Romina Garelli – “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Apocalisse 3:20). Con questo testo, il past. Roberto Iannò, responsabile nazionale dei Ministeri Avventisti della Famiglia, ha dato inizio al seminario dedicato proprio alla famiglia, sabato 3 dicembre, nella chiesa di Roma Lungotevere.

Se Gesù bussasse alla nostra porta, cosa faremmo prima di aprirgli? La riflessione è stata posta su Lazzaro e la sua famiglia atipica, senza la presenza di genitori e composta da tre figli single (cfr Vangeli di Luca e di Giovanni). Marta e Maria, oltre ad essere diametralmente opposte per carattere, appaiono eternamente in conflitto. Lazzaro sembra “assente” in famiglia, simbolo dell’uomo che non c’è, non interviene nella discussione con Marta e Maria, e di lui sappiamo solo della sua morte.

Non doveva essere semplice visitare questa famiglia, ma Gesù è venuto proprio per queste persone. La famiglia di Lazzaro ha il pregio di accogliere Gesù e di condividere il proprio dolore. Se Gesù bussasse alla nostra porta, non dovremmo riordinare nulla, se non cogliere la sua mano per sistemare le nostre relazioni, le nostre difficoltà…

L’incontro del pomeriggio si è soffermato sulla tematica del perdono e su come perdonare. La Bibbia ci invita a perdonare e in primis per il nostro benessere. Capire come perdonare interessa anche le persone spirituali che non sono esenti da tale difficoltà. Il past. Iannò ha anche sottolineato che cosa non è il perdono.

Clicca qui per guardare la registrazione del sermone.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

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