La testimonianza della Chiesa e degli uomini di buona volontà

La testimonianza della Chiesa e degli uomini di buona volontà


Nel corso della diretta RVS del 8 marzo 2024 Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano il professor Alessio Del Fante su argomenti di attualità prendendo spunto da alcuni articoli apparsi sui quotidiani di oggi.

Tra i temi trattati: riflessioni sui lavori dell’Assemblea amministrativa 2024 dell’Unione italiana delle chiese avventiste; Luca Falcon donava protesi ai bimbi dopo aver perso una gamba, è morto in moto in Africa.

 

La dimensione sinodale della Chiesa avventista, spazio al dibattito e alla democrazia

La dimensione sinodale della Chiesa avventista, spazio al dibattito e alla democrazia


Con questo ultimo collegamento in diretta da Grosseto, si conclude la riflessione che RVS  ha proposto ai suoi ascoltatori in diretta nel corso delle  mattine di questa settimana sui lavori dell’assemblea amministrativa 2024 dell’Unione italiana delle Chiese avventiste. Anche questa volta Claudio Coppini ci offre una serie di testimonianze: quella di una delegata (Roberta Vittori) e di un uditore (Alessio Del Fante) che riflettono sul clima dei lavori e sulla dimensione democratica alla base dell’organizzazione ecclesiale avventista, o quella del pastore Davide Romano che ricorda la dimensione sinodale che la Chiesa avventista si è data sin dall’inizio. Un’esperienza faticosa quando si tratta di trovare soluzioni e di cercare un consenso partendo da posizioni non sempre convergenti, ma anche un esercizio di dialogo positivo, auspicabile non solo in ambito ecclesiale.

Nel corso del collegamento  ascoltiamo anche un’intervista di Alessia Calvagno a Roberto Buonaugurio, nuovo tesoriere dell’UICCA e in un collegamento precedente a Ignazio Barbuscia, confermato segretario UICCA.

Rinviata l’Assemblea amministrativa mondiale della chiesa avventista

Rinviata l’Assemblea amministrativa mondiale della chiesa avventista

Si terrà a maggio 2021 in forma ridotta.

Notizie Avventiste – Il comitato esecutivo mondiale (Excom) della chiesa avventista del settimo giorno ha votato, il 19 marzo, di rinviare l’Assemblea amministrativa o Sessione della Conferenza generale, al 2021. Il voto è stato preso a causa della rapida diffusione della pandemia di Covid-19. L’Assemblea del 2021 si svolgerà a Indianapolis, nell’Indiana, dal 20 al 25 maggio. Era programmata dal 25 giugno al 4 luglio 2020.

L’impatto del coronavirus
La malattia Covid-19 si è diffusa a livello globale. Partita dalla Cina a fine 2019, il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato il coronavirus un’emergenza sanitaria globale e l’11 marzo una pandemia. Finora sono oltre 230.000 le persone infettate e più di 9.300 i decessi associati al virus.

“Ci siamo consultati con i rappresentanti dell’Oms e raccomandiamo un approccio attento ai grandi raduni, tra cui l’Assemblea mondiale” ha dichiarato Peter Landless, direttore dei Ministeri per la promozione della Salute della chiesa mondiale “Raccomandiamo anche che ogni entità aderisca alle ordinanze locali e trovi modi per mantenere le attività e continuare la missione della chiesa locale con mezzi alternativi”.

Il comitato esecutivo si è incontrato in teleconferenza da tutto il mondo e ha preso in considerazione due raccomandazioni emerse da una serie di conversazioni e incontri ufficiali tenuti presso la sede della chiesa mondiale. Coloro che sono coinvolti nella pianificazione dell’Assemblea, i professionisti della salute, i consulenti legali e gli amministratori hanno proposto piani alternativi alla luce della pandemia del coronavirus. Il comitato per la gestione delle crisi ha esaminato questi piani e ha formulato due raccomandazioni. Il rinvio è stato ritenuto la strada più sicura “dopo aver preso in considerazione la rapida diffusione di Covid-19 nel mondo e l’incertezza su come si svilupperà nei prossimi mesi” ha spiegato Geoffrey Mbwana, presidente del comitato di gestione delle crisi e del comitato di pianificazione delle Sessioni.

L’Assemblea mondiale, che si tiene ogni 5 anni, è il maggiore organo amministrativo della chiesa avventista. Durante la Sessione, i delegati eleggono i vertici della denominazione mondiale e regionale, decidono le linee guida sul modo in cui la chiesa dovrà compiere la missione, discutono gli adeguamenti dello statuto e votano le modifiche al Manuale della Chiesa.

Ridimensionato
L’evento del 2021 sarà anche ridimensionato senza compromettere le sue funzioni principali. Ci sarà una riduzione proporzionale del numero di partecipanti con solo delegati, coniugi e figli a carico, e un numero limitato di personale tecnico; una diminuzione dei giorni che da sei scendono a quattro; e l’eliminazione delle riunioni aggiuntive e degli stand espositivi. Inoltre l’attuale mandato continuerà per la durata del rinvio. A seguito dell’evento riprogrammato, il prossimo mandato amministrativo si dovrebbe concludere all’Assemblea mondiale prevista per il 2025.

