Oltre la festa delle donne

Oltre la festa delle donne


Nel corso della trasmissione mattutina in diretta di RVS del 12 marzo, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano la giornalista Michela Trada, vicedirettrice di news48.it. La conversazione prende spunto da un recente articolo di Mariangela Campo dal titolo Oltre la festa della donna: l’8 marzo impegniamoci per una società più equa.

È innegabile che si siano compiuti notevoli progressi e conquistati importanti diritti, ma è fondamentale non abbassare la guardia né darli per scontati. Anche i diritti che sembravano consolidati vengono regolarmente messi in discussione, come dimostra il costante dibattito sulla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Nel contesto lavorativo, la disparità retributiva tra uomini e donne per ruoli analoghi è ancora una realtà troppo diffusa. Ancora troppe donne si trovano costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro, spesso rinunciando a quest’ultimo per mancanza di supporti adeguati, oppure vedendosi costrette a non avere un figlio per mancanza di alternative. Questo avviene in un contesto in cui si presume che le donne debbano essere quelle a sacrificarsi, creando un terreno fertile per la negazione dei loro diritti. L’emancipazione femminile degli ultimi decenni non ha eliminato la dipendenza economica delle donne dagli uomini, limitandone l’autonomia. Questa dipendenza è spesso correlata alla difficoltà delle donne nel reagire agli abusi subiti, sia fisici sia psicologici, contribuendo a mantenere vivo un retaggio culturale retrogrado.

Come si dovrebbe porre un giornalista responsabile rispetto al tema dei diritti delle donne e della violenza contro di loro?

Per commentare questa intervista mandateci un messaggio whatsapp (anche vocale) al seguente numero: 3482227294.

Evitare gli stereotipi, per affermare la giustizia

Evitare gli stereotipi, per affermare la giustizia


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 08 marzo 2024, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano con  Pawel Gajewski, pastore delle chiese valdesi di Terni e Perugia, alcuni articoli presenti sui giornali di oggi.

Tra i temi toccati: otto marzo, donne e lavoro; la donna e la Chiesa; Gesù aveva delle "discepole"? David Grossman e il "dilemma di Israele"; Biden annuncia un porto per gli aiuti a Gaza.

 

Una preghiera nella Giornata internazionale della donna

Una preghiera nella Giornata internazionale della donna

Possa ognuno di noi raggiungere e benedire una donna nel nome del Signore, oggi e ogni giorno!

Lina Ferrara – In questo 8 marzo, desidero condividere una preghiera appositamente scritta per la Giornata internazionale della donna. Karen Holford, direttrice dei Ministeri Femminili della Regione transeuropea della Chiesa avventista, ricorda il mix di esperienze che le donne affrontano quotidianamente.

Oggi, in questa Giornata internazionale della donna 
veniamo a lodarti Dio, 
per i meravigliosi modi in cui ci sei padre e madre. 
Ti lodiamo per la tua forza e dolcezza, 
la tua provvidenza e protezione, 
la tua potenza e misericordia.

Ti lodiamo per aver creato donne che riflettono così tante sfaccettature della tua immagine. 
E ti ringraziamo per i doni saggi e meravigliosi 
che le donne portano in questo mondo 
attraverso la loro compassione e la loro creatività.

Preghiamo per le bambine di tutto il mondo che nasceranno quest’anno. 
Che possano essere accolte nelle famiglie con volti gioiosi e braccia amorevoli, 
e non siano rifiutate, scartate e maltrattate perché non sono maschi. 
Possano avere madri che le tengano strette al loro cuore 
e che dicano loro che sono amate 
e belle.

Preghiamo per le ragazze in età scolare in tutto il mondo. 
Che sia permesso loro di studiare in sicurezza, 
e siano incoraggiate a usare i loro doni e a seguire i loro sogni. 
Che abbiano insegnanti che allarghino i loro orizzonti e arricchiscano il loro potenziale. 
E che non venga mai detto loro che una materia che vogliono studiare 
è solo per i ragazzi.

