Ho assistito, in diretta, alla «resurrezione» di un uomo sul campo di calcio in cui si disputava la partita degli Europei: Danimarca-Finlandia. Eriksen, ventinovenne faro del calcio danese, al 43’ del primo tempo si è spento. Stavo guardando — da fanatico di questo sport meraviglioso — la partita e sono rimasto paralizzato: perché morire così? Potrei essere io. Ho cercato di contrastare lo smarrimento con la risorsa che ho per affrontare il mistero: pregare. Non nel tentativo di cambiare la realtà, ma perché le persone coinvolte avessero la forza di affrontarne le conseguenze. La preghiera non serve a cambiare i fatti (quella si chiama magia), ma i cuori (dall'articolo "Eriksen: sono tornato con voi" di Alessandro D'Avenia, dal Corriere della Sera del 21/06/2021).  

Le cose stanno proprio così? Lo abbiamo chiesto a Saverio Scuccimarri, preside della Facoltà avventista di teologia di Firenze.

La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10.

 

Condividi