Radio Deejay e Radio Voce della Speranza. Un chiarimento doveroso
4 Aprile 2019
Radio Deejay e Radio Voce della Speranza. Un chiarimento doveroso
4 Aprile 2019

Hope Media Italia – Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Ente Voce della Speranza in riferimento a un articolo uscito sul quotidiano Il Gazzettino di Venezia.

In riferimento all’articolo pubblicato in data 31 marzo 2019 in prima pagina, con proseguimento a pagina 15, dell’edizione nazionale del quotidiano Il Gazzettino e intitolato “Deejay contro Avventisti: va in onda la guerra legale”, l’Ente Voce della Speranza, ente ecclesiastico dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, desidera precisare alcuni punti per far chiarezza sui contenuti e i fatti, esprimendo il proprio stupore per l’inaccurato e inveritiero articolo.

Innanzitutto, Rvs Conegliano è di proprietà dell’Ente Voce della Speranza e non di Amai. Rvs Conegliano, inoltre, non è parte nel contenzioso pendente avanti il T.A.R. per il Lazio – sede di Roma, citato nell’articolo. Per cui l’Ente Voce della Speranza, oltre ad essere completamente estraneo alla problematica tra Rai ed Elemedia (la società di Radio Deejay), non ha mai dato luogo a comportamenti dannosi e lesivi degli altrui diritti a carico di chicchessia.

La giornalista Angela Pederiva asserisce erroneamente: “È qui che entra in ballo Radio Voce della Speranza, di proprietà dell’Associazione media avventista italiana, che ha una delle sue sedi a Conegliano e irradia il proprio segnale dal sito di Borgo Da Re a Fregona. Avendo superato i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, dovendo ridurre a conformità il proprio impianto, l’emittente religiosa aveva chiesto di poter modificare la direzione e l’altezza del sistema radiante, tanto da ricevere nel 2014 un’autorizzazione provvisoria dall’Ispettorato territoriale del Veneto. A quel punto Elemedia, che rappresenta la radio diretta da Linus, è partita all’attacco sostenendo che fossero stati proprio i cambiamenti apportati da Voce della Speranza a causare le interferenze, affermando che spettava agli uffici ministeriali verificare se determinassero «un eventuale peggioramento del rapporto interferenziale con altri operatori», rimarcando che il proprio progetto era anteriore a quello degli avventisti per cui spettava a loro adeguarsi”.

Ciò non è assolutamente fondato, dato che l’emittente dell’Ente Voce della Speranza ha sempre rispettato la normativa di settore e si è adeguata alle indicazioni dei competenti uffici senza subire sanzione alcuna: tanto è vero che non è parte nel contenzioso avanti al T.A.R. Lazio.

Abbiamo incaricato un legale per chiedere rettifica al Gazzettino.

 

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