Dopo 12 giorni di proteste, almeno 41 morti, migliaia di persone arrestate, tra cui 30 giornalisti, denunce di violenze e percosse in carcere, Internet staccato dalla rete globale, pressioni sui media, gli artisti e le famiglie delle vittime perché non amplifichino il messaggio dei manifestanti, con anche la nazionale di calcio che si schiera in difesa delle donne e dei giovani iraniani, vestendosi di nero, il presidente Raisi va in tv per cercare di placare la rabbia sociale (da LaRepubblica del 29 settembre 2022, articolo di Gabriella Colarusso dal titolo "Raisi “triste per Mahsa” Ma contro le rivolte promette pugno duro"). Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno sentito il parere su questa situazione di Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International. 

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