Testata-Rettangolare-300x214 (sfondo bianco)F. Laterza/Maol – Il 13 marzo, il pastore emerito Armistizio Cavalieri si è addormentato nel Signore. Aveva 92 anni. Il decesso è avvenuto per arresto cardiaco. Già alcuni anni fa era stato colpito da un ictus.

Sabato 15 marzo, la chiesa evangelica di Oliveto Citra, il paesino in provincia di Salerno dove risiedeva, ha aperto le porte per ospitare il rito funebre. La chiesa al gran completo si è unita alle rappresentanze delle comunità di Pompei, Avellino e Potenza.

Il past. Petru Nyerges, direttore del Campo Sud, il past. Daniele Passaretta e il dirigente della comunità ospitante si sono alternati nell’officiare i funerali.

La speranza della vita eterna è stato il tema centrale della predicazione, soggetto tanto caro ad Armistizio. Molto toccante il momento di testimonianze e di ricordo del fratello da parte dei figli, dei parenti e degli amici.

L’avventura di Armistizio Cavalieri inizia nel Sudamerica, dove studia teologia e fa i primi passi nella «vigna del Signore». Proviene dal mondo militare, ha una formazione fatta di coerenza perseveranza e tenacia, qualità indiscusse che hanno caratterizzato il percorso di predicatore della parola verbale prima e della pagina stampata poi, in quanto ha svolto l’opera di capo colportore.

La disciplina, le regole, hanno permesso al sempre soldato Cavalieri di poter esclamare con l’apostolo Paolo: «Ho combattuto il buon combattimento ho finito la corsa, ho serbato la fede» (2 Tim. 4:7). Ora riposa in attesa di ricevere il premio che il Signore gli darà al suo ritorno.

Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla moglie Natalia e ai figli Marisa, Mariella e Maurizio.

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