“Non volevo, e ancora non voglio, cambiare la data della Sessione della Conferenza generale, anche se le circostanze ci costringono a farlo” ha affermato Ted. N.C. Wilson, presidente della chiesa mondiale e del comitato esecutivo. Wilson ha aggiunto che diversi fattori importanti hanno contribuito al rinvio, come ad esempio i motivi di sicurezza e le precauzioni dovute al coronavirus. La chiusura dei consolati in tutto il mondo rende difficile, se non impossibile, l’acquisizione dei visti. Anche i confini nazionali vengono chiusi e ci sono restrizioni ai viaggi internazionali.

Il presidente ha spiegato che la decisione di ridimensionare la Sessione è fortemente motivata da preoccupazioni finanziarie. Secondo la tesoreria generale della chiesa la pandemia potrebbe comportare una diminuzione significativa delle decime, poiché le comunità avventiste non si incontrano più regolarmente in seguito alle norme restrittive federali, statali e locali, dovute all’emergenza Covid-19. Si è fatto riferimento alla disponibilità di decime e offerte di ritorno online, ove possibile, durante il periodo in cui molte chiese locali sono chiuse.

Discussione dei partecipanti
La discussione del comitato è stata avviata da Viriato Ferriera, delegato della Regione Intereuropea. Pur se d’accordo con la decisione di posticipare l’Assemblea, ha suggerito di mantenere un’area espositiva modificata, offrendo a ciascuna entità o ministero un numero limitato di stand. Wilson ha spiegato che nel 2021 l’area espositiva verrebbe utilizzata per le varie funzioni amministrative della Sessione, e per la grande riunione del sabato.

La sessione 2021 ridimensionata avrebbe una sala con 3.200 posti a sedere per i lavori dei delegati. L’area attualmente assegnata per gli stand verrebbe utilizzata per altro, come per esempio il lavoro della commissione di nomina, e per l’incontro del venerdì sera e del sabato, considerata la capienza di circa 26.100 posti.

David Trim, direttore dell’Ufficio archivi , statistiche e ricerca, ha aggiunto una nota storica. Per quattro volte la Sessione della Conferenza generale è stata posticipata in passato, e ogni volta i dirigenti eletti hanno ripreso il loro nuovo mandato. Todd McFarland, consigliere generale associato della chiesa, ha detto ai partecipanti che uno studio approfondito dello statuto consente a questo ritardo di “dare un urto” al prossimo mandato. Ha quindi aggiunto che sarebbero proibitive le implicazioni finanziarie se oltre all’Assemblea 2020 si spostasse anche quella del  2025 per mantenere la sequenza quinquennale.

Altri hanno chiesto chiarimenti circa l’impatto che questo rinvio avrebbe sui dirigenti delle varie Regioni, su quelli che vanno in pensione e su coloro nominati in seguito alla Sessione. Wilson ha spiegato che, in base allo statuto, i dirigenti manterranno la loro posizione fino al 20 maggio 2021 o fino a quando i loro sostituti non siano stati eletti. Ha anche precisato che i pensionamenti individuali saranno rispettati come se l’Assemblea amministrativa fosse avvenuta. Per quanto riguarda i nominati e il personale della chiesa mondiale normalmente eletti nei Consigli annuali, queste persone presteranno servizio fino al Consiglio annuale successivo all’Assemblea del 2021.

Infine, l’elezione e la nomina dei direttori di dipartimento all’interno delle Regioni saranno gestite dai comitati esecutivi di ciascuna Regione e campo a essa collegato. I dettagli saranno comunicati dalla segreteria mondiale a ciascuna Regione e campo.

Assemblee mondiali future
La seconda proposta presa in considerazione dall’Excom riguarda il futuro delle Assemblee mondiali. La proposta del comitato amministrativo prevedeva che “l’amministrazione della chiesa mondiale, in consultazione con le Regioni, rivedesse l’attuale configurazione delle Sessioni della Conferenza generale e formulasse raccomandazioni al comitato esecutivo”. La proposta riguarda la possibilità di modificare le attuali Sessioni perché vi è necessità di “ridurre l’impronta finanziaria e logistica, e di essere più efficienti ed efficaci nella gestione dei fondi della chiesa”.

Come per le misure votate per l’Assemblea del 2021, la proposta di studiare l’organizzazione delle prossime Sessioni mondiali raccomanda di ridurre proporzionalmente il numero di delegati, di non invitare ospiti speciali, di abbreviare il numero di giorni dell’evento, includendo comunque un sabato; di non tenere mostre, stand o riunioni aggiuntive. La proposta stata approvata con un solo voto contrario.

