M6-RicordoBuonocore1Maol – Il 15 febbraio, Giuseppe Buonocore, capo colportore emerito, si è addormentato nel Signore nella sua città natale, Napoli. Aveva 79 anni.

Aveva conosciuto la Chiesa «per caso», ma sappiamo bene che in realtà il Signore aveva un progetto per lui. Un giorno era passato davanti alla chiesa cristiana avventista di Napoli e per curiosità era entrato, insieme all’amico Giuseppe Lamberti che lo accompagnava. Da allora aveva iniziato a frequentare la comunità e a studiare la Bibbia. Il Signore aveva conquistato il suo cuore assetato della verità e il 5 ottobre 1963 era stato battezzato dal past. Vito Dragone.

Nel 1965 aveva sposato Margherita Dalfino e dal loro matrimonio sono nati Marco e Daniele. In seguito, Margherita è stata per diversi anni direttrice della scuola di chiesa “Cappella Vecchia”, aperta nei locali della comunità avventista di Napoli.

M6-RicordoBuonocore1Giuseppe Buonocore aveva lavorato nell’opera come colportore evangelista e come capo colportore aggiunto per il sud nel periodo d’oro del colportaggio in Italia. Tanti giovani allora decidevano di intraprendere questa attività e la carta stampata era diffusa a piene mani. Non si trattava solo di vendere (necessario per vivere), ma ogni abbonamento, ogni libro lasciato nelle case era una testimonianza e un seme che poteva germogliare per il Signore. Era l’epoca della scuola e dei gruppi di colportaggio, dei grandi incontri dei colportori.

E nel sud, diversi giovani venivano formati, guidati, entusiasmati e incoraggiati nel lavoro proprio da Giuseppe Buonocore. Ecco il ricordo di due di loro.

M6-RicordoBuonocore2Antonio Ferrara: «Il ricordo di Giuseppe Buonocore rimarrà sempre nel mio cuore e in quello di mia moglie Blanka e dei nostri figli Stefano e Gabriella. Non dimenticheremo mai la sua gentilezza, la sua saggezza, l’allegria e l’attaccamento al Signore e al colportaggio. È stato il mio “padre spirituale”, con pazienza ed entusiasmo mi ha avviato al servizio nell’opera della diffusione della pagina stampata, riuscendo a farmi vincere la mia timidezza. Con gentilezza e tatto mi ha accompagnato nella crescita della conoscenza del Signore e dello Spirito di profezia. Il suo affetto paterno ha lasciato un’impronta profonda anche nei miei figli che gioivano della sua familiarità e delle sue storielle e indovinelli biblici. Il suo archivio storico era sempre impeccabile, ricordava date e luoghi con estrema lucidità.

In questo momento viviamo un grande dolore, ma sono convinto che, secondo la promessa del Signore, un giorno rivedremo Giuseppe, per M6-RicordoBuonocore4andare a incontrare assieme il nostro Salvatore che ritornerà con potenza e gloria per accoglierci in vita eterna con lui».

Francesco Laterza: «Come un potente esercito. Così il past. Edgard Nenny, responsabile delle Pubblicazioni presso la Divisione Euroafricana negli anni Ottanta, amava definire il corpo dei colportori evangelisti in Italia. Questo esercito era composto da circa 150 persone che, suddivise in categorie, erano impegnate nella divulgazione della stampa e del messaggio del Vangelo.

A dirigere questo esercito vi erano uomini coraggiosi, audaci e determinati, capaci di raggiungere successi incredibili. Uno di essi era Giuseppe Buonocore, considerato da tutti noi una sorta di generale, non di quelli che dettavano ordini e comandi, bensì un grande combattente sul campo, sempre pronto a sacrificarsi per il raggiungimento degli obiettivi di tutti. I suoi soldati erano tutti uguali per lui e si spendeva per essi e li difendeva tutti. L’entusiasmo, la costanza, la perseveranza erano le sue doti migliori, che lo rendevano un comandate speciale.

M6-RicordoBuonocore5Oggi il nostro comandante ci ha lasciato fisicamente, ma le sue gesta, quelle, non ci lasceranno mai. Sono fiero e orgoglioso di aver combattuto al suo fianco e, oggi, non posso che dirgli grazie. Onore e rispetto al mio capo, dal suo allievo».

Giuseppe Buonocore, se pur in pensione dal 1994, aveva sempre mantenuto i contatti con i vari colportori e non mancava di chiamarli al telefono.

In questo particolare momento di dolore, siamo vicini con affetto e la preghiera alla moglie Margherita, ai figli Marco e Daniele, al nipote Davide, ai cognati Salvatore e Monica Dalfino e alla loro famiglia.

I funerali si sono svolti la mattina del 16 febbraio, nella chiesa cristiana avventista di Napoli, officiati da Stefano Paris, presidente dell’UICCA, e Lidia La Montanara, pastora di Napoli.

Il past. Stefano Paris, nel suo messaggio, ha ricordato il carattere di Giuseppe Buonocore, il suo viso sempre felice, raggiante, che lo faceva entrare subito in empatia con gli altri. Ha inoltre rivelato di aver conosciuto Giuseppe quando aveva solo 16 anni e lo accompagnava nel colportaggio. Per incoraggiarlo, Giuseppe gli diceva sempre: «Abbi pazienza e fiducia».

Messaggi di cordoglio possono essere inviati al figlio Daniele Buonocore, all’indirizzo email: buonocoredaniele@tiscali.it

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(Foto: Antonio Ferrara)

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