Andrew McChesney – Manuel Iacono aveva 2 anni e quel sabato mattina era al culto con mamma e papà nella chiesa avventista di Ragusa, in Sicilia. Nel pomeriggio, la famiglia era andata con gli amici a fare una scampagnata nel bosco.
A metà del picnic, il piccolo Manuel cominciò ad avere problemi di respirazione e a rigurgitare. La mamma gli toccò la fronte e sentì che era bollente. Afferrò il piccolo e, seguita dal marito, corse verso la macchina. Intanto pregava: «Signore, tu l’hai creato e solo tu puoi salvarlo». In macchina, la mamma notò delle bollicine rosso scuro sulle mani e sulle braccia di Manuel, che si diffondevano sul petto e sulla schiena. Intanto il bambino faticava sempre più a respirare.
«Signore, tu l’hai creato» la mamma pregava freneticamente «Solo tu puoi salvarlo».
In ospedale, un’infermiera mise la maschera d’ossigeno sul naso e sulla bocca di Manuel per aiutarlo a respirare. Una giovane dottoressa chiese se qualcosa avesse morso o punto il bimbo nel bosco. Ma il piccolo non presentava alcun segno sul corpo.
Manuel venne ricoverato in ospedale per la notte. La mamma, rimasta con lui, pregava disperatamente. Anche se i medici non riuscivano a capire quale fosse il problema, lei era certa che Dio avrebbe salvato suo figlio. «Signore, tu l’hai creato» continuava a pregare «Solo tu puoi salvarlo».
Passarono dodici giorni. Manuel continuava a respirare a fatica, aveva ancora la febbre ed era pieno di bollicine rosse. Il medico aveva chiamato i colleghi delle città vicine per un consulto, ma non era stato possibile diagnosticare la malattia. Alla fine, il dottore disse alla mamma di portare a casa Manuel. «Non possiamo fare nulla» affermò «L’unica cosa che rimane è pregare».
La mamma aveva pregato senza sosta nei 12 giorni e pregò di nuovo: «Signore, tu l’hai creato e solo tu puoi salvarlo». Quando aprì gli occhi, vide che Manuel respirava meglio. Nelle ore successive, le bollicine rosse si affievolirono e poi svanirono. La febbre scomparve. Il medico era sbalordito. Nessuno poteva spiegare cosa fosse successo. Tutti dichiararono che era un miracolo.
Manuel era troppo piccolo per ricordare la sua malattia, ma conosce tutti i dettagli perché la mamma glieli ricorda ogni giorno. Ha iniziato a raccontare agli altri del miracolo della sua guarigione fin da quando era all’asilo e aveva 3 anni. Cerca costantemente delle occasioni per condividere la sua testimonianza personale.
Ora Manuel ha 9 anni e recentemente ha raccontato la sua storia a scuola. Un altro giorno, l’insegnante ha parlato della preghiera e Manuel ha raccontato come le preghiere di sua madre gli avessero salvato la vita. Quando sente i compagni di classe parlare di Dio durante la ricreazione, racconta loro della potenza mostrata dal Signore durante la sua malattia. Se è invitato a parlare in eventi importanti della Scuola del Sabato o alle feste di compleanno, non manca di condividere di nuovo la sua esperienza.
«Cerco le occasioni per dire alle persone quello che Dio ha fatto per me» afferma Manuel.
Come risultato della sua testimonianza personale, gli amici gli hanno chiesto di conoscere di più su Dio. Manuel ha regalato una Bibbia per bambini a uno dei suoi amici e spera che la sua storia condurrà molte persone a Dio.
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[Fonte: Adventist Mission/Eudnew. Foto: Andrew McChesney]