Wilson ha affermato che un ampio gruppo di rappresentanti delle Regioni e della chiesa mondiale presenterà delle raccomandazioni a uno dei futuri comitati esecutivi sulla durata, la portata e la struttura delle prossime Assemblee mondiali. Eventuali proposte del comitato esecutivo, che richiedono un voto della Sessione saranno presentate durante la stessa.

Dopo la votazione, la vicepresidente generale della chiesa mondiale, Ella Simmons, ha sollecitato che il processo di revisione del numero di delegati in futuro sia “completamente chiaro e trasparente”.

Opera di Dio
“Non avrei mai potuto prevedere che saremmo arrivati a questo punto, in questo momento” ha osservato Wilson durante l’incontro. Ha sottolineato che la crisi globale è anche un’occasione per servire gli altri. “Questo è il momento di diffondere speranza e incoraggiamento. Dovremmo essere ancore di stabilità e pilastri di speranza” ha affermato.

Ha poi citato il testo biblico di 2 Timoteo, per ricordare ai membri del comitato esecutivo che “Dio non ci ha dato uno spirito di paura” (1:7, ND). Wilson ha anche espresso la convinzione che la missione della chiesa andrà avanti. “Il coronavirus non ferma il messaggio dei tre angeli. L’opera di Dio non sarà inibita da questo virus”.

 

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

alamodome L’arrivederci è nel 2020, a Indianapolis.

Giuseppe Cupertino/Notizie Avventiste – È una tradizione ormai consolidata quella di far coincidere la conclusione dell’Assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno con un sabato. E quello dell’11 luglio scorso non ha fatto eccezione. I 2.566 delegati, che per 10 giorni si sono confrontati con le tematiche amministrative e teologiche della chiesa, dal venerdì sera sono stati raggiunti dagli avventisti provenienti da tutte le chiese del Texas e da molti altri paesi del mondo.

Il sabato mattina erano 65.000 le presenze nell’Alamodome di San Antonio. Un folla colorata e festante, ospitata con un’organizzazione impeccabile, in quello che è stato l’evento con il maggior numero di partecipanti della storia della città texana.

Il pastore Ted N. C. Wilson, presidente della chiesa mondiale, si è rivolto ai presenti predicando sul testo di Giosuè 1:1-7. “Attraversate il Giordano… Non tornate indietro”.

“Viviamo in un mondo difficile, e vogliamo tornare a casa. Le profezie si realizzano sotto i nostri occhi. Il Signore sta per tornare”.

Il presidente Wilson ha poi fatto una proposta: “Durante questo quinquennio partecipate insieme, da tutte le parti del mondo, alla lettura quotidiana di un capitolo della Bibbia e di due pagine dei libri di Ellen G. White”.

Prima della predicazione il Presidente Wilson ha voluto dedicare un momento per salutare i suoi predecessori, in particolare i pastori Jan Paulsen, R. Folkenberg e Clyde O. Franz, presidente della chiesa mondiale dal 1970 al 1980, che a 102 anni si è collegato via Skype per dare e ricevere i saluti.

Nel pomeriggio sono stati presentati i numerosi progetti e le esperienze evangelistiche nel mondo.

Il grande appuntamento serale è iniziato con l’intervento del sindaco di San Antonio, la signora Ivy R. Taylor, che ha rivolto un breve saluto ai partecipanti: “La vostra presenza è stata particolarmente positiva per la città, soprattutto il progetto sanitario della scorsa primavera sarà ricordato per anni dai miei concittadini. Vi ringrazio e il Signore vi benedica”.

Il presidente Wilson le ha donato una copia del libro di Ellen G. White La via migliore.

L’incontro è stato un momento dedicato alla storia degli avventisti, in quanto persone che si sono dedicate al servizio, e alla missione.

Le persone sono quelle che i dirigenti esecutivi della chiesa, attualmente in carica, hanno voluto salutare perché andavano in pensione. Oltre 38 pastori, amministratori e missionari sono stati presentati al pubblico e hanno ricevuto omaggio per una carriera in alcuni casi particolarmente lunga: ben 49 anni di servizio.

La missione invece era rappresentata dalla tradizionale parata delle nazioni, che in questa Assemblea è diventata “Mission on the move” (la missione in marcia). Ripercorrendo le tappe con cui, negli anni, la chiesa è diventata presente nei 227 paesi riconosciuti dalle Nazioni Unite, è stato presentato l’avanzamento della missione avventista nel mondo. Si è partiti dal 1874, anno in cui John N. Andrews, primo missionario avventista, lasciò gli Stati Uniti e giunse in Svizzera, per arrivare al 1996, anno in cui la chiesa è stata organizzata nelle Maldive. I rappresentati delle chiese hanno sfilato con le bandiere delle nazioni di provenienza, acclamati dal pubblico plaudente, dopo una breve presentazione del contesto storico relativo al periodo in cui il messaggio è arrivato nel loro paese.

