Avventisti connessi grazie alla tecnologia. Le istituzioni della chiesa nell’emergenza coronavirus.

HopeMedia Italia– Il 14 marzo è stato il secondo sabato di stop alle funzioni religiose nelle chiese avventiste della penisola, isole comprese; il terzo per le comunità di cinque regioni dell’Italia del nord. Luoghi di culto chiusi ma instancabile impegno di pastori e responsabili dei dipartimenti nazionali nel telefonare, produrre video e inviare messaggi o organizzare riunioni locali online, oltre allo studio della Bibbia (Scuola del sabato) e alla predicazione sui canali web e social nazionali il sabato mattina. Tutto per far sentire la comunità unita anche se ognuno nella propria casa, come evidenzia l’hashtag lanciato la scorsa settimana: #restiamounitiadistanza.

Ogni giorno, alle 8 e alle 20, i giovani e gli scout Aisa dedicano un momento di preghiera insieme nel tempo, separati nello spazio delle proprie abitazioni. Marzo è un mese importante per la gioventù italiana “che la vedeva protagonista in alcune attività storiche, come la Settimana di preghiera, e in altre più recenti, come il Global Youth Day. Dopo mesi di preparativi, alcuni eventi sono stati annullati, con profondo dispiacere degli organizzatori” affermano i responsabili nazionali dei Ministeri Avventisti per la Gioventù (Mag). Ad ogni modo alcune attività continuano online, come incontri in diretta su Instagram di condivisione e riflessione su tematiche bibliche, o la settimana di preghiera in video.
Ascolta l’intervista ai responsabili dei Mag.

Domenica 15 marzo, il past. Stefano Paris, presidente dell’Uicca (Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno), ha rivolto un appello alla preghiera con appuntamento alle ore 18.30, ognuno nella propria abitazione. “Preghiamo per la guarigione del nostro Paese come anche delle altre nazioni colpite da questo virus. Al tramonto di oggi ognuno può innalzare la sua preghiera di intercessione, chiedendo in modo particolare saggezza e protezione per tutti coloro che operano in prima linea negli ospedali e nella gestione di questa difficoltà”.

“In quel giorno si dirà: ‘Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!’” (Isaia 25:9)

Casa di riposo
“Casa Mia”, la casa di riposo di Forlì, si trova in una delle regioni più colpite dalla Covid-19. Ma la situazione in città e nella struttura è tranquilla.

“Fino ad oggi, tutte le rigorose misure di prevenzione adottate da parte di personale, pazienti, amministrazione e, soprattutto, la cura degli angeli che formano un cerchio invisibile attorno alla struttura [come afferma il Salmo 34:7], hanno fatto e fanno sì che il virus ancora non sia entrato e che tutti, personale e pazienti, stiano bene e in salute” assicura Fabian Nikolaus, direttore di Casa Mia.

Da lui arriva una richiesta di preghiera: “Sarebbe bello che anche a livello nazionale si potesse pregare per la nostra opera sociale e per ciò che stiamo facendo”.

Casa editrice
La casa editrice Adv, con sede a Firenze, non è chiusa anche se “per ragioni di sicurezza e responsabilità, parte del personale lavora da casa in smart working, almeno quelli che hanno la possibilità di farlo senza penalizzare la produttività” spiega il direttore Maurizio Caracciolo..

“La produzione continua” aggiunge “concentrandosi in particolare sui periodici, perché in questo momento, pure avendo dei libri pronti da mandare in stampa, dobbiamo attendere che l’emergenza passi, perché la chiusura delle chiese naturalmente ci impedisce di poter fare la promozione”.

Anche le Edizioni Adv, come altre istituzioni della chiesa, subiranno “contraccolpi” da questa emergenza, che ora sono difficili da ipotizzare. “In questo momento ci concentriamo sulla salute personale e sulla responsabilità di continuare a offrire un servizio che in tempi come questi può essere ancora più utile” ragiona il direttore, nonostante l’ostacolo della “logica difficoltà e frammentarietà delle consegne dei libri e delle riviste; alcune province impediscono categoricamente l’attività di consegna posta e corrieri”.

Per questo, prosegue Caracciolo, “abbiamo pensato, intanto, di offrire a tutti i membri la versione digitale del Messaggero e, ipotizzando un periodo ancora relativamente lungo di chiusura forzata di ogni attività che ci costringerà a rimanere in casa, pensiamo nelle prossime settimane di intensificare questo servizio dando l’opportunità di leggere anche altri prodotti, naturalmente ne daremo adeguata informazione”.

“Stiamo comunque ricevendo ed evadendo ordini di libri” precisa il direttore “quindi in questo momento in particolare, dove le famiglie riscoprono anche la bellezza della lettura, sappiate che potete ordinare, anche attraverso il sito www.edizioniadvshop.it, la nostra letteratura”.

L’invito alla preghiera arriva da questa istituzione della chiesa. “Chiediamo che l’Adv sia oggetto delle preghiere e dei pensieri dei ‘fratelli’ e delle ‘sorelle’, perché il suo futuro rischia di essere compromesso e incerto e, con esso quello delle persone che vi lavorano” conclude Caracciolo.


Villa Aurora
“L’Istituto avventista di cultura biblica (Iacb) ‘Villa Aurora’” informa il direttore Davide Romano “ha sospeso, secondo quanto previsto dal Dpcm del 4 marzo 2020, tutte le attività didattiche in presenza, implementando con grande prontezza la fruizione dei contenuti disciplinari a distanza attraverso la piattaforma digitale. Ciascuno studente o studentessa segue quindi attualmente le lezioni dalla propria camera attraverso il proprio computer”.

