si intreccia anche con la storia civile e politica dell’Italia. Nei giorni drammatici del luglio 1948, infatti, con l’Italia a un passo dalla guerra civile dopo l’attentaro (per fortuna non mortale) al segretario del Pci, Palmiro Togliatti, il successo clamoroso di Bartali riportò serenità e spirito di unità nazionale. Forse è esagerato dire che Bartali salvò l’Italia, certo è che la sua vittoria aiutò a rasserenare gli animi.

Nel video (che vede la partecipazione di Irene Puccioni, Antonio Mannori e Duccio Moschella) si parla anche del grande coraggio e dell’umanità di Bartali che salvò tanti ebrei dalla persecuzione nazifascista. Nel 2013 Bartali fu insignito del titolo di Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem (il Memoriale della Shoah di Gerusalemme) assegnato ai non ebrei che, mettendo a repentaglio la propria vita, hanno salvato gli ebrei. Bartali aderì negli anni ’43/’44 a una rete clandestina per salvare centinaia di perseguitati, soprattutto ebrei, dalla barbarie nazifascista. Con la sua bicicletta il grande ciclista fiorentino trasportava i documenti falsi destinati a far scappare i perseguitati. (fonte La Nazione)

Condividi

Articoli recenti