A fine serata, il deflusso della folla è stato, come in tutte le altre occasioni, ottimamente indirizzato e guidato da una schiera di poliziotti particolarmente attenta e paziente. In questi dieci giorni, essi hanno assicurato la tutela di oltre 100.000 visitatori. Non si è verificato nessun incidente significativo, e anche questa è stata una testimonianza. Dopo la preghiera finale, il presidente Wilson ha congedato i presenti con un “arrivederci nel 2020, a Indianapolis”.

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

Sei bandiere unite a San Antonio

YugoslaviaUnityI colori di Bosnia, Croazia, Macedonia, Serbia, Montenegro e Slovenia esposti insieme come simbolo di perdono e unità

Victor Hulbert/tedNews/Notizie Avventiste – Nel giorno in cui il primo ministro della Serbia, Aleksandar Vučić, è stato cacciato a sassate dai manifestanti alla cerimonia del 20° anniversario del massacro di Srebrenica, in Bosnia-Erzegovina, un ricco mix di circa 70.000 avventisti, che rappresenta quasi tutte le culture del pianeta, si è riunito per il servizio religioso, sabato 11 luglio, nello stadio Alamodome di San Antonio, in Texas, nel giorno conclusivo dell’Assemblea Mondiale.

Molto emozionante, per due dei presenti, è stato vedere un drappo che univa insieme le sei bandiere di Bosnia, Croazia, Macedonia, Serbia, Montenegro e Slovenia, ben visibile sopra il 5° livello delle tribune alla destra del palco. Un simbolo commovente di perdono e unità, nel contesto di un servizio concentrato sulla speranza nel Salvatore che cambia la vita.

Dejan Stojkovic è serbo e ora vive nel Regno Unito, dove è direttore dei Ministeri per i teenager nella Federazione avventista dell’Inghilterra del sud. Quando era ancora adolescente è fuggito dal servizio militare, nella guerra che ha diviso la Jugoslavia, oltrepassando il confine in un carro funebre. Vedere il suo paese disgregarsi è stato molto doloroso per lui e per la sua famiglia. Suo padre era pastore e il suo ministero aveva varcato i confini culturali ed etnici.

In Inghilterra ha incontrato Deana, proveniente da quella che, geograficamente e politicamente, è “l’altra parte della barricata”. È croata ma si è ritrovata senza passaporto e nazionalità e oggi viaggia con passaporto bosniaco. Deana lavora per il dipartimento Comunicazioni della Regione Transeuropea della chiesa avventista, a St. Albans, in Inghilterra, e ha scoperto che l’amore non ha barriere: Dejan e Deana sono sposati da cinque anni.

8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani sono morti per mano delle forze serbo-bosniache, durante la disgregazione della Jugoslavia. La Serbia ha appoggiato i serbo-bosniaci. Sabato 11 luglio, il premier Vučić aveva tentato un gesto di pace, di scuse e di riconciliazione, unendosi agli altri leader mondiali nella cerimonia che, in Bosnia-Erzegovina, rendeva omaggio ai morti di Srebrenica, doveAlamodome_San_Antonio oltre 100 resti trovati di recente dovevano essere sepolti con le 6.000 altre vittime del massacro. Invece, è diventato bersaglio della folla che gli ha lanciato pietre e bottiglie.

“Mi rammarico che alcune persone non abbiano riconosciuto la mia sincera intenzione di costruire l’amicizia tra i serbi e i bosniaci”, ha affermato il premier più tardi, “La mia mano resta tesa verso il popolo bosniaco. Continuerò in questo… e sarò sempre pronto a lavorare insieme per superare i problemi”.

È una storia triste che chiaramente non è finita. È ancora più triste se si pensa che non è l’unico caso, ma si è ripetuta in molti modi in vari paesi del mondo. Il Ruanda ha vissuto il proprio genocidio, ma ha anche visto storie incredibili di riconciliazione e guarigione. In Sudafrica abbiamo visto le comunità, una volta divise, ritornare insieme.

Nell’Assemblea Mondiale di San Antonio, le persone hanno fortemente espresso punti di vista molto diversi, e hanno dovuto accettare di essere in disaccordo, o accettare un voto deludente, eppure sabato sono stati in grado di sedersi e di lodare il Signore insieme, sotto la stessa bandiera, quella di Gesù. Il presidente della chiesa avventista mondiale, il past. Ted Wilson, ha affermato nella sua predicazione: “Non rimanete bloccati da una parte o dall’altra della strada, state nel mezzo della Parola di Dio”.

DDStojkovicPer Dejan e Deana, che si tengono per mano in questo Alamodome ricolmo di avventisti di tante culture e background diversi, molti nei loro costumi nazionali, si tratta di un piccolo quadro di ciò che avverrà in futuro. “L’Apocalisse dipinge una splendida immagine del cielo”, afferma Dejan entusiasta. “Descrive ‘una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello’ (Ap 7:9). Essere uniti in Cristo, oggi è solo un piccolo assaggio del cielo”.

