Alla prima udienza generale del nuovo anno, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, Papa Francesco ha colpito ancora. Rivolgendosi ai fedeli, ha detto: “Le persone che vanno in chiesa, stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente sono uno scandalo: meglio vivere come un ateo anziché dare una contro-testimonianza dell’essere cristiani”. Il Papa ha poi detto: “Il cristiano non è uno che si impegna ad essere più buono degli altri: sa di essere peccatore come tutti. Il cristiano, semplicemente, è l’uomo che sosta davanti alla rivelazione di un Dio che chiede ai suoi figli di invocarlo con il nome di Padre, di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene, così in attesa di belle notizie” (da Repubblica del 2 gennaio 2018).

Le recenti affermazioni di Papa Bergoglio hanno suscitato numerose reazioni nel mondo cattolico e più in generale nell’opinione pubblica italiana. Roberto Vacca ne ha parlato con il sociologo di fede cattolica Marco Bontempi.

(Nell’immagine, di William blake, “gli ipocriti e Caifa”, 1824-27)

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