Preghiamo per le ragazze adolescenti di tutto il mondo. 
Che sappiano di essere splendide e preziose. 
Che non si paragonino a modelle malnutrite e ad attrici ritoccate. 
Che possano essere trattate con cura e rispetto, e che sia loro permesso di fare le proprie scelte. 
Che abbiano persone che le proteggano, siano loro mentori, le ispirino e le guidino verso la grandezza.

Preghiamo per le giovani donne che si affacciano all’età adulta. 
Che possano trovare mariti che le amino e si impegnino per loro. 
Mariti che lottino per loro, e non con loro o contro di loro.
Che possano far nascere e amare una nuova generazione di ragazzi rispettosi e ragazze coraggiose 
che sappiano chi amare e fortificarsi a vicenda. 
Che possano avere amici e parenti che ricarichino la loro energia e il loro spirito 
quando sono esaurite dalle poppate notturne, 
dalla dentizione [dei bebè] e dalla privazione di sonno.

Preghiamo per le donne che subiscono abusi, 
che affrontano guerre, isolamento, malattia, tragedie e problemi. 
Che possiamo tendere loro la mano con amore e generosità. 
Che possiamo consolare le loro sofferenze e le loro lacrime.
Che possiamo stare al loro fianco quando tutto nel mondo sembra essere contro di loro. 
Che possiamo unirci, incoraggiarci a vicenda, porre fine alla discriminazione e cambiare il mondo. 

Preghiamo per le donne anziane di tutto il mondo.  
Che possano condividere amore e saggezza, ed essere gioiosamente fiduciose in ciò che sono diventate. 
Possano condividere il tuo amore in modi ricchi e profondi,
dai loro amati cuori 
possano tendere la mano ai più giovani che sono disorientati 
e prendersi cura dei loro anziani confusi. 

Che ogni donna possa sentire che tutto ciò che fa per gli altri
la spesa, le pulizie, il trasporto dell’acqua, la ninna nanna, il bucato, 
l’e-mail, i conti di casa, il progetto di ricerca, l’operazione al cervello e l’opera d’arte, 
è un dono d’amore per te. 
E anche se nessuno se ne accorge, 
o esprime gratitudine per questo, 
tu lo fai, e questo porta gioia al cuore. 

Perché ogni donna è una preziosa principessa 
nel tuo regno. 
E un giorno, qualunque cosa abbia dovuto sopportare su questa terra, 
tu la consolerai asciugando tutte le sue lacrime con la tua mano amorevole 
e l’abbraccerai stretta al tuo cuore. 
E qualunque cosa di cui ha dovuto fare a meno su questa terra, 
sappiamo che la ristabilirai un milione di volte nella terra fatta nuova. 
Ti lodiamo per le donne, per il tuo amore e la tua compassione per loro e per ciascuno di noi. 
Che ognuno di noi possa raggiungere e benedire una donna nel tuo nome, oggi e ogni giorno. 

Amen

(Karen Holford)

 

 

 

La lunga strada verso la parità dei diritti

La lunga strada verso la parità dei diritti


Oggi è l’otto marzo. E’ la festa dei diritti delle donne, ma è anche il giorno in cui siamo costretti a constatare come la strada verso la parità sia una strada ancora lunga.Il cosiddetto "gender-gap" è particolarmente evidente nel mondo del lavoro, come riporta oggi il Corriere della Sera

Le donne lavorano molto meno degli uomini: 52,2% contro 70,9. Il divario uomini-donne nel tasso di occupazione è di 18,7 punti a livello nazionale. Siamo il Paese con il più basso tasso di occupazione femminile in Europa.

Le donne con un contratto part time in Italia sono il 31,6% contro il 9,1% degli uomini. In mezzo c’è una distanza di 22 punti percentuali. Anche nell’europa a 27 le donne lavorano part time più spesso degli uomini, ma il divario si ferma a 15 punti percentuali. Se si considera solo il lavoro dipendente, il gap sale in Italia a 24 punti.

