Hope Media Italia – L'unicità del libro di Isaia, considerato il più grande profeta della Bibbia, è oggetto di studio della guida tematica prodotta dalla Chiesa avventista per il primo trimestre del 2021. Il titolo generale è Isaia: “Consolate il mio popolo”. Gli spunti di studio quotidiano sono stati scritti dal teologo Roy Gane, nato in Australia e professore di Bibbia ebraica e lingue mediorientali antiche presso il Seminario teologico avventista della Andrews University, negli Stati Uniti. La sua specialità è la legge biblica, tra cui le norme sul funzionamento del sistema rituale israelita nel santuario. Ricordiamo che il prof. R. Gane è stato anche uno dei traduttori della Common English Bible pubblicata nel 2011, oltre che autore di diversi libri.

Sul tema, l’Agencia Adventista Sudamericana de Noticias (Asn) ha intervistato il prof. R. Gane.

Asn: Qual è il contesto generale e quello storico del libro di Isaia? 
Roy Gane: Isaia prestò servizio nel regno meridionale di Giuda durante un periodo di cambiamenti sconcertanti e di letale pericolo per il popolo eletto di Dio. La carriera profetica di Isaia durò dall'ultima parte del regno del re Uzzia, che morì intorno al 740 a.C., durante i regni di Jotham, Acaz ed Ezechia, fino probabilmente all'inizio del regno di Manasse nel 680 a.C. Informazioni sui dati storici contestuali per questo periodo si possono trovare in 2 Re 15-21 e 2 Cronache 26-33. 
Il popolo di Giuda divenne compiacente durante il lungo, pacifico e prospero regno di Uzzia, dimenticò di avere bisogno del Signore e la propria responsabilità verso di lui; ma fu bruscamente svegliato dagli eventi internazionali.

Asn: Stiamo parlando del periodo del predominio dell'Assiria nella regione, giusto?
R. G.: Sì. Il re assiro Tiglate-Pileser III iniziò a regnare nel 745 a.C. e a espandere il suo impero. Quando minacciò i regni di Siria e Israele settentrionale, questi si unirono contro Giuda e cercarono di costringere Acaz ad aderire al patto. Dio, tramite Isaia, lo esortò con forza ad avere fede che il Signore lo avrebbe protetto dalla coalizione siro-israelita (cfr. Isaia 7). Invece di fidarsi di Dio, Acaz si rivolse al potere umano per chiedere aiuto: corruppe Tiglat-Pileser per aiutare Giuda contro i suoi nemici, così il re assiro invase la Siria e il nord di Israele. Ciò mise Giuda sotto la pericolosa influenza assira. Acaz era malvagio e idolatra, ma suo figlio, Ezechia, era fedele a Dio e istituì una riforma religiosa completa. Quando Ezechia fu liberato dall'Assiria, il re assiro Sennacherib invase Giuda e assediò Gerusalemme. Solo un miracolo poteva salvare Giuda in modo che il popolo potesse continuare la sua esistenza come gruppo distinto da cui sarebbe venuto il Messia. Ezechia supplicò Dio di liberare Giuda, cosa che Dio, tramite Isaia, promise di fare. L'angelo del Signore fece morire 185.000 soldati assiri così Sennacherib dovette tornare in Assiria (cfr. Isaia 37). In questo modo, Dio salvò miracolosamente Gerusalemme e Giuda.

Tuttavia, quando i messaggeri di Babilonia andarono da Ezechia dopo che Dio lo aveva guarito da una malattia mortale, il re mostrò loro con orgoglio il suo tesoro, invece di glorificare Dio. Di conseguenza, Dio, tramite Isaia, predisse la futura schiavitù a Babilonia (cfr. Isaia 39). Gran parte del resto del libro di Isaia (capitoli 40-66) profetizza un futuro ritorno e la restaurazione dall’esilio a Babilonia. Questi messaggi avrebbero dato speranza al popolo di Dio, incoraggiandolo a fidarsi di lui, anche se sopportavano le conseguenze dei propri errori.

Asn: Qual è l'obiettivo di questo studio trimestrale del libro di Isaia? 
R. G.: L'obiettivo è fornire un'introduzione a Isaia che faciliti e ispiri uno studio più fruttuoso di questo incredibile libro. Isaia è una composizione ampia e complessa che è stata scritta in sofisticati stili letterari per persone la cui cultura e ambientazione storica differivano dalla nostra. Tuttavia, comprendendo il contesto storico del libro e i modi in cui ha comunicato con il suo pubblico originale, i cristiani moderni possono comprendere l’elevato messaggio proveniente dal cuore di Dio che parla alle persone in ogni tempo e luogo. Isaia è così ricco di pensieri divini da rendere infiniti i benefici spirituali pratici dello studio di questo libro. 
Con lui apprendiamo i pericoli del dimenticare il nostro patto con Dio e di usare le attività religiose come copertura ipocrita per la depravazione morale, che implica il maltrattamento degli altri. Ma ascoltiamo anche l’appello misericordioso di Dio al pentimento e la sua offerta di perdono. Soprattutto, Isaia ci chiama a una fiducia incrollabile in Dio, "il Santo di Israele", che può guidarci in qualsiasi crisi e condurci a una nuova e migliore era di benessere, sicurezza e armonia con lui.