(Foto di  Rohann Wellington e Victor Hulbert)

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La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

WP_20150705_07_28_10_ProIn corsa nella metropoli assonnata.

E. Battista/Notizie Avventiste – Non è certo la Maratona di New York. Ma neanche quella di quartiere “de noartri”. È la corsa organizzata dal dipartimento della Salute della Chiesa avventista mondiale per l’Assemblea di San Antonio. Tutti i delegati e gli invitati all’evento avevano avuto, mesi fa, l’opportunità di iscriversi a questa maratona di “appena” – secondo i punti di vista – 5 chilometri. Un’occasione per svegliare la città con un evento all’insegna del fitness e del divertimento collettivo.

L’orario di partenza è fissato alle 6 del mattino, nei pressi dell’Exhibition Center Henry Gonzalez. Oltre 2.500 i partecipanti, tra di essi anche una piccola ma vociante rappresentanza italiana che dopo il saluto del Presidente Ted Wilson, intona un improvvisato inno d’Italia. Non si sa bene se per spirito patriottico o per tirarsi su di morale. Obiettivo minimo? Arrivare vivi al traguardo…. Sì, perché tra noi la preparazione atletica è molto variegata. Si va da chi ha tanti chilometri nelle gambe, a chi le miglia le ha solo nella memoria. Ma tant’è, siamo tutti alla linea di partenza. Quasi tutti con una strategia certa: cercare di non arrivare ultimi.

gara-italiani1Al via siamo una massa unica. Ma è subito una pia illusione. C’è chi sfreccia come preso dal fuoco vivo dell’ “ora o mai più”. Chi corre girato di spalle. O chi semplicemente cammina. Il percorso nella prima parte non offre granché allo sguardo. In una città ancora molto assonnata (e ci credo, sono poco oltre le sei del mattino e la sera prima ci sono stati i festeggiamenti del 4 luglio), imbocchiamo strade periferiche tra edifici anonimi. Ci fanno compagnia gli agenti della polizia che hanno transennato le strade interessate dal percorso. Ben presto, il serpentone umano si sgrana in tanti gruppetti: la dura legge della fisica comincia a fare i suoi effetti. Gli italiani si sparpagliano e si perdono di vista. Finalmente il percorso si tinge di verde dei prati e degli alberi del Brackenridge Park, il principale parco fluviale cittadino.

Intanto è chiaro che della rappresentanza italiana sarà una donna a passare prima il traguardo (vorrei fare due chiacchiere con chi ha inventato l’espressione “sesso debole”).

Non sono mancati tempi di livello agonistico: il vincitore, Anvedeo Sanchez, ha percorso la distanza in 18 minuti e 45 secondi. Diversi sono arrivati sotto i 20 minuti; Alcune ultrasessantenni sotto i 30.

Un bel momento di festa sportiva, che poteva essere ben più incisiva se si fosse celebrata in un orario (magari di sera) in cui la città poteva essere ben sveglia e spettatrice della performance di una chiesa che cerca di testimoniare – tra sprint veloci, andature più claudicanti e un po’ incerottata – un movimento di riforma nel paese dove tutto è Big. Una grande riforma sanitaria. E non solo.

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Record numerico della delegazione cinese

Peter Yau (left) and Pakka Lau. Chinese Union Mission Booth. Exhibition at the 60th General Conference Session of the Seventh-day Adventist Church, Henry B. Gonzalez Convention Center, San Antonio, Texas, USA, July 2-11, 2015.Mai una presenza così folta a un’Assemblea Mondiale. I delegati impressionati dalla portata della più grande chiesa al mondo.

ARnews/Ann/Notizie Avventiste – Ci sono 100 milioni di cristiani in Cina. Di questi, più di 400.000 sono avventisti del settimo giorno.

La Cina è arrivata a San Antonio, all’assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, con circa 50 delegati e ospiti speciali. La delegazione cinese più numerosa in assoluto. Nel descrivere la Chiesa avventista in Cina, il presidente della missione, Robert S. Folkenberg Jr., usa parole quali “dinamica”, “in transizione”, “dotata di un profondo senso della missione”.

La Chiesa avventista in Cina non è organizzata, come in altre parti del mondo, in chiese locali, Federazioni e Unioni. In realtà essa consiste in un unico livello: la chiesa locale. Una comunità può contare migliaia di avventisti, divisi in centinaia di chiese che forniscono il sostegno finanziario al proprio pastore locale. Le zone metropolitane spesso hanno una “chiesa madre” che sostiene centinaia di comunità più piccole, nel circondario.

Pakka Lau (right) with a visitor to the Chinese Union Mission Booth. Exhibition at the 60th General Conference Session of the Seventh-day Adventist Church, Henry B. Gonzalez Convention Center, San Antonio, Texas, USA, July 2-11, 2015.

Fra i delegati cinesi presenti vi è una professoressa universitaria, un’imprenditrice e un pastore.

