Hanno percorso diversi chilometri come le donne africane, per vivere le loro difficoltà di accesso all’acqua.

Notizie Avventiste – Nelle nostre case basta aprire il rubinetto per avere a disposizione tutta l’acqua potabile che vogliamo. Ma la vista di una ventina di ragazze di un quartiere benestante di San Diego, in California, che trasportavano secchi d’acqua per un sentiero lungo e scosceso deve aver sorpreso i residenti.

“Abbiamo voluto vivere ciò che le donne africane fanno ogni giorno: percorrere diversi chilometri per tante ore al solo scopo di approvvigionarsi di acqua” ha spiegato Emma Reeves, 18 anni “E non è nemmeno acqua pulita. Abbiamo quindi deciso di metterci nei loro panni”.

Tutto è iniziato quando Elizabeth Rabbitt, missionaria in Kenya con l’associazione avventista Maranatha Volunteers International, ha raccontato a Emma e ad altri suoi amici ciò che aveva visto in Africa. Subito le giovani hanno espresso il desiderio di fare qualcosa. È nato così il progetto “Walk for Water”, con l’obiettivo di raccogliere dei fondi.

Munite di secchi gialli, come il colore delle taniche usate generalmente in Africa, il gruppo di giovanissime (dalle bambine delle elementari fino alle teenagers delle superiori) ha vissuto la quotidiana fatica delle coetanee africane e posto l’accento sull’importanza dell’acqua potabile.

“Portare quell’acqua era una sfida, e non ne trasportavo nemmeno così tanta. Non avrei mai creduto che sarebbe stato così difficile. Ci sono ragazze e bambine che lo fanno tutti i giorni e loro ne portano tanta. Una cosa veramente, estenuante” ha affermato E. Reeves.

Il gruppo è riuscito a raccogliere 15.485 dollari grazie anche alle sponsorizzazioni online. L’importo è sufficiente per finanziare un pozzo in un villaggio, un dono che interesserà centinaia di persone.

Visto il successo di “Walk for Water”, le ragazze pensano di renderlo un evento annuale.
“Fare qualcosa per gli altri è una sensazione incredibile” ha affermato Mia Goldman, una delle ragazze che hanno contribuito all’organizzazione “Ci ha aiutato ad aprire gli occhi sulla realtà del mondo”.

Questo atteggiamento di generosità è ciò che E. Rabbitt vuole ispirare nelle giovani. In estate, la visione del mondo di Mia Goldman si amplierà grazie a un viaggio in Kenya. La ragazza, insieme a madre e fratello, parteciperà a un progetto dell’associazione Maranatha per costruire una scuola nel Paese. Sarà il primo viaggio missionario della famiglia e anche la loro prima avventura in Africa.

E. Rabbitt spera che l’esperienza produrrà dei cambiamenti positivi. “Viviamo a San Diego in bellissime case. Ci svegliamo ogni mattina e siamo in paradiso” ha detto Rabbitt “Il pensiero di quanto siamo fortunati dovrebbe renderci responsabili e portarci a condividere la nostra ricchezza con gli altri”.

“È essenziale aiutare le persone e rendere il mondo un posto migliore” ha concluso.

[lf]

[Fonte e foto: Maranatha Volunteers International e Adventist Review]

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