Una riflessione sulla libertà individuale.

Norel Iacob – Supponiamo che lasci la finestra aperta e poi esci di casa. Dalla strada si può intravedere un mazzo di banconote posate sul tavolo. Un uomo camminando nota l’occasione, ci pensa un po’ ma poi decide di proseguire. Perché una persona che ha l’opportunità di rubare decide di non farlo?

Secondo alcuni, la decisione di non rubare è il risultato della corretta scelta morale dell’essere umano, un esempio dell’esercizio del libero arbitrio. Altri ritengono che le scelte di una persona siano determinate dal suo bisogno più grande: nel caso dell’uomo in questione, ad esempio, il bisogno di evitare i rimorsi di coscienza o altre punizioni ha superato la sua voglia di rubare; non è una questione di libero arbitrio, ma una decisione condizionata.

È vero che le azioni umane non nascono da una mancanza di influenze e di fattori determinanti. Il tentativo di sostenere che l’uomo possa agire in assenza di cause esterne, credeva Nietzsche, rappresenta un’audacia maggiore di quella del barone Münchausen il quale cercava di uscire da una palude tirandosi per i capelli. Le azioni delle persone nascono in un contesto, continua Nietzsche, in cui Dio, il mondo, il patrimonio genetico, il caso e la società hanno tutti un’influenza. Allo stesso tempo, però, Nietzsche considerava priva di alcun senso l’idea naturalistica della “volontà incatenata”, dell’uomo che fa solo ciò a cui la natura, il patrimonio genetico, la società e Dio lo portano. Dal punto di vista del filosofo tedesco, coloro che sono nella prima categoria vogliono ostinatamente ricevere la piena e ultima responsabilità di tutto il loro operare, mentre quelli della seconda non la vogliono accettare per nulla.

Nel mondo cerchiamo le cause fisiche delle cose che accadono. Questo contraddice l’idea del libero arbitrio che è definito come la capacità di agire secondo la propria volontà, indipendentemente da qualsiasi influenza.

 Allo stesso tempo, l’intuizione e il comune buonsenso ci dicono che non possiamo operare al di fuori dell’idea di responsabilità e di libertà di scelta. È in questo senso che la psichiatria cerca di ripristinare la libertà decisionale dell’individuo, sopprimendo lo stato di malattia della sua mente.

Pertanto, il paradosso osservato da Nietzsche non è stato ancora risolto da nessun naturalista e le nostre percezioni di base ci impongono di riconoscere l’esistenza e la necessità del libero arbitrio. Da un punto di vista cristiano, tuttavia, il libero arbitrio è più facile da comprendere, perché la Bibbia riconosce che l’uomo non può agire indipendentemente dall’influenza del peccato, ma “rinasce”, cioè colui che ha accettato l’influenza di Dio nella sua vita è reso capace di scegliere contro le sue tendenze peccaminose. In entrambi i casi, però, rimane la responsabilità delle azioni individuali, proprio perché è sempre presente l’aiuto di Dio per consentire all’uomo di compiere la scelta giusta.

[Norel Iacob è caporedattore della ST Network e di Semnele timpului]

Condividi