Suggerimenti per sostenere e proteggere i nostri bambini. Guarda il video in fondo alla notizia.

Mariarosa Cavalieri/Mib – Ora che le scuole sono ancora chiuse e che si lavora da casa per prevenire la diffusione del coronavirus, voi genitori vi state adoperando al massimo per la salute dei vostri figli e per impegnarli nelle giornate che si trascorrono a casa. Come proteggere i nostri figli, prendersi cura di loro, in questo tempo di crisi se poi dobbiamo anche destreggiarci tra i nostri impegni e preoccupazioni? Sicuramente abbiamo molto da imparare ma siamo anche coscienti di non essere soli in questo compito. Sono stati scritti vari articoli per dare un sostegno alle famiglie, eccone alcuni da parte del Child Mind Institute che sono particolarmente mirati a offrire aiuto per contenere ansia e stress.

Mantenere una routine
Tutti gli esperti concordano sul fatto che l’impostazione e il rispetto di un programma regolare sono fondamentali, anche quando si è tutti a casa e lo si è tutto il giorno. I bambini dovrebbero alzarsi, mangiare e andare a letto nei loro orari normali. Coerenza e struttura hanno un effetto calmante durante i periodi di stress. I bambini, in particolare i più giovani o quelli che sono ansiosi, traggono vantaggio dal sapere cosa succederà e quando succederà.

L’organizzazione della giornata potrebbe ispirarsi al programma di una giornata scolastica o a quello di un campo estivo, modificando le attività a intervalli prevedibili e alternando periodi di studio e gioco.

Può essere utile stampare un programma e ripassarlo insieme la mattina. L’impostazione della giornata aiuterà i bambini a sapere quando le attività stanno per iniziare o terminare. Avere dei promemoria regolari aiuterà a passare in modo più spontaneo da una cosa all’altra.

Creatività, inventiva ed esercizio fisico
Incorporate nuove attività nella routine, come fare un puzzle o passare il tempo in famiglia. Un’idea è cucinare insieme, coinvolgendo bambini e adolescenti.

Non potendo uscire, è anche bello pensare ad attività che ci tengano in movimento. Se abbiamo un giardino o un balcone, potrebbe risultare più facile e piacevole, ma anche nell’appartamento è possibile, facendo esercizi o spostando qualche mobile, bruciare energie insieme.

Il dott. David Anderson, che lavora come psicologo presso il Child Mind Institute, raccomanda ai genitori di ripensare alle loro attività preferite prima dell’arrivo della tecnologia nelle nostre case; un “tornare agli anni ’80”, elencando quelle attività manuali, quei progetti scientifici e giochi da tavolo, quelle attività musicali che ci vedevano coinvolti, per riproporli ai nostri ragazzi.

Gestione dell’ansia
È del tutto comprensibile essere ansiosi in questo momento (come potremmo non esserlo?). Ma il modo in cui gestiamo quest’ansia ha un grande impatto sui nostri figli. Tenere sotto controllo le nostre preoccupazioni aiuterà tutta la famiglia ad attraversare questa situazione incerta nel modo migliore possibile.

“Attenzione ai pensieri catastrofici”, afferma il dott. Mark Reinecke, psicologo presso il Child Mind Institute. Come per esempio, supporre che ogni colpo di tosse possa essere un segno dell’essere stati infettati, o ascoltare continuamente notizie che si soffermano sugli scenari peggiori. “Mantenere un senso di prospettiva, impegnarsi in un pensiero incentrato sulla soluzione ed equilibrarlo con l’accettazione consapevole” continua lo psicologo.

Nei momenti in cui vi sentite ansiosi, cercate di evitare di parlare delle vostre preoccupazioni davanti ai bambini. Se vi sentite sopraffatti, cercate un momento in disparte e, se possibile, prendetevi una pausa; potrebbe essere una doccia, uscire sul balcone, andare in un’altra stanza e fare qualche respiro profondo.

Limitare il consumo di notizie
Rimanere informati è importante, ma è una buona idea limitare il consumo di notizie e social media che potenzialmente potrebbero alimentare la nostra ansia e quella dei nostri figli. Spegnere la TV e silenziare o smettere di seguire quei nostri contatti inclini a condividere post che provocano il panico. Piuttosto, scegliamo contenuti che ci distraggano dalla crisi (natura, arte, cucina, artigianato, ecc.).

Mantenere i contatti, anche virtualmente
È importante mantenere i contatti, sono la nostra rete di supporto; oltre al telefono, abbiamo a disposizione messaggi di testo o vocali, videochiamate singole o di gruppo, e persino una più tradizionale chiacchierata da balcone a balcone. La socializzazione svolge un ruolo importante nel regolare l’umore e nell’aiutare a restare forti. Pensiamo a noi e ai bisogni della nostra famiglia, ma spostiamo anche lo sguardo a chi ci circonda. Anche i nostri figli possono utilizzare i social media (entro limiti ragionevoli) per mantenere i contatti coi loro coetanei, anche se di solito non lo avremmo permesso loro o anche se non erano abituati a farlo. La comunicazione li aiuterà a sentirsi meno soli e a mitigare parte dello stress derivante dall’essere lontani dagli amici. La tecnologia può anche aiutare i bambini più piccoli a sentirsi più vicini a parenti o amici che non riescono a vedere al momento. Un’idea può essere un racconto (digitale) della buonanotte; certo, non è perfetto, ma ci aiuta tutti a sentirci più vicini e meno stressati.

