restrict-5-2Lo affermano i risultati del nuovo rapporto del Pew Research Forum

Notizie Avventiste – Sulla situazione della libertà religiosa nel mondo, quale scaturisce dai dati della recente ricerca del Pew Recearch Forum, Notizie Evangeliche (Nev) ha pubblicato un articolo che riportiamo:

“Il 74 per cento della popolazione mondiale è esposta ad alti livelli di ostilità da parte di singoli o gruppi della società, che di fatto limitano l’esercizio della libertà religiosa. Si tratta della più alta percentuale negli ultimi sei anni. Sul fronte invece delle restrizioni governative il 64 per cento dell’umanità vive in paesi che limitano fortemente o impediscono addirittura la libertà religiosa e di coscienza. È quanto scaturisce dall’ultimo rapporto dell’autorevole Pew Research Center presentato alle Nazioni Unite.

Le percentuali così alte dipendono dal fatto che i paesi con il più alto tasso di ostilità e restrizioni sono anche tra i più popolosi: figurano sulla black list paesi come Cina, India, Pakistan, Russia, Indonesia.

Nell’ultimo anno preso in esame – i dati si riferiscono al 2012 – il numero di paesi con un tasso molto alto di ostilità sociale contro minoranze religiose è salito a 20, rispetto ai 14 dell’anno precedente e registra un record negativo. A questa lista nel 2012 si sono aggiunti Siria, Libano, Sri Lanka, Bangladesh, Thailandia, Burma. Ma i nuovi dati mostrano un aumento considerevole delle limitazioni di questo diritto fondamentale anche nei paesi mediorientali e nordafricani, complici soprattutto gli sviluppi socio-politici sopraggiunti in seguito alle primavere arabe. Inoltre, è aumentato anche il numero di governi che hanno stretto le maglie al libero esercizio di questo diritto umano fondamentale. Da quest’anno figurano tra quelli con le più alte restrizioni anche Azerbaijan, Tagikistan, Marocco, Iraq e Kazakistan.

I due indici presi in esame – quello delle ostilità sociali e quello delle restrizioni governative – guardano anche all’incidenza delle intimidazioni, persecuzioni o violazioni contro specifici gruppi religiosi. Pertanto, secondo i dati raccolti dal Pew Research Center, i cristiani nel 2012 hanno subito qualche forma di maltrattamento in 110 paesi del mondo, seguono i musulmani che ne sono vittima in 109, poi gli ebrei in 71, e via via sikh, baha’i, indù, buddisti, e comunque, non c’è comunità religiosa che non sia discriminata o perseguitata almeno in qualche parte del mondo.

I paesi più virtuosi in fatto di libertà religiosa sono il Giappone, il Brasile e il Sudafrica, mentre l’Italia si colloca insieme a Gran Bretagna, Francia e Germania, nella casella con ‘ostilità sociali alte’ e ‘restrizioni governative moderate’”.

Notizie Avventiste ha chiesto a Dora Bognandi, direttore del dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa dell’Unione avventista italiana, di commentare brevemente i risultati della ricerca: “L’aumento di ostilità religiosa nel mondo, da parte di gruppi sociali o di governi, è un segnale preoccupante non solo per i cristiani. Infatti, anche musulmani, ebrei e altri credenti sono oggetto di discriminazioni e animosità. Se è vero che il mondo è un villaggio globale, non si può guardare a queste ingiustizie pensando che non ci riguardino. L’Italia ha una lunga storia di discriminazione delle minoranze religiose e non sembra esserne ancora del tutto guarita. Perché le minoranze siano sempre meglio tutelate, bisogna lavorare in rete e operare nel campo dell’istruzione e dell’informazione. Quindi, ben vengano questi rapporti che inducono la società a riflettere”.

Per scaricare il rapporto in lingua inglese: http://www.pewforum.org/2014/01/14/religious-hostilities-reach-six-year-high/

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