La professoressa, avventista da 30 anni, è a capo di un gruppo di circa 80 giovani nella sua chiesa, a nord del paese. La città in cui vive, vicina al confine con la Russia, conta 3.000 membri, ma non si riuniscono tutti nello stesso edificio.

L’imprenditrice vive a Pechino, dove lavora vendendo abiti. È anziano in una chiesa di 300 persone, conduce i servizi religiosi e si occupa dei contatti con le autorità locali. A Pechino vivono circa 7.000 avventisti.

Il pastore, avventista di quarta generazione, si occupa di 13 chiese a Wenzhou, una città con oltre 3 milioni di abitanti. Nel corso degli anni ha partecipato alla costituzione di oltre 200 chiese, con circa 30.000 membri, in diverse province cinesi.

“La Cina è un luogo speciale,” ha affermato uno dei pastori cinesi presenti all’Assemblea.

In effetti, gli avventisti cinesi affrontano sfide uniche nel loro genere, come condividere il Vangelo in un paese con circa 1,3 miliardi di persone; una realtà assente in qualunque altra nazione. Ma forse, gli avventisti amano le sfide.

(Foto © Tor Tjeransen)

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Mario Brito è il nuovo presidente dell’Eud

SONY DSCNuovo anche il segretario, Barna Magyarosi; confermato il tesoriere, Norbert Zens.

C.Cozzi/G. Cupertino/ Notizie Avventiste – I delegati dell’Assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, riuniti a San Antonio, hanno nominato il past. Mario Brito alla carica di presidente della Regione Intereuropea (Eud), l’area geografica della chiesa di cui fa parte anche l’Unione avventista italiana.

“Mi farebbe molto piacere vedere la nostra regione unita nel compimento della missione che il Cristo ci ha affidato. La missione possa unirci”, ha affermato dopo l’elezione.

Mario_BritoIl past. M. Brito è nato a Praya, sull’Isola di Capo Verde, il 24 settembre 1955. Nel 1973 è emigrato in Portogallo, a Lisbona. Ha intrapreso gli studi di teologia presso il Seminario avventista di Sagunto (in Spagna), la Facoltà Avventista di Teologia in Francia e la Andrews University, negli Stati Uniti.

Pastore nel 1981, è stato poi chiamato all’insegnamento, diventando decano del seminario di teologia in Portogallo e “church planter” (fondatore di nuove chiese). Nel 1997 è stato eletto presidente dell’Unione portoghese. Nel 2005 è diventato responsabile del dipartimento Scuola del Sabato e Ministeri Personali, e di quello della Gestione cristiana della vita presso l’Eud, pur rimanendo anche presidente dell’Unione portoghese ancora per un anno. Nel 2010 è stato nominato responsabile dell’Associazione pastorale e Cappellania all’Eud.

Sposato con Maria José, responsabile di Sheperdess, l’associazione delle mogli di pastore, presso l’Eud, ha una figlia, Estela Abigail, che ha sposato a sua volta un pastore.

Barna_Magyrosi_1-300x300Barna Magyarosi è il nuovo segretario dell’Eud. Nato il 13 novembre 1973 a Târgu-Mures, in Romania, ha conseguito una laurea triennale presso l’Istituto Teologico Avventista di Bucarest, un’abilitazione in teologia presso l’università di Babes-Bolyai, a Cluj-Napoca, in Romania, una laurea specialistica in Religione presso la Andrews University e un dottorato in teologia presso l’Università di Bucarest.

L’esperienza professionale di Barna è iniziata nel 1996 in qualità di pastore per la Conferenza della Transilvania Meridionale, in Romania. Successivamente è stato nominato docente invitato all’Istituto Teologico Avventista della Romania. Dopo aver ricoperto vari incarichi dirigenziali in Romania, nel 2010, è nominato direttore dei Ministeri dell’Educazione all’Eud.

Barna Magyarosi è sposato con Noémi-Laura e ha una figlia, Blanka.

Norbert_Zens_2-300x300L’assemblea ha anche confermato Norbert Zens a tesoriere dell’Eud. Nato nel 1966 in Germania. Norbert Zens ha lavorato in diverse aziende tedesche come consulente per vari progetti (aziende del settore pubblico e privato), ingegnere progettista e responsabile della logistica in uno stabilimento di produzione just in time. Prima di essere eletto tesoriere dell’Eud nel 2010, ha lavorato per nove anni come direttore amministrativo del Seminario Avventista di Bogenhofen, in Austria. È sposato con Christina Zens.

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Tutto come prima

Alamo Dome
Alamo Dome

I delegati dell’Assemblea Mondiale hanno detto “no” alla possibilità che le 13 aree geografiche della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno decidano indipendentemente se consacrare o meno le pastore.