Fare progetti
Di fronte a eventi spaventosi e in gran parte fuori dal nostro controllo, è importante essere proattivi su ciò che rientra nel nostro raggio di azione. Fare progetti ci aiuta a visualizzare il futuro. Quando giocheremo insieme? Che cosa farà la nostra famiglia domani? Quali cibi preferiti cucineremo in questo periodo? Può essere utile creare una lista di obiettivi da raggiungere. Per i bambini può essere istruttivo e rassicurante osservarci mentre cerchiamo di risolvere i problemi che questa crisi ci presenta. Ancora meglio è assegnare ai bambini dei compiti alla loro altezza, che li aiuteranno a sentirsi parte del piano e a dare un prezioso contributo alla famiglia.

Essere ottimisti
Sebbene gli adulti si sentano apprensivi, per la maggior parte dei bambini le parole “scuola chiusa” sono motivo di festa. Rachel Busman, psicologa clinica presso il Child Mind Institute, dice che i genitori dovrebbero convalidare quella sensazione di eccitazione e usarla come trampolino di lancio per aiutare i bambini a rimanere calmi e felici.

Possiamo spiegare ai nostri ragazzi che siamo felici di vedere la loro gioia di fronte alla chiusura delle scuole, ma assicuratevi che abbiano compreso che, nonostante possa sembrare una vacanza normale come quelle di sempre, questa volta le cose saranno diverse dal passato.

Incoraggiateli con frasi del tipo: “È così bello avere tutti a casa insieme. Ci divertiremo! Ricorda, comunque, continueremo a lavorare e ad attenerci a un programma regolare”.

Spiegare, ma in modo semplice e mirato
“Parlare ai bambini in modo chiaro e ragionevole su ciò che sta succedendo è il modo migliore per aiutarli a capire” afferma il dott. Busman “Ma ricordiamoci che i bambini non hanno bisogno di sapere ogni dettaglio”. A meno che i bambini non chiedano specificamente dei particolari, non c’è motivo di condividere volutamente informazioni che potrebbero solo preoccuparli.

Se per esempio non possiamo incontrarci coi nonni per la loro sicurezza, anziché dire frasi come “Stiamo lontani da nonna e nonno perché potremmo contagiarli”, preferiamo frasi tipo “Non vedremo nonna e nonno questa settimana, ma li vedremo presto!”. I ragazzi più grandi possono gestire – e aspettarsi – maggiori dettagli, ma dovremmo comunque essere attenti a quali tipi di informazioni condividere con loro.

Considerare i bisogni particolari dei più piccoli
I bambini più piccoli forse non si rendono conto della situazione che stiamo vivendo, ma potrebbero essere comunque turbati dai cambiamenti della routine e percepire la preoccupazione del resto della famiglia. Proponiamoci di considerare e controllare la situazione, capire il loro stato d’animo, permettendo loro di elaborare le preoccupazioni che potrebbero provare. Se, per esempio, fanno più capricci del solito o ci provocano col loro comportamento, possono essere segnali indicatori dell’ansia. In un momento tranquillo, possiamo chiedere loro come stanno e rassicurarli con un abbraccio confortante. Nella routine, assicuriamoci di rispondere al loro disagio con calma, coerenza e atteggiamento rassicurante.

A volte va bene non essere perfetti
Ricordiamo di avere un concetto sobrio di noi stessi. Vorremmo tutti essere i genitori migliori al mondo, ma a volte essere i migliori sta semplicemente nel fare del nostro meglio. In questo periodo è difficile che qualcosa sia perfetto. “Dovremmo perdonarci l’immagine della perfezione a cui normalmente aspiriamo come genitori” afferma il dott. Anderson “Forse avevamo educato i nostri figli a non guardare la TV o a non usare il computer e il cellulare in certi orari, ma ora che non c’è scuola, possiamo autorizzarci ad allentare un po’ questi rigidi confini. Possiamo spiegare ai nostri figli che questa è una situazione unica; quando si tornerà alla normalità, ricollocheremo i limiti e le abitudini in cui crediamo”.

Accettate di essere aiutati e domandate aiuto
Se a casa con noi c’è qualcuno che può aiutarci, il nostro compagno di vita o un altro sostegno, accettiamo di scambiarci i ruoli di tanto in tanto, nel prendersi cura dei bambini; questo soprattutto se uno dei due lavora da casa e se ci sono figli piccoli. In questo modo, tutti avranno un po’ di respiro per ricaricarsi.

Tutti quelli che sono in grado di collaborare, dovrebbero farlo, ovviamente in base alle loro capacità; un adolescente potrebbe, per esempio, aiutare il suo fratellino quando i genitori sono impegnati col lavoro. Tutti possono dare una mano ad apparecchiare, grandi e piccoli. Tutti possono contribuire a mantenere l’ordine e la pulizia negli spazi comuni; ci si può distribuire i compiti nel lavare i piatti o portare fuori la spazzatura. Lavorare in gruppo aiuterà tutta la famiglia a rimanere occupata e ad assicurarsi che nessuna persona sia sovraccaricata.

“Siamo creativi e flessibili, e cerchiamo di non essere duri con noi stessi” incoraggia il dott. Busman “Dobbiamo trovare un equilibrio a misura della nostra famiglia. L’obiettivo è di poter restare al sicuro riguardo alla nostra salute fisica ma, allo stesso tempo, anche a quella mentale”.
[Tratto e adattato, da https://childmind.org/article/supporting-kids-during-the-covid-19-crisis/ ]

Guarda il video dei Ministeri in favore dei Bambini.

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