Asn: Sappiamo che il libro contiene profezie considerate classiche, cioè condizionate in un determinato momento. Ma ci sono anche profezie che puntano a Gesù e ai nostri giorni, giusto? 
R. G.: Sì. Isaia è considerato una profezia classica perché il suo messaggio divino era rivolto a persone in un determinato momento e luogo. Il libro le chiama a scegliere il pentimento e la fedeltà a Dio per godere delle sue benedizioni condizionali, piuttosto che subire le conseguenze del rifiuto. Per incoraggiare a fare la scelta giusta, Isaia promette gloria e prosperità future a coloro che sono leali nel seguire Dio. Ciò include benedizioni come l'elevazione di Gerusalemme e del suo tempio a una destinazione internazionale per i Paesi che cercano la saggezza divina (cfr. Isaia 2:2-4); pace anche tra gli animali (cfr. 11:6-9; 65:25); lunga vita (cfr. 65:20); e "nuovi cieli e nuova terra" (cfr. 65:17). 

La nazione israelita, popolo eletto di Dio, avrebbe potuto ricevere tutte queste benedizioni promesse. Ma, in ogni caso, alla fine si adempiranno nel grande "Israele" spirituale, formato da persone di tutte le nazioni, inclusi noi, che accettano la salvezza e la signoria di Cristo. "Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria” (Apocalisse 21:24). 
Un'era migliore in futuro richiede che Qualcuno guidi e liberi il popolo di Dio dalle difficoltà e dai pericoli. Divenne chiaro al popolo di Giuda, ai tempi di Isaia, che i re discendenti di Davide non erano in grado di risolvere i loro problemi. Ezechia era fedele a Dio, ma anche lui aveva commesso un errore catastrofico nel mostrare agli inviati babilonesi tutti i suoi tesori (cfr. Isaia 39). Dio aveva promesso che il lignaggio di Davide sarebbe continuato per sempre (cfr. 2 Samuele 7:12-16; Salmo 89:3-4; 28-37). Ma era necessario un discendente di Davide che fosse saggio, giusto e potente, e che fosse un governante ideale. 

Tramite Isaia, Dio aveva rivelato progressivamente il profilo di questo governante messianico ("unto"), che sarebbe nato da una giovane donna e sarebbe stato chiamato "Emmanuele" o "Dio con noi" (cfr. Isaia 7:14). Le caratteristiche di questo Figlio che avrebbe occupato in modo permanente "il trono di Davide", andavano ben oltre quelle di un normale re umano: "Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre dell'Eternità, Principe della pace" (9:5, 6). Questo brano indica che il Figlio sarebbe stato divino. Proveniente dalla stirpe di Iesse, sarebbe stato un nuovo Davide e lo Spirito del Signore si sarebbe posato su di lui per dargli saggezza e conoscenza in modo che potesse giudicare con piena giustizia (11:1-5). Più avanti nel libro, ci sono quattro notevoli poemi sul Servo di Dio (42:1-9; 49:1-13; 50:4-9; 52:13-53:12). 
Dalle descrizioni di tali poemi, questo servo è lo stesso sovrano divino profetizzato nei precedenti brani messianici. Tuttavia, per liberare il suo popolo e portare giustizia, sarebbe stato vulnerabile, avrebbe sofferto e, alla fine, sarebbe morto per esso. Isaia 61 parla anche del messianico Servo di Dio, sul quale riposa lo Spirito di Dio e che è unto dal Signore "per recare una buona notizia agli umili…" (vv. 1-3). Molti testi del Nuovo Testamento identificano Gesù Cristo come il Messia profetizzato da Isaia (ad esempio, Matteo 1:23; Luca 4:16-21; Atti 8:30-35).

Asn: Se volessi convincere qualcuno dell'importanza di leggere e studiare il libro di Isaia, quali sono i tre motivi che gli daresti? 
R. G.: Primo, Isaia rivela in modo potente e meraviglioso il carattere affidabile e amorevole di Dio, e la sua grande potenza, dando prove concrete che le persone devono avere fiducia e cooperare con lui in tutte le circostanze, anche le più difficili. Secondo, Isaia mostra che Dio conosce il futuro, nominando persino Ciro un secolo e mezzo prima di liberare il popolo ebraico dall'esilio in Babilonia (cfr. Is 44:28; 45:1). Pertanto, possiamo essere sicuri che le promesse di Dio al suo popolo non ancora adempiute, come un futuro tempo di pace e "nuovi cieli e una nuova terra" (65:17), si realizzaranno con certezza. Terzo, Isaia descrive in dettaglio il profilo del Messia (Chrīstós, nel greco del Nuovo Testamento) in modo da poterlo identificare chiaramente in Gesù di Nazaret. Qualcuno che è un discendente di Davide ma anche il Figlio di Dio, un Servo di Dio sofferente ma anche un potente Re che governerà per sempre con giustizia e pace.

[Fonte: Asn]

Condividi