Notizie Avventiste – Il Sabato del rifugiato, 21 giugno, è un giorno particolare per le chiese avventiste. Ricorre ogni anno in occasione della omonima Giornata mondiale designata dalle Nazioni Unite il 20 giugno. Rifugiati e richiedenti asilo sono al centro del dialogo, per conoscere le loro esperienze, offrire sostegno e difendere i loro diritti.
Il tema di quest’anno è la solidarietà: stare al fianco dei rifugiati non solo a parole, ma anche con le azioni. Solidarietà significa ascoltare veramente le loro voci, valorizzare le loro storie. Significa operare per la pace nei luoghi da cui sono dovuti fuggire, in modo che un giorno possano tornare in sicurezza. Significa anche creare spazi dove possano ricostruire la loro vita e garantire che le comunità e le nazioni abbiano gli strumenti necessari per sostenerli e accoglierli.
In Europa, i Dipartimenti Comunicazioni delle Regioni transeuropea (TED) e intereuropea (EUD) della denominazione, insieme all’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) in Europa, hanno ancora una volta collaborato nel preparare una serie di risorse per celebrare la resilienza dei rifugiati, tra cui il concorso artistico e la cerimonia di premiazione online.
Poiché un’immagine vale più di mille parole, il concorso artistico 2025, “Ascoltami. Guardami. Cammina con me”, ha invitato i giovani di tutto il mondo a usare la loro creatività per conoscere, comprendere e sostenere coloro che sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi. Quest’anno i giudici hanno ricevuto 280 opere di grande ispirazione. Sarà possibile seguire la cerimonia di premiazione, in inglese, il 20 giugno, alle ore 18.00, cliccando qui.
Due storie di solidarietà
Quando incontriamo una persona rifugiata e ascoltiamo la sua esperienza, ci rendiamo conto che al suo posto poteva esserci ognuno di noi. Bastava nascere nel luogo “sbagliato” o che la guerra scoppiasse nel nostro Paese.
Moud
La vita di Moud (45 anni) è stata segnata da conflitti, fughe e sopravvivenza. Nata in Palestina, si era rifugiata in Siria da bambina, per poi dover di nuovo fuggire a causa della guerra. Arrivata in Libano con la speranza di trovare la pace, ha dovuto affrontare un’altra crisi ed essere tra gli sfollati, ancora una volta, in seguito alla crescente instabilità del Paese.
In Libano si è sposata. Ma senza parenti al suo fianco, senza una rete di sicurezza su cui contare e con un corpo indebolito da ripetuti interventi alla colonna vertebrale, anche la vita quotidiana era una lotta. Ma le cose sono cambiate quando Moud è entrata nel programma di ADRA a Baalbek. Continua a leggere sul sito di ADRA Italia.
Keba
Keba aveva 19 anni quando è arrivato in Italia dal Gambia, sbarcando a Pozzallo (Sicilia) nel 2019. Come tanti altri, cercava una vita migliore, ma la sua storia si è rivelata unica e toccante, marcata da una sfida aggiuntiva: la sordità. Ospite del centro di accoglienza Filotea, Keba ha purtroppo sperimentato l’isolamento e l’emarginazione a causa della sua disabilità. Nonostante la sua giovane età, si è trovato escluso da quasi tutte le attività di gruppo, dalle partite di calcio ai momenti di formazione, il che ha reso difficile la sua integrazione sociale. La svolta è arrivata grazie a Valentina, una collaboratrice e mediatrice del centro Filotea. Notando la difficile situazione di Keba, Valentina ha contattato Giorgio, il referente di ADRA Ragusa, responsabile di un corso di alfabetizzazione. Continua a leggere sul sito di ADRA Italia.
Come essere solidali
Oltre 117,3 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa di disastri climatici, conflitti e persecuzioni. Un numero impressionante dietro cui ci sono i volti e le storie di persone reali, bambini, dinne e uomini che meritano di essere trattati con gentilezza, giustizia, compassione e amore, seguendo l’insegnamento di Gesù.
Come essere solidali? TED ed EUD invitano a sostenere le sedi locali di ADRA, svolgendo attività di volontariato oppure offrendo una donazione. Si può anche partecipare al concorso artistico del prossimo anno e contribuire alla sensibilizzazione con la condivisione delle immagini di quest’anno ad amici e familiari. Ma soprattutto, si può pregare perché i rifugiati di tutto il mondo trovino sicurezza e pace, e i leader mondiali prendano decisioni sagge e compassionevoli.
Ascolta l’intervista al direttore di Adra Italia, Dag Pontvik su Radio RVS.
[Foto: ADRA Italia. Fonte: tedNews e ADRA Italia News]
[immagine di copertina: hosnysalah su pixabay.com]