NA - Notizie AvventisteMaurizio Pozzi/Notizie Avventiste – Giovedì 28 febbraio, presso l’aula Magna del Liceo cantonale di Lugano, le chiese cristiane avventiste, battiste e riformate della città, in collaborazione con l’Associazione biblica della Svizzera italiana, hanno proposto anche nel contesto del Canton Ticino una riflessione plurale sulla relazione che intercorre tra la fede cristiana e l’agire a favore della libertà di tutti.

La conclusione a cui si è giunti: è solo insieme che possiamo esperimentare in modo nuovo, sperando che cresca la consapevolezza del nostro essere cristiani diversi ma insieme in una società complessa; tutelare questa pluralità a cominciare all’interno del nostro stesso sodalizio di chiese è una testimonianza di come la libertà di religione comincia qui a casa nostra, sul versante ecumenico, prima di pretenderla fuori di qui.

L’incontro si è svolto nel quadro di tre importanti ricorrenze. Nel 313, l’imperatore romano Costantino, attraverso il famoso “editto di Milano” concesse ai cristiani di professare liberamente la propria fede. Il 17 febbraio 1848, furono firmate da Carlo Alberto di Savoia le Lettere patenti, attraverso le quali egli concedeva i diritti civili e politici ai valdesi, fino ad allora perseguitati. Gli evangelici ravvisano in quell’episodio gli albori della libertà religiosa in Italia.

Tra il 1962 e il 1965, la Chiesa cattolica visse il Concilio Vaticano II, aperto alla presenza di cristiani di diversa denominazione e agli esponenti di molte religioni non cristiane, dove la libertà religiosa trovò una sua importante affermazione.

Come cristiani, oltreché come cittadini, ci siamo interrogati su quale idea di libertà scaturisca dalle Sacre Scritture. Quale dialettica tra libertà religiosa, uguaglianza delle confessioni e dignità umana nella Costituzione federale? Quale ruolo le chiese possono esercitare per evitare il rischio che il mondo diventi teatro di una nuova conflittualità interreligiosa?

Partendo, dunque, dalle Scritture, abbiamo domandato ad Ernesto Borghi, presidente dell’Associazione biblica della Svizzera italiana, di illustrarci il tema.

Il nostro sguardo, poi, si è appuntato sulla legislazione vigente e abbiamo provato a interrogarci sulle nuove problematiche che il diritto deve affrontare, aiutati da Vincenzo Pacillo, docente di Diritto ecclesiastico alla Facoltà di Teologia di Lugano.

Infine, abbiamo visto come le chiese si stanno muovendo in questo ambito, dando la parola a Giuseppe Platone, pastore valdese e già direttore di Riforma, settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi in Italia.

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