“La componente studentesca residenziale del campus” aggiunge “si è sensibilmente ridotta a causa della partenza degli studenti stranieri, perlopiù americani (che quest’anno erano 43) i quali sono dovuti far rientro, con grande dispiacere, in patria”.

L’offerta formativa dell’Istituto comprende la Facoltà avventista di teologia (Fat) “che quest’anno compie 80 anni” afferma il direttore; il Dipartimento di lingua, cultura e arte italiana (DilCai) per studenti stranieri; e il Master in fundraising, comunicazione e mamagement per gli enti ecclesiastici. Nel campus è presente anche CasAurora, la struttura ricettiva per le famiglie delle persone ospedalizzate.

“Sin dall’inizio della crisi Covid-19” spiega D. Romano “la sfida è stata quella di isolare il più possibile il campus da ingressi di persone esterne e garantire una continuità di classe e un clima spiritualmente fecondo per i nostri studenti della facoltà di teologia. Fino ad oggi possiamo essere grati al Signore di non aver avuto contagi in seno al campus. I servizi di mensa e alcuni altri servizi interni rimangono fruibili ai residenti nel campus, ma con precise limitazioni prudenziali e misure di profilassi”.

Il personale e i volontari che prestano servizio nell’Istituto svolgono un lavoro fondamentale per la vita nel campus. “Un ringraziamento particolare” conclude il direttore “va a tutto il personale docente, al personale amministrativo (Stefano per tutti), alberghiero, manutentivo, ai due encomiabili precettori Silvio e Melissa e alla loro vice, Raquel, che stanno cercando di mantenere un clima disteso nei nostri convitti e tra i nostri studenti in un momento così delicato e drammatico. Un plauso affettuoso e riconoscente ai nostri volontari e alle nostre volontarie, ragazzi e ragazze speciali che svolgono con abnegazione compiti essenziali di cura e di presidio in vari ambiti. E un incoraggiamento va ai nostri studenti e alle nostre studentesse che con grande senso di responsabilità stanno vivendo questo periodo, cercando di mantenere concentrata la loro mente allo studio e alla formazione, nel segno dell’antico motto di Villa Aurora, ‘imparare per servire’”.

Preghiamo per “Villa Aurora”, per gli amministratori, i docenti, gli studenti, i volontari e tutto il personale, perché il Signore continui a proteggerli e a tenere lontano il virus.


CasAurora
Continua a essere aperta CasAurora, la struttura che, a prezzo contenuto, accoglie le famiglie costrette a soggiornare a Firenze perché hanno un parente ricoverato nel polo ospedaliero della città. “Anche se l’occupazione si è sensibilmente ridotta in quanto l’ospedale Careggi effettua solo due tipi di interventi, quelli sulle emergenze e quelli sui tumori” spiega la direttrice Ester Murro.

“Le persone che arrivano sono doppiamente spaventate” continua “perché oltre alla preoccupazione dell’operazione sono provate dall’emergenza coronavirus. In reception abbiamo messo dei delimitatori che ci permettono di poter parlare con l’ospite ma a distanza di sicurezza”.

Di solito CasAurora offre agli ospiti la possibilità di usufruire della mensa del campus dello Iacb, frequentata dagli studenti. In questo periodo di restrizione dei contatti diretti, “abbiamo attivato un servizio di distribuzione dei pasti nei salottini all’interno della struttura per evitare che studenti e persone esterne entrino in contatto” afferma la direttrice.

L’emergenza Covid-19 comporta difficoltà per i familiari dei pazienti ricoverati ma anche nuove necessità dei nosocomi, che trovano soluzioni anche nell’accoglienza offerta da CasAurora. “Stiamo collaborando con le assistenti sociali del Meyer per accogliere famiglie che aspettano di essere inserite negli appartamenti che le associazioni mettono a disposizione per le lungodegenze” afferma E. Murro “Alcune camere sono occupate da personale sanitario chiamato in inserimento presso gli ospedali fiorentini. Tutto lo staff continua a lavorare consapevole che anche in questa situazione il nostro servizio è indispensabile per tutti coloro che attraversano questo momento di doppia fragilità”.

Preghiamo per l’attività di CasAurora, per il personale e gli ospiti, affinché ricevano dal Signore conforto e forza nell’affrontare e superare ogni difficoltà.

Centri giovanili
Casuccia Visani”, a Poppi (AR), e “Le Sorgenti”, presso Piazza Armerina (EN), i due centri giovanili della chiesa avventista, sono al momento chiusi, abitati solo dai due responsabili con le loro famiglie. Gli appuntamenti di marzo e aprile sono stati cancellati in seguito ai Dpcm, e non si sa quali decisioni saranno prese per gli incontri previsti nei mesi successivi. “Non è una prospettiva rosea e temiamo che anche la ripresa non sarà veloce. È tutto un’incognita al momento” dice Petru Havresciuc, che si occupa di Casuccia Visani.

Di solito, le due strutture sono piene di bambini, ragazzi e giovani proprio in aprile e maggio con i raduni degli scout Aisa, e poi in estate con i campeggi. “Ci affidiamo al Signore che faccia un miracolo, e le persone guariscano presto. Lui guida tutto” conclude P. Havresciuc.

Preghiamo per questi due centri, perché ritornino presto a riempirsi di giovani e a risuonare di allegria, canti e lode a Dio, e per i responsabili e le loro famiglie.

 

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