Il 23 maggio, l’Italia ricorda la strage di Capaci (1992) in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Assieme a Paolo Borsellino, collega e amico fino alla morte, Falcone è una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.

In occasione del ventottesimo anniversario della strage di Capaci, vi proponiamo una riflessione di Giuseppe Lumia, già deputato e senatore della Repubblica, presidente della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie nel biennio 2000-2001 e attento osservatore del fenomeno mafioso, costretto da anni a vivere sotto scorta.

Qual è l’eredità più importante che ci ha lasciato Giovanni Falcone? C’è ancora qualcosa da scoprire sulla strage di Capaci? In cosa consiste la tecnica mafiosa del “mascariamento” che anche Falcone dovette subire? La lotta alla mafia ha sempre bisogno di eroi ammazzati? Cosa pensare delle gravi divisioni che spesso caratterizzano le istituzioni e le associazioni che si battono contro la mafia?

Intervista a cura di Roberto Vacca.

In appendice, un riferimento al film, in onda venerdì 22 maggio su Rai Uno, sulla figura di Felicia Impastato,mamma di Peppino e Giovanni Impastato; poi Lumia traccia un ricordo personale di questa donna coraggiosa, che incontrò quando era presidente della Commissione parlamentare antimafia.

Ascolta l’intervista a  Giuseppe Lumia.

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