Notizie Avventiste – Manteniamo la politica attuale. Questo il senso del voto dell’Assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, riunita a San Antonio, in Texas, dal 2 all’11 luglio. Infatti, i delegati non si sono espressi direttamente sulla consacrazione delle donne al ministero pastorale; la vittoria del “no” semplicemente non ha dato alle 13 aree geografiche in cui è suddivisa la chiesa nel mondo la libertà di decidere se consacrare o meno le pastore. E motivazioni anche non legate specificatamente alla consacrazione femminile possono aver portato alcuni a dire “no”.

Il 58,4 per cento dei delegati si sono espressi negativamente, nella votazione dell’8 luglio, avvenuta per scrutinio segreto alla fine di una giornata di discussione, contro il 41,6 per cento dei favorevoli.

“Il voto è sicuramente un atto storico, che rischia tuttavia di mettere in difficoltà la chiesa”, ha affermato a caldo Giuseppe Cupertino, segretario della Unione avventista italiana (UICCA) e delegato all’Assemblea, subito dopo l’annuncio dell’esito della votazione. “A parte molti paesi ‘occidentali’, che si sono mossi nella direzione di riconoscere il ministero pastorale delle donne, vi sono anche alcuni paesi asiatici che per le particolari condizioni locali hanno una quota considerevole di donne impegnate nella leadership delle chiese”, ha aggiunto.

Per Ted N. C. Wilson, rieletto presidente della chiesa mondiale per il prossimo quinquennio, il voto non ha nulla a che vedere con la consacrazione delle donne come anziani delle chiese locali, una pratica basata su norme in vigore da diversi decenni, e non riguarda i pastori autorizzati, qualifica ricoperta da uomini e donne.

Dello stesso parere il presidente della Regione Nordamericana (Nad), Daniel R. Jackson, che ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma tra l’altro:

“È di vitale importanza comprendere che la Nad continuerà a seguire le direttive del Working Policy della chiesa avventista mondiale, che permette alle Federazioni e alle Unioni di abilitare le donne a svolgere il ruolo di pastori autorizzati. Continueremo inoltre a incoraggiare il ricorso alla consacrazione delle donne come anziani e diaconesse locali”.

L’esito del voto ha comunque deluso gli avventisti che fanno parte di quel 2 per cento di membri di chiesa residenti nel cosiddetto “nord globale”; anche se il 41,6 per cento di voti favorevoli fa pensare che qualcosa stia cambiando.

“È vero, la percentuale indica che anche nel ‘sud globale’, dove risiede il 98 per cento degli avventisti, si fa strada un’altra concezione rispetto a quella della cultura locale”, ha affermato positiva Dora Bognandi, direttore associato del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell’UICCA. “Nella chiesa avventista, la consacrazione pastorale è valida a livello mondiale e non tutti hanno come retaggio culturale la parità tra uomo e donna”, ha aggiunto.

Per la Regione Transeuropea (Ted) della Chiesa, che comprende anche Regno Unito e vari paesi del Nord Europa, il risultato è stato deludente. Molte nazioni all’interno della Regione sono tra i più laici del mondo e non solo hanno norme rigorose in materia di parità di genere sul posto di lavoro, ma hanno anche molti giovani di talento nella chiesa che vogliono capire perché la consacrazione delle donne dovrebbe essere un problema.

Dopo il voto, il past. Raafat Kamal, presidente della Ted, ha ritenuto l’esito “come una decisione globale che colpisce un contesto locale”. Ha quindi dichiarato: “Dovremo affrontare le ripercussioni locali che avrà nel contesto della Ted”.

Ci sono oltre sessanta pastore che lavorano nell’area geografica della Ted. Altre trenta donne ricoprono incarichi amministrativi.

“Sono state a guardare con vivo interesse quanto è successo oggi”, ha proseguito Kamal, “Per loro, così come per tutti gli avventisti nei 22 paesi che la Ted rappresenta, abbiamo bisogno di discutere la via da seguire. Dobbiamo sostenere le nostre pastore e le chiese di cui si occupano”.

(Foto: @Zemleduch)

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Chiesa Avventista. I delegati votano ‘NO’ affinchè le Divisioni possano decidere sulla consacrazione delle donne

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Delegati che votano. [Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by Dominik Zeh]

Il Presidente invita i membri ad unirsi nella missione della chiesa.
ANN/AR/Notizie Avventiste – I delegati respingono una mozione che avrebbe permesso a ogni area geografica della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno mondiale di decidere indipendentemente circa la consacrazione delle donne al ministero pastorale sul proprio territorio.

Con un risultato di 1.381 voti contrari, 977 a favore e 5 astensioni, procedendo per scrutinio segreto, i delegati hanno concluso un processo quinquennale caratterizzato da un dibattito acceso e dai toni talvolta aspri. Il Presidente della Conferenza Generale Ted N.C. Wilson ha rivolto ai membri di chiesa l’appello di unirsi nella missione della chiesa a seguito del voto tenutosi alla Sessione 2015 della Conferenza Generale di San Antonio, in Texas.
“Questo è il momento di unirsi sotto la bandiera che porta i segni del sangue di Gesù Cristo e della Sua potenza, non la nostra,” ha dichiarato Wilson dopo lo spoglio dei voti sui tavoli posti nella parte anteriore dello stadio dell’Alamodome. “Questo è il momento di unirci nella nostra missione come chiesa del Cristo.”
Il Presidente ha ringraziato i delegati per il loro “atteggiamento scrupoloso e di preghiera adottato nel gestire la questione” per tutto l’arco delle sei ore di discussione.

