Niente frutta per le famiglie bisognose.

Notizie Avventiste – Un gruppo di ladri ha fatto irruzione nell’orto privato della chiesa avventista Cannington Community Church (Ccc), nell’Australia occidentale, per rubare dieci alberi la cui frutta doveva riempire i pacchi di alimenti da distribuire alle famiglie indigenti o essere servita durante i pasti della mensa sociale della chiesa.

«Siamo andati via giovedì pomeriggio e domenica gli alberi non c’erano più” ha spiegato Heather Stewart-Johnson, della locale sede di Adra e coordinatrice del progetto comunitario “I ladri hanno scavato sotto il recinto e hanno estirpato le piante con le radici e tutto il resto. Hanno anche rubato le nostre carriole per trasportare gli alberi. Sono delusa soprattutto perché queste persone non hanno pensato di poter venire a chiederci aiuto, se erano nel bisogno”.

Il sindaco di Cannington, Patrick Hall, conosce bene l’impegno della chiesa nel tessuto sociale della città, così, in collaborazione con il grande magazzino Bunnings Warehouse, ha provveduto a rifornire la comunità avventista di nuovi alberi, piantine e carriole, per compensare la perdita.

In un’intervista al Cannington Times, il primo cittadino ha affermato che il furto riflette la triste realtà della disperazione in cui versano le persone. “Il furto di attrezzature necessarie e di così tanti alberi da frutto è un vero colpo in un momento in cui il lavoro della Cannington Soup Kitchen è più importante che mai”.

Mensa sociale
Un mese fa la mensa sociale avventista ha dovuto chiudere in osservanza delle restrizioni governative per il contenimento della Covid-19, ma i volontari della chiesa hanno continuato a distribuire dai 30 ai 40 pacchi di alimenti ogni venerdì.

“La nostra caffetteria comunitaria, come ci piace definirla, era aperta tutti i venerdì e talvolta abbiamo dato da mangiare a 120 individui” ha dichiarato Stewart-Johnson “Le persone vengono perché hanno fame o perché sono sole e vogliono creare relazioni, e chiacchierare insieme. Ora, invece, prepariamo e distribuiamo pacchi di alimenti, ma sarà bello riavviare la caffetteria”.

I pacchi contengono frutta, verdura e generi alimentari, come pane e prodotti a lunga conservazione, donati principalmente dal banco alimentare “Second Bite”. Nonostante gli ostacoli, l’impegno della chiesa verso la collettività continua anche durante l’isolamento sociale.

“Quando è arrivato il nostro attuale pastore, non vi erano molti membri” ha spiegato Stewart-Johnson “ma lui ha lanciato una sfida e ci ha detto ‘Se oggi chiudessimo le porte, mancheremmo a qualcuno? Forse a nessuno’. E così siamo partiti con la caffetteria comunitaria”.

Riduce la criminalità
Grazie al generoso lavoro dei volontari, il progetto della mensa non solo risponde a bisogni immediati degli individui – mangiare e trovare delle amici – ma aiuta anche a ridurre la delinquenza. Un giorno, un sergente della polizia locale ha detto: “Sappiamo cosa state facendo, e il tasso di criminalità sta calando nella zona. Quindi non fermatevi, ma continuate la vostra opera”.

“Non vedevo la relazione tra criminalità e distribuzione di pasti” ha affermato Stewart -Johnson “ma il sergente ha spiegato che se non avessero avuto la possibilità che offrivamo, le persone in difficoltà avrebbero scassinato i negozi per trovare da mangiare”.

Quando avanza pane o frutta, la chiesa avventista collabora con la scuola che si trova dall’altra parte della strada per distribuire alimenti alle famiglie bisognose. Inoltre, gestisce un negozio di abiti usati, una biblioteca di strada e ha in programma di offrire a tutta la cittadinanza l’accesso gratuito al proprio orto. “Cerchiamo di raggiungere quanti più settori possiamo all’interno della nostra società” ha concluso Stewart-Johnson.
[LF]

[Fonte e foto Adventist Record]

Condividi

Articoli recenti