Adra e Chiesa avventista mondiale lanciano una campagna di scrittura di lettere in difesa delle persone vulnerabili e bisognose di aiuto.

Notizie Avventiste – In occasione del Sabato del rifugiato, il 18 giugno, l'Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) internazionale, in collaborazione con la Chiesa avventista mondiale, il Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa e i Ministeri per i rifugiati e gli immigrati della Regione nordamericana (Nad), lancerà una campagna di scrittura di lettere della durata di un anno. Sarà indirizzata ai membri del Congresso degli Stati Uniti e ad altri leader di governo perché realizzino politiche e pratiche sui rifugiati che siano libere da discriminazioni razziali, etniche e religiose, affermano i dirigenti di Adra.

“È la prima volta che le tre entità ecclesiastiche collaborano insieme in una campagna di sensibilizzazione online. Vogliamo incoraggiare gli avventisti a inviare delle lettere ai membri del Congresso e al Presidente, usando il nostro sito web, Facebook e i link nelle email per sostenere i rifugiati davanti ai loro rappresentanti eletti" spiegano "Inoltre, questa campagna sarà replicata in tutte le Regioni della Chiesa durante l'anno".

Secondo Herma Percy, responsabile Adra per la difesa dei diritti, le Nazioni Unite hanno da poco annunciato che sono oltre 100 milioni le persone nel mondo costrette a fuggire dalle loro case e dai loro Paesi, e il numero globale di rifugiati è il più elevato mai registrato.

“Adra internazionale, la nostra organizzazione non governativa, opera in molti dei Paesi più colpiti dai conflitti che creano profughi, tra cui Siria, Myanmar, Bangladesh, Sudan del sud, Afghanistan e Ucraina" afferma Percy “Le violenze e le persecuzione da cui questi uomini, donne e bambini vulnerabili stanno fuggendo sono quasi inimmaginabili. Essendo una delle nazioni più ricche e potenti del mondo, gli Stati Uniti hanno sia l'opportunità sia la responsabilità di fare qualcosa".

Percy ha anche spiegato che nella Bibbia, la parabola del Buon Samaritano, raccontata nel Vangelo di Luca, capitolo 10, “ci ricorda che come seguaci di Gesù siamo chiamati dare una mano a coloro che sono vulnerabili o bisognosi di aiuto. Dobbiamo amare il nostro prossimo, non solo chi ci sta vicino o è come noi, ma chiunque sia nel bisogno”.

"Se credo che ogni essere umano, non importa chi sia, è il mio vicino, allora devo includere i profughi in fuga dal conflitto in Ucraina e quelli che scappano dai conflitti in Siria, Afghanistan e Myanmar", aggiunge “Proprio come il samaritano era disposto a superare le barriere politiche, culturali e sociali per venire incontro alle necessità del prossimo, così anche noi siamo chiamati a mostrare misericordia verso gli altri che potrebbero essere diversi da noi. Gesù dice di ‘andare e fare altrettanto’”.

[Fonte: Adventist Review

 

 

 

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