Nel sermone di Pasqua alla sua comunità, il pastore avventista di Firenze si è rivolto ai terroristi con un messaggio di perdono e di invito al pentimento
Notizie Avventiste – L’eccidio dei 148 studenti cristiani nell’università di Garissa, in Kenya, avvenuto pochi giorni prima di Pasqua ad opera di un manipolo di terroristi, ha sconvolto i fedeli di tutto il mondo. Sabato 4 aprile, nel messaggio pasquale rivolto alla sua comunità, Saverio Scuccimarri, direttore del mensile Il Messaggero Avventista e pastore della chiesa avventista di Firenze, si è rivolto ai carnefici di questa e di altre stragi con un messaggio di perdono e di speranza.
Dopo aver spiegato che il modello di Pasqua lasciato da Gesù è in qualche modo diverso da quello contenuto nel libro dell’Esodo, in cui Pasqua significa passaggio, andare oltre, essere risparmiato (il riferimento è al racconto del passaggio dell’angelo in Egitto e raccontato nel libro dell’Esodo), S. Scuccimarri ha evidenziato che Gesù non ha evitato la morte ma l’ha attraversata per approdare alla risurrezione e alla vita eterna.
“Allora oggi” ha affermato, “può essere Pasqua anche per quei 148 cristiani uccisi, per tutti i martiri cristiani e non cristiani le cui vite non sono state risparmiate e in generale per chiunque soffre nonostante la propria fede. Perché di fronte a queste crude realtà il nostro sguardo si sofferma a contemplare la tomba vuota di Cristo e a guardare con gioia al giorno in cui tutti i martiri risusciteranno a vita eterna e tutti i credenti di ogni epoca potranno entrare in una vita dove non c’è più dolore, violenza, sofferenza. Non solo. Ma io sono convinto che può essere Pasqua anche per i carnefici”.
Riflettendo sui terroristi e su coloro che praticano la violenza, ha poi aggiunto:
“Chi sono al Shabaab o Boko Arram o gli affiliati dell’Isis o i terroristi di Al Qaeda? In generale, chi sono coloro che credono nella violenza come strumento di propaganda delle proprie idee o della propria fede religiosa o politica o economica? Chi sono tutti quei potenti del mondo che disprezzano le vite umane e ne sacrificano a migliaia per i propri interessi? Ecco chi sono, da una prospettiva divina: persone che non hanno mai ricevuto amore nella loro vita, che non sanno amare, non conoscono altro modo di relazionarsi con il prossimo se non la violenza e l’imposizione. Sono persone misere, vittime di loro stesse, che hanno un grande bisogno di amore e non ne sono consapevoli”.
“Cari terroristi e uomini potenti senza scrupoli”, ha continuato Scuccimarri, “voi non conoscete Dio e non conoscete l’amore, per questo oggi che è Pasqua noi vi diciamo che vi amiamo e il nostro amore si vede in questo: nel fatto che non desideriamo che il male che fate agli altri sia fatto anche a voi, e nel fatto che preghiamo per voi perché il Signore vi illumini, perché apriate gli occhi sulla realtà della vostra condizione e cambiate vita. Affinché lo stesso zelo che oggi mettete nel distruggere le vite umane, un giorno lo mettiate per promuovere la pace, la vita e la felicità di uomini e donne a tutte le latitudini del mondo. E se questo succederà e se quindi anche voi un giorno parteciperete alla risurrezione e alla vita eterna, vi troverete fianco a fianco con i martiri che avete ucciso ed essi non grideranno a Dio, all’ingiustizia, non diranno a Dio ‘che ci fanno qui? Loro non lo meritano’, ma vi abbracceranno e gioiranno nel vedervi lì, perché essi sono stati grandemente amati da Dio e sanno amare anche chi li ha odiati fino alla morte”.
Ha quindi concluso: “Ecco la Pasqua che festeggiamo oggi, non la protezione dal male o dalla sofferenza, ma l’amore che risuscita dall’odio, il perdono di Dio che risuscita la fede e le relazioni con il prossimo. Un amore e un perdono che sono sempre con noi mentre attraversiamo la valle della sofferenza di questa vita per farci approdare alle porte della risurrezione e della vita eterna”.
Il sermone di Saverio Scuccimarri è stato trasmesso in diretta video dalla web tv Hope Channel, e in diretta audio dalla radio RVS di Firenze.