Mai nella storia d’Italia sono stati effettuati tanti arresti per crimini contro l’ambiente come nel 2017. Mai tante inchieste sui traffici illeciti di rifiuti. Dal Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, appena presentato a Roma, emergono come triste primato le 538 ordinanze di custodia cautelare emesse per reati ambientali lo scorso anno (139,5% in più rispetto al 2016). Mario Calvagno e Carmen Zammataro di Rvs Roma intervistano Antonio Pergolizzi, uno dei curatori del rapporto di Legambiente.

I numeri rivelati fanno rabbrividire. Nel 2017 si è registrato un vero boom di arresti per crimini contro l’ambiente e di inchieste sui traffici illegali di rifiuti. La Campania è ancora in testa per il numero di reati, concentrati per il 44% nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa. Il fatturato dell’ecomafia sale in un anno del 9,4%, a quota 14,1 miliardi. Una fotografia dell’illegalità ambientale che spazia dai traffici illeciti di rifiuti, all’abusivismo edilizio, all’agrolaimentare, sino ai furti di opere d’arte. Con le mafie burattinaie di questi illeciti abusi. Quali speranze possiamo serbare sul futuro e quali proposte di cambiamento saranno messe in atto dalle istituzioni?

Per informazioni: www.legambiente.it

Condividi

Articoli recenti