Le donne manager sono diventate il 21,6% del totale nel 2022. Se si guarda soltanto all’industria le cose vanno ancora peggio: la percentuale scende al 15,9%. 

La differenza media di retribuzione tra uomini e donne per ogni ora lavorata in Europa è del 12,7%. Le italiane guadagnano il 15,5% in meno l’ora nel privato e il 5,5% in meno nel pubblico. 

A fine 2022 le imprese femminili registrate erano 1,3 milioni, il 22,2% del totale. Le imprenditrici sono poche e soprattutto non crescono: nel 2013 erano il 23,6% (dati tratti dall’articolo del Corriere della Sera dell’8-3-2024 "Donne e lavoro si può cambiare. Ecco quattro proposte" di Luciano Fontana).

Su questi dati, ma anche sul tema della violenza contro le donne, Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno intervistato Elena Baragli, presidente dell’associazione antiviolenza Artemisia di Firenze.

Super donna o super stress?

Super donna o super stress?


La donna oggi DEVE essere una efficiente lavoratrice, una brava mamma, un’attenta e premurosa compagna, tutto questo comporta una soglia di stress molto alta. È possibile ridimensionare questi standard non umani e trovare il giusto equilibrio dove la stanchezza, la fragilità, il giusto riposo abbiano cittadinanza?

Anna Ciminello responsabile dei Ministeri Femminili della Chiesa avventista del settimo giorno di Catania ci propone un incontro su questi temi con la pastora Abigaela Trofin.

Per un 8 marzo da vivere

Per un 8 marzo da vivere


Nel corso della "Diretta del Mattino" di mercoledì 8 marzo, Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno dato molto spazio alla "Giornata internazionale della donna". Tra i vari ospiti abbiamo avuto anche Paola Alberti Noli, mamma di Michela Noli, una giovane donna vittima di femminicidio nel 2016, e l’avvocato Annalisa Gordigiani – che collabora con Artemisia Centro antiviolenza per le donne e l’infanzia – da anni impegnata con donne che hanno subito violenze e minori. La parola chiave per entrambe è stata: "prevenzione". 

E proprio su questo stanno lavorando, insieme ad altre realtà e organizzazioni, affinché si arrivi ad un disegno di legge che obblighi chi è venuto a conoscenza di rivelazioni importanti che possono contribuire a salvaguardare l’incolumità di una donna, a riferirle alle autorità di polizia competenti.

Altro punto importante è poter trasmettere alle donne l’importanza di non rimanere prigioniere dell’isolamento, ma di trovare la forza e la lucidità per farsi aiutare da chi le può aiutare. Rivolgersi a un centro antiviolenza è un primo passo fondamentale.

8 marzo. Le donne avventiste europee chiedono parità di genere

8 marzo. Le donne avventiste europee chiedono parità di genere

Notizie Avventiste – Nella Giornata internazionale dei diritti della donna, i Ministeri Femminili della Regione intereuropea della Chiesa avventista, con sede a Berna, hanno aderito alla campagna #EmbraceEquity, per promuovere la parità, e hanno prodotto un video.

“L’8 marzo si celebrano le conquiste sociali, economiche, culturali e politiche delle donne. La giornata, che ricorre dal 1911, segna anche un invito all’azione per accelerare l’equità delle donne” affermano i Ministeri Femminili.

#EmbraceEquity vuole evidenziare che la parità è indispensabile. “L’attenzione alla parità di genere deve far parte del Dna di ogni società” dicono le donne dell’International Women’s Day (Iwd) “Ed è importante capire la differenza tra equità e uguaglianza. Uguaglianza significa che ogni individuo o gruppo di persone ha le stesse risorse o opportunità. L’equità riconosce che ogni persona ha circostanze diverse e ripartisce esattamente le risorse e le opportunità necessarie per ottenere un risultato uguale”.