Delegates lined up
Delegati in coda che chiedono di esprimersi. [Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by Dominik Zeh]

È stato impiegato un sistema di scrutinio segreto, che secondo gli officer della Conferenza Generale, ha offerto un processo di votazione il più imparziale e sicuro possibile.
“Abbiamo cercato di essere trasparenti, onesti e ponderati, e di garantire la segretezza del voto al meglio delle nostre capacità,” ha affermato Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione per conto della Conferenza Generale e organizzatrice della logistica per il voto di mercoledì.
Le schede per il voto sono state stampate su carta speciale e tagliate a misura di mezzo foglio di carta da lettere, diviso a metà. Una metà conteneva la parola “Sì,” stampata in cinque lingue, e l’altra la parola “No,” nelle altrettante lingue. Le lingue in questione sono inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese.
Il sistema di scrutinio segreto è stato preparato molto prima della sessione della Conferenza Generale come piano B, nel caso in cui il sistema di votazione elettronico non avesse funzionato, ha affermato il sottosegretario Myron Iseminger, il cui settore si occupa dei sistemi di votazione alle sessioni della CG. Il sistema di votazione elettronico, lanciato in apertura della sessione della CG, si è dimostrato difettoso e i delegati hanno deciso domenica di non utilizzarlo.
“Avevamo un piano B fin dall’inizio, nel caso in cui la votazione elettronica non avesse funzionato,” ha sottolineato Iseminger.

Delegates stopped thought the day for prayer
Delegati in preghiera pima del voto [Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by Dominik Zeh]

Wilson, che ha aperto la sessione mattutina rivolgendo un appello a tutti i membri di chiesa di attenersi al risultato del voto, ha ricordato sia in questa occasione che dopo il voto, che le decisioni prese alla sessione della Conferenza Generale costituiscono l’autorità massima nella Chiesa Avventista.
Il dibattito è durato tutto il giorno. Iniziato alle ore 9:30 e sospeso per due ore da una pausa pranzo a mezzogiorno, esso è stato interrotto circa una dozzina di volte per pregare. I partecipanti hanno pregato in silenzio, a due a due e in gruppi. Decine di partecipanti alla sessione hanno inondato le sale destinate particolarmente alla preghiera dall’Associazione pastorale e dal dipartimento dei Ministeri femminili della Conferenza Generale.
Sia Wilson che Michael L. Ryan, un Vicepresidente della Conferenza Generale prossimo alla pensione, che ha presieduto il dibattito di mercoledì, si sono rallegrati dello “spirito di armonia” che ha permeato i lavori.
Ryan ha fatto in moto che la riunione seguisse il dovuto decoro, riprendendo in più di un’occasione i partecipanti che hanno applaudito durante il dibattito. I delegati avevano in precedenza convenuto di astenersi dagli applausi nel tentativo di tenere le emozioni sotto controllo.

Ryan, che ha annunciato il risultato finale del voto, ha ammonito severamente un gruppo di partecipanti presenti all’Alamodome, che ha reagito con un fragoroso applauso all’annuncio del risultato.
“Non c’è nulla di trionfale in tutto ciò,” ha affermato. “Non ci sono vincitori e vinti.”
Erton Köhler, Presidente della Divisione Sud-Americana, ha fatto eco alle parole di Ryan, dicendo che questa non era una gara a sfondo politico.
“Non auspico una chiesa dove ci sono vincitori e vinti, ma una chiesa nella quale ogni membro possa percepire questa decisione come la decisione di Dio, facendola propria,” ha detto all’Adventist Review. “Che possiamo tutti avere l’umiltà di riconoscere che Dio può manifestare il Suo volere in un modo che differisce dalle nostre opinioni personali.”
Anche Jerry Page, direttore dell’Associazione pastorale, ha parlato di umiltà. “Se trascorriamo del tempo nella preghiera, nell’umile confessione, nel pentimento e nel servizio degli altri, possiamo fare passi in avanti, invece di girare a vuoto su noi stessi o retrocedere a causa dei conflitti,” ha affermato Page.
Lisa Beardsley-Hardy, direttrice del Dipartimento Educazione, ha detto di sperare che i delegati mostrino rispetto gli uni per gli altri.
“Auspico e mi auguro ci sia tolleranza nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che, in tutto il mondo, affrontano delle sfide nell’espletamento del proprio incarico in ministeri che differiscono dal nostro,” ha affermato la Beardsley-Hardy. “La tolleranza