In risalto il messaggio per gli ultimi giorni. Intervista all’autore delle tredici tematiche settimanali.

Notizie Avventiste – “In questi ultimi giorni: il messaggio della Lettera agli Ebrei” è il titolo della nuova serie di studi contenuti nella Guida allo studio personale della Bibbia e alla condivisione in gruppo (il cosiddetto Lezionario della Scuola del Sabato) per il primo trimestre 2022. Il tema è lo stesso in tutto il mondo avventista. La Lettera agli Ebrei si trova nel Nuovo Testamento della Bibbia. Offre ai lettori molteplici possibilità di conoscere Gesù Cristo e il suo ministero in favore dell'umanità, anche negli ultimi tempi della storia del mondo.

Le tredici lezioni settimanali, con approcci quotidiani, mirano ad avvicinare a Gesù e al suo amore, proponendo spunti per la riflessione e domande utili alla discussione comunitaria il sabato mattina nelle chiese.

Autore della serie è Félix H. Cortez-Valles, professore associato di letteratura del Nuovo Testamento presso il Seminario teologico avventista della Andrews University, negli Stati Uniti. Riportiamo una sua intervista rilasciata all’Agenzia stampa avventista sudamericana (Asn).

Contesto del libro 
Asn: Ci può parlare un po' del contesto della Lettera agli Ebrei. Chi è l’autore e per quale motivo ha scritto? 
Félix H. Cortez-Valles: La Lettera agli Ebrei non menziona chi la scrisse, tuttavia, prove interne suggeriscono che sia stata scritta dall'apostolo Paolo a Roma (Ebrei 13:24) tra gli anni 60 e 68, ovvero tra la data del suo primo arrivo a Roma e quella della sua morte lì. Fu probabilmente scritta durante la prima prigionia di Paolo a Roma, intorno al 62 d.C. La lettera agli Ebrei compare sempre nei manoscritti antichi come parte della raccolta delle lettere di Paolo. Inoltre, la chiara somiglianza tra la conclusione della Lettera agli Ebrei (Ebrei 13:20-25) e la letteratura paolina va a sostegno dell’idea che Paolo ne sia l'autore.

La lettera, come suggerisce il nome, fu scritta per gli Ebrei cristiani che probabilmente vivevano a Gerusalemme o in Palestina. Il tema sembra riferirsi al fatto che le persone stessero lottando con un problema di doppia lealtà. Da un lato dichiaravano Cristo Messia e loro Salvatore, ma dall'altro continuavano a offrire sacrifici nel tempio. L'apostolo ricorda loro che il sacrificio di Cristo, avvenuto una volta per tutte, aveva posto fine alla validità dei sacrifici e dei riti nel tempio, e che i cristiani non potevano più continuare ad andare al tempio per cercare la mediazione del sacerdozio levitico.

Cristo era il loro vero sacerdote e mediatore davanti al Padre, e il suo sacrificio sulla croce l'unica offerta valida. L'apostolo suggerisce anche che non crescere nella comprensione del ministero di Cristo come loro sacerdote e unico sacrificio avrebbe potuto portarli a una graduale separazione da Gesù, fino ad arrivare a rinnegarlo in modo totale (5:11-19; 10:25, 32-39).

L'autore sapeva che le persone continuavano a frequentare il tempio per offrire sacrifici e adorazione per evitare le persecuzioni. In effetti, venivano perseguitati e insultati, molti avevano perso i loro beni e altri erano stati arrestati. La gente si sentiva stanca e iniziava ad allontanarsi da Cristo, non frequentando i servizi cristiani (2:1-4; 3:12-19; 10:25, 32-29). Tuttavia, l'autore ricorda loro che queste esperienze fanno parte della disciplina cristiana attraverso la quale Dio li prepara a ricevere le sue promesse (12:5-11), che stanno vivendo negli ultimi giorni e che Gesù tornerà presto da loro (1:2; 9:26-28; 10:35-39). Infatti, sebbene né l'autore né il popolo lo sapessero, meno di dieci anni dopo Gerusalemme sarebbe stata distrutta dai Romani, che Gesù identificò come simbolo e presagio della sua venuta.

Contributi del libro 
Asn: In che modo, secondo lei, la Lettera agli Ebrei contribuisce a una migliore comprensione della salvezza e dell'intercessione di Gesù Cristo? 
F. H. C-V.: La Lettera Ebrei spiega due aspetti fondamentali della nostra comprensione dell'opera di Gesù Cristo per noi. Per prima cosa, fornisce la spiegazione teologica più approfondita e dettagliata nella Bibbia del ministero di Gesù come nostro sacerdote nel santuario celeste. Il libro degli Ebrei spiega che il ministero di Gesù in cielo ha due scopi fondamentali. Il primo è garantire la nostra salvezza. Il suo sacerdozio fornisce una garanzia che Dio manterrà le sue promesse (Ebrei 7:22). Il secondo scopo è condurre e amministrare le benedizioni della nuova alleanza con i suoi figli. Ciò include scrivere, attraverso lo Spirito Santo, la legge nel cuore dei credenti – "metterò le mie leggi nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori” (Ebrei 8:10); dirigere la predicazione del vangelo in tutto il mondo – "tutti mi conosceranno" (v. 11; e ricevere il perdono dei peccati – “non mi ricorderò più dei loro peccati” (v. 12).

Ebrei e le profezie 
Asn: Qual è il ruolo principale della Lettera agli Ebrei nella comprensione degli aspetti profetici dei libri di Daniele e dell'Apocalisse? 
F. H. C-V.: La lettera agli Ebrei e il libro dell'Apocalisse hanno un messaggio straordinariamente coerente e complementare. Ebrei descrive l'ascensione di Gesù al santuario celeste e il suo possesso come Sommo Sacerdote. Apocalisse descrive il ministero di Gesù come Sacerdote nel santuario celeste, dove amministra le benedizioni e le maledizioni dell'alleanza tramite messaggi alle sette chiese, sigilli e trombe. Infatti, ciascuna delle sette sezioni dell'Apocalisse inizia con una visione di Gesù nel santuario in cielo.

Aspettative della guida allo studio 
Asn: Cosa aspettarsi da queste lezioni della Scuola del Sabato sul libro degli Ebrei? Quale enfasi è stata posta? 
F. H. C-V.: L'accento è posto sull'assicurare che Gesù sia presentato ai credenti come Sacerdote nel santuario celeste. Ne è il fulcro la descrizione della persona di Gesù e della sua opera a favore dei credenti. La serie di studi pone anche molta enfasi sulla storia della comunità originaria che ha ricevuto la lettera, e su come le loro esperienze e necessità siano molto simili alle nostre. Un altro aspetto importante è la prospettiva escatologica. La Lettera agli Ebrei fu scritta pochi anni prima della caduta di Gerusalemme, che rappresentava la fine della nazione israelita come entità politica, simbolo e anticipazione della seconda venuta di Cristo.

[Fonte: Agência Adventista Sul-Americana de Notícias

 

 

 

 

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