Maol – La sera di venerdì 7 agosto, presso la propria abitazione di Cologno Monzese, il pastore emerito Vincenzo Cacciatore si è addormentato nel Signore all’età di 95 anni. Negli ultimi giorni il suo quadro clinico si era aggravato, pur rimanendo sempre lucido fino alla fine.

Nato a Palermo il 15 aprile del 1925, Vincenzo aveva conosciuto il messaggio avventista, insieme a suo fratello Emanuele, grazie all’opera di testimonianza del colportore Pietro Dalfino, un loro parente che aveva continuato a colportare per molti anni, come riporta il libro Granel di Sale (p. 200). Il 27 ottobre del 1945, Vincenzo era sceso nelle acque battesimali e due anni e mezzo dopo (l’11 aprile del ’48) aveva sposato Rosetta Gattuso. Il loro matrimonio è stato rallegrato dalla nascita di tre figlie: Paola, Franca e Giuseppina.

Dopo aver studiato teologia per due anni a Villa Aurora, Vincenzo era entrato in servizio nell’opera nel 1950 come segretario del Dipartimento delle Pubblicazioni, incarico che ricoprì fino al 1962; nel ’51 si occupò anche della Gioventù avventista.

Fu consacrato pastore nel 1958, durante l’XI Assemblea amministrativa dell’Unione italiana.

Scorrere la sua scheda di servizio è come fare un tuffo nella storia della Chiesa avventista nel nostro Paese; si trovano nomi di presidenti quali Luigi Beer, Giuseppe Cavalcante, Silo Agnello, Antonio Bueno, Mario Maggiolini, Gianfranco Rossi, Enrico Long.

Il past. Vincenzo Cacciatore e sua moglie (scomparsa nel gennaio del 2011) hanno servito la Chiesa per oltre quarant’anni, con consacrazione e amore, in particolare le comunità di Torino, Aosta, Torre Pellice, Firenze, Bari, Milano.

«Ho avuto personalmente l’onore di aver conosciuto il fratello Vincenzo, un uomo che ha amato l’opera servendola con passione e dedizione sia come pastore sia nei posti di responsabilità» scrive Stefano Paris, presidente dell’Unione italiana (Uicca), nel suo messaggio di condoglianze alla famiglia.

«Un uomo di pace» continua Paris «che ha cercato sempre di trovare le soluzioni con obiettività ed equilibrio. Un uomo che ha saputo amare la famiglia come un dono del cielo; mi vengono in mente le parole dell’apostolo Paolo quando ricorderà a Timoteo “la fede sincera che abitò prima in tua nonna Loide e in tua mamma Eunice”, quasi a ricordami, in questa similitudine, come anche la fede del fratello Vincenzo sia stata efficace nel saper coinvolgere la propria famiglia e far innamorare di Gesù i propri familiari».

I funerali si sono tenuti il 10 agosto, alle ore 14.45, nella chiesa avventista di Milano Mirabello, officiati dal past. Nino Plano.

«Anche se lontano e impossibilitato a partecipare alle esequie del fratello Vincenzo, rivolgo a tutti voi le mie personali condoglianze» conclude Paris «Come presidente d’Unione, assieme al comitato Uicca, porgo sentite condoglianze alla famiglia. Tutta l’opera in Italia si stringe al vostro dolore per questa perdita. Possa la Parola di Dio, e le diverse testimonianze che ci saranno, consolare tutti voi lì presenti. Possa la Parola rinvigorire la nostra certezza della promessa nella vita eterna.

Noi qui che restiamo continuiamo il nostro combattimento come lavoratori operosi della Vigna, come operai instancabili e come uomini di buona volontà. Ancora poco e riabbracceremo i nostri cari per sempre. “Il nostro Dio è bontà e misericordia: ci verrà incontro dall’alto, come luce che sorge. Splenderà nelle tenebre per chi vive all’ombra della morte e guiderà i nostri passi sulla via della pace” (Lc 1:78,79 Tilc)».

Per esprimere le proprie condoglianze alla famiglia – alle figlie Paola, Franca e Giuseppina – scrivere all’email marcoscuto@gmail.com

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