Tutti possiamo abbattere gli stereotipi di genere, denunciare la discriminazione, sensibilizzare sui pregiudizi e lottare per l’inclusione. La parità di genere non è la buona battaglia che solo le donne devono combattere. “Gli alleati sono incredibilmente importanti per il progresso sociale, economico, culturale e politico delle donne” dicono dall’Iws.

La presa di coscienza e l’attivismo collettivo possono portare a un cambiamento positivo.

“Quando abbracciamo l’equità, abbracciamo la diversità e l’inclusione. Abbracciamo l’equità per creare armonia e unità… L’uguaglianza è l’obiettivo e l’equità è il mezzo per arrivarci. Attraverso il processo di equità, possiamo arrivare all’uguaglianza”.

Clicca qui per guardare il video dei Ministeri Femminili europei.

[Disegno: Robert Wood Johnson Foundation] 

8 marzo 2022. Una giornata diversa

8 marzo 2022. Una giornata diversa

Notizie Avventiste – In tanti Paesi dell’Europa dell’est, la Giornata internazionale della donna è un evento importante. Forse molto di più che in quelli occidentali. Quest'anno, però, sarà una giornata diversa. In Paesi come la Romania e la Polonia, è diventata una vera e propria giornata al femminile, con le migliaia di donne e bambini ucraini che attraversano il confine per cercare sicurezza, e vengono accolti con molta solidarietà. Non ci possono essere celebrazioni nel Paese dilaniato dalla guerra, l’Ucraina, né per le donne coraggiose che portano i figli in salvo nella speranza di assicurare il futuro della loro amata patria.

Non ci saranno festeggiamenti per tutte le donne vittime di guerra, persecuzioni, carestia, violenze in ogni parte del mondo.

Ma noi vogliamo celebrare queste donne forti con le nostre preghiere e il nostro aiuto pratico. Celebriamo anche gli uomini e le donne che si offrono volontari per fornire aiuto alle frontiere ucraine. Celebriamo le famiglie che aprono le loro case agli sfollati in arrivo. L'assistenza fornita vale più di un biglietto e di un fiore che di solito vengono donati in occasione della Giornata internazionale della donna. La risposta a questa terribile guerra è enorme in tutti i nostri Paesi europei, a dimostrazione del fatto che l'umanità ha ancora autentica empatia e dignità.

Questa Giornata internazionale della donna sarà ricordata mentre raccogliamo la sfida di essere i piedi e le mani, gli occhi, la bocca e le orecchie di Dio, per confortare le donne e i bambini dell'Ucraina in lutto e spaventati. Incontriamoli con amore e iniziative cristiane.

Celebriamo tutte le donne in questo 8 marzo: i loro cuori amorevoli, la forza, il coraggio, la creatività e tutti gli altri tratti positivi che le contraddistinguono. 
(LF)

[Foto e Fonte: Ministeri Femminili Eud]

 

8 marzo. Ti ringrazio per…

8 marzo. Ti ringrazio per…

I Ministeri Femminili invitano a un incontro online nella Giornata della donna.

Lina Ferrara – Tutte e tutti noi abbiamo, o abbiamo avuto, una donna alla quale vogliamo dire grazie per il bene da lei ricevuto nella nostra vita. Forse è bastata una parola durante una crisi, o un gesto importante, o ancora l’averci accolto e donato un sorriso.  

Martedì 8 marzo, alle ore 20.30, sulla piattaforma Zoom, potremo condividere le nostre esperienze e dire a una donna: “Ti ringrazio per…”. Nella Giornata internazionale della donna, i Ministeri Femminili nazionali della Chiesa avventista organizzano un incontro speciale aperto a tutte e a tutti.

Il programma prevede anche canti, una riflessione biblica e del tempo da dedicare alla preghiera per ringraziare il nostro Dio e pregare per la pace in Ucraina e Russia, e per coloro che soffrono in Italia e in altre parti del mondo.

Per ricevere le coordinate Zoom scrivi a ministerifemminili@avventisti.it

L’incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming
– sul sito www.hopemedia.it
– sulla pagina Facebook della Chiesa avventista www.facebook.com/avventista
– sul canale YouTube www.youtube.com/hopechannelitalia.

 

Una musica può fare 97 – Canzoni per riflettere

Una musica può fare 97 – Canzoni per riflettere


Serie di trasmissioni a cura di Ismaele Di Maggio, intervistato da Roberto Vacca, sulla musica pop italiana e straniera, recente e non. Una riflessione sui temi, le emozioni, i timori e le speranze che alcune canzoni suscitano nella coscienza del credente. In questa puntata ascolteremo:

– Amaremare (Dolcenera)

– 8 Marzo (Tecla)

“Siamo donne, non pupattole”. Ricordo di una pioniera avventista italiana

“Siamo donne, non pupattole”. Ricordo di una pioniera avventista italiana

HopeMedia Italia – In occasione dell’8 marzo, desideriamo ricordare la donna che portatò il messaggio avventista a Roma. È Luisa Chiellini, classe 1864, genovese di nascita, romana di adozione. Infatti visse per gran parte della sua vita nella capitale. Luisa proveniva da una famiglia di nobili origini, leggiamo nel capitolo a lei dedicato da Dora Bognandi nel libro Libere donne in libera Chiesa, pubblicato nel 2015 dalle Edizioni Adv per i 150 anni di presenza avventista in Italia.

A 33 anni, Luisa si trovava a Basilea dove, durante un periodo di malattia, conobbe alcuni credenti avventisti. In seguito allo studio appassionato della Bibbia, fu battezzata nel 1896 e divenne membro della chiesa avventista. Tornata a Roma, iniziò la sua opera di testimonianza. Fu la prima persona a portare l’avventismo nella capitale italiana, sostenuta ben presto da altre tre donne: sua sorella, che era stata battezzata a Londra, e altre due signore americane, madre e figlia di cognome Prescott, che erano venute a visitare l’Italia. Nel libro Granel di sale, Giuseppe De Meo scrive: “Queste quattro donne si dedicano a un lavoro di corrispondenza e di traduzioni… Il loro impegno e il loro influsso sono determinanti per l’opera avventista in Italia” – p. 95. 

Rimasta sola dopo la partenza di sua sorella e delle amiche, Luisa svolse un’opera mirabile dal punto di vista sociale ed evangelistico, nonostante la sua salute molto precaria, divenendo uno dei punti di riferimento nei 57 anni che seguirono il suo battesimo. 

I primi anni del Novecento furono tempi difficili per la denominazione che contava in Italia solo alcune decine di membri. Luisa era una donna colta e collaborò volentieri a entrambe le edizioni (italiana e americana) del mensile L’Ultimo Messaggio, fondato da un pastore avventista nel 1908. In un articolo della rubrica “Pro Famiglia”, tutto dedicato alle donne, Chiellini scrive: “Samo donne, eguali all’uomo per intelligenza e superiori a questi per il cuore, abbiamo doveri verso Dio e verso l’umanità… Siamo donne, non pupattole azzimate, truccate, che si fanno vittime di mode assurde, e si trasformano in un incongruo di vanitosa superficialità, che non vivono che per i loro fronzoli; che non si dilettano che in vani piaceri, che non si pascolano che di giornali di mode o di romanzi, più o meno istruttivi, più o meno scientifici…”

“Ogni donna cristiana” continua “dovrebbe avere il santo e nobile desiderio di potersi dire, quando giunge alla fine del suo terrestre cammino, che ‘essa ha fatto tutto quel che ha potuto’ per vivere all’altezza del compito assegnatole da Dio, quando la creò, perché da essa emanasse ogni cosa bella, buona, edificante e santa, perché essa fosse ‘il cuore’ di questo triste mondo!”.

Nel 1914, man mano che le notizie di una guerra imminente diventavano più pressanti, Luisa scrive: “In queste ore tenebrose per tutti, si cerca indarno, nelle umane cose, un qualche barlume di luce che rischiari, sia pur blandamente, la via… ma, luce non c’è… e il gemito umano si fa, di più in più, straziante e crudele… e, non trova responso… non trova sollievo… perché, per troppo tempo ahimè! abbiamo, ostinatamente, guardato, confidato e sperato nella terra e nelle cose della terra, anziché in quelle del Cielo… Compresi dal sacrosanto compito, grave di responsabilità solenni, imploriamo forza e grazia, da Dio, per non venir meno in queste ore tenebrose, che preceder debbono, di poco, la suprema e gloriosa aurora… perché, Colui che deve venire, verrà, ormai, presto… per rendere a ciascuno secondo che sarà l’opera sua (Ebr.10; Apoc. 22)”. Nel 1918 la pubblicazione venne colpita da censura.

Luisa Chiellini continuò a coltivare i suoi talenti, collaborò con il neonato periodico L’Araldo della Verità (Firenze, 1921) fin dal primo numero e continuò a scrivere anche quando la rivista diventò Il Messaggero Avventista. Era un'autrice poliedrica e si rivelò poetessa, redattrice, traduttrice, autrice di articoli teologici, curatrice di rubriche. Scrisse anche per altri giornali come La Vedetta, oltre a tradurre in italiano diversi libri avventisti, tra cui Guida a Gesù e Gesù nostro Salvatore di Ellen G. White.

Dopo la Seconda guerra mondiale, Luisa Chiellini era avanti negli anni e molto ammalata, per cui non riusciva più a frequentare la chiesa avventista aperta a Roma, ma era sempre circondata dall’affetto e dalla stima di tutti. Si spense nella capitale, il 20 gennaio 1953.

Luisa Chiellini non ebbe una famiglia sua, ma ne trovò una più ampia nella chiesa. Nel necrologio pubblicato sul numero di aprile del Messaggero Avventista del 1953, venne definita “Colonna portante per moltissimi anni delle pubblicazioni italiane”.

 

[Fonte: Libere donne in libera Chiesa, Ed. Adv, Firenze, 2015]

 

 

 

 

Gmp 2021 e 8 marzo Fdei

Gmp 2021 e 8 marzo Fdei

HopeMedia Italia – Quest’anno cambia il modo di celebrare anche la Gmp (Giornata mondiale di preghiera delle donne cristiane). A causa dell’emergenza pandemia, non è possiblie organizzarla in modo capillare in tante località italiane il primo venerdì di marzo, come di solito. Si terrà, invece, domenica 7 marzo, alle ore 15, su Zoomworship.

Sarà una celebrazione comune, spiega Gabriela Lio, presidente della Federazione donne evangeliche in Italia (Fdei), “organizzata insieme al comitato nazionale della Gmp, al Sae, alle Clarisse di Lovere, con la partecipazione delle donne delle comunità di base di diverse città. Condivideremo con i fratelli e le sorelle delle nostre comunità un momento di lode, preghiera e meditazione biblica”.

L’incontro sarà anche trasmesso sulla pagina Facebook di Confronti.

Scarica qui la locandina in pdf.

Tavola rotonda Fdei 
In occasione della Festa delle Donne, la Fdei organizza una tavola rotonda online, lunedì 8 marzo, alle ore 18, sul tema “Ri-immaginare e ri-leggere la storia delle donne nella chiesa”.

Sarà presentato il Report a cura del dipartimento di teologia dell’Ucebi (Unione delle chiese evangeliche battiste italiane). “Una iniziativa di approfondimento su un tema importante nel dibattito in Italia” afferma la presidente della Fdei.

Per iscriversi è necessario inviare una e-mail a: zoom@riforma.it. Il link di collegamento sarà inviato la sera prima dell’incontro. È inoltre prevista la diretta sulla pagina Facebook di Riforma-Eco delle valli valdesi.

Scarica qui la locandina in pdf.

 

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