Scontri in Burkina Faso
4 Novembre 2014

NA - Notizie AvventisteLa situazione descritta dal responsabile delle Comunicazioni della regione Intereuropea della Chiesa avventista.

Corrado Cozzi – I disordini in corso in Burkina Faso sono dovuti al rifiuto da parte della popolazione e dei partiti di opposizione di riformare la Costituzione per permettere all’attuale presidente, in carica già da 27 anni, di rimanere ancora al potere dopo la fine del suo mandato, nel dicembre 2015. L’Assemblea Nazionale doveva votare il 30 ottobre, ma la popolazione lo ha impedito invadendo e bruciando la sede dell’Assemblea, e mettendo in fuga i deputati.

È seguito un tentativo di colpo di stato, ma l’esercito ha risposto e ci sono almeno una trentina di morti e un centinaio di feriti.

La sera stessa, il presidente Blaise Compaoré ha rassicurato che avrebbe annullato la riforma della Costituzione, sciolto il governo, tolto lo stato di emergenza, organizzato un governo transitorio fino alla fine del suo mandato, quando sarà sostituito da un presidente democraticamente eletto.

La mattina seguente si sono prospettati due problemi: l’incertezza su chi guiderà il paese, perché i capi dell’esercito danno informazioni contraddittorie; il popolo non accetta che il presidente resti al potere fino alla fine del suo mandato e vuole assolutamente nuove elezioni.

Questa la situazione in breve.

Gli avventisti che sono nel in Burkina Faso, dove la Chiesa ha varie istituzioni, stanno abbastanza bene, ma non mancano i disagi.

“Certo, non si può uscire di casa, siamo invasi dal fumo, dai gas lacrimogeni, e così via”, ha affermato Allain Long, coordinatore di Reach Italia. L’Ambasciata ha consigliato agli stranieri di rimanere in casa e non andare per la strada. La popolazione non ha nulla contro gli stranieri che sono tutti sotto la protezione delle ambasciate.

“Le scuole in Burkina, dove ci sono studenti avventisti o studenti adottati a distanza tramite Reach Italia Onlus, sono chiuse per una settimana a causa dei disordini annunciati,” ha confermato Carlo Schino, presidente di Reach Italia. Tutto il personale di Reach in loco sta bene.

I telefoni funzionano, così come la televisione satellitare e internet. Sembra che le prossime ore saranno cruciali per il futuro del paese. Preghiamo per questo paese africano, che Dio aiuti i “leader” a trovare una soluzione pacifica dei contrasti. Siamo molto tristi nel vedere altri esseri umani morire per avere ciò che è alquanto ovvio per vivere una vita normale.

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