Marisabel Iacopino/Debora Centorrino – Nel week-end dal 5 al 7 ottobre, presso il Centro «Casuccia Visani» a Poppi (AR), si è svolto II Convegno nazionale avventista sulla relazione d’aiuto, rivolto a tutti i professionisti che lavorano nell’ambito della relazione d’aiuto, quali psicologi, counselor, assistenti sociali, educatori insegnanti e, da quest’anno, anche figure sanitarie.

Il tema affrontato è stato «Sofferenza e relazione d’aiuto: le fatiche nell’aiutare». Realizzato dai Dipartimenti Educazione e Ministeri avventisti della Famiglia, con il patrocinio del CeCsur (Centro culturale di scienze umane e religiose) e dell’Istituto Villa Aurora, l’evento è stato scandito dall’intervento di quattro professionisti avventisti che, ognuno dal proprio background di esperienze lavorative, hanno portato all’attenzione e alla riflessione dei partecipanti alcuni importanti stimoli: Giusy Catalano (assistente sociale e formatore – responsabile dell’area servizi alla persona presso il Comune di Cividate al Piano, Bergamo); Stefano De Vecchis (infermiere – ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha dato vita al Sistema 118 nel Friuli-Venezia Giulia – Dipartimento di emergenza S.C. Pronto Soccorso presso l’ospedale Tolmezzo di Udine); Mirela Pascu (psicologo e psicoterapeuta – Professore Dinamiche Relazionali, Università Teologica Avventista, Firenze, e Co-Trainer Scuola Specializzazione Psicoterapia Cognitivo-Costruttivista Nòus, Milano); Deborah Giombarresi (psicologa, psicoterapeuta – lavora con detenuti, con reati di maltrattamento, e nei centri di accoglienza per migranti).

I temi che hanno suscitato maggiore interesse durante il dibattito sono stati: l’importanza della condivisione, dell’autoconsapevolezza dei propri limiti e delle emozioni che la relazione d’aiuto può suscitare in noi e una nuova visione della fragilità, vista come risorsa anziché come ostacolo.

Grazie alla partecipazione del past. Rainer Wanitschek, direttore del Dipartimento Famiglia presso la Regione Intereuropea della Chiesa e ospite spirituale del convegno, abbiamo avuto la possibilità di affrontare il tema della sofferenza anche sotto una prospettiva pastorale e teologica. Il pastore ci ha fatto soffermare sull’importanza del coinvolgere sempre Dio nelle nostre professioni, in quanto l’unico vero Onnipotente in grado di alleviare i dolori delle persone con cui entriamo in relazione, e anche i nostri.

È stato quindi un week-end ricco di momenti di riflessione, di condivisione di pensieri ed esperienze, di arricchimento sotto tanti aspetti, non soltanto professionali ma anche spirituali. Torniamo a casa con un bagaglio di esperienze costruttive e con il seguente versetto, che forse racchiude al meglio cosa non dovremmo mai dimenticarci in quanto professionisti cristiani:

«Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!» (De 31:8).

Foto e programma sono disponibili sulla pagina Facebook dei Ministeri avventisti della Famiglia.

 

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