Carlo Ausino, regista, è nato a Messina nel 1938. All’età di 12 anni aveva già il pallino del cinema. Nel buio della sala cinematografica poteva gustare storie senza limiti di tempo: kolossal epici oppure film di fantascienza che trasportavano in un futuro più o meno lontano.

Come poteva raccontare al meglio anche lui delle storie? Senza dubbio con il cinema. Avendo sperimentato anche il teatro amatoriale si rese conto che lì, per raccontare una storia, aveva a disposizione soltanto i personaggi. La svolta in favore del cinema avvenne per caso, quando iscrittosi a un corso di teologia (per diventare pastore evangelico), si rese conto che quella scelta era dettata più che altro da una visione del suo futuro del padre. Si disse che poteva ingannare gli uomini ma non Dio.

Lasciò tutto e si immerse nell’avventura cinematografica. Cominciò come operatore esterno alla Rai realizzando filmati per la serie “Cronache Italiane”, fin quando, per mancanza di fondi, fu licenziato. Iniziò così a realizzare film. Ebbe modo di incontrare produttori che gli consigliarono di trattare il tema della violenza nella città di Torino. Nacque così il capolavoro “Torino violenta” (1977). Altri suoi film di successo sono stati “Prima che il sole tramonti” (1976), “Tony, l’altra faccia della Torino violenta” (1980), “Nebuneff” (1988), “Senza scrupoli” (1990), “Killer’s Playlist” (2006).

Intervista a cura del pastore avventista Corneliu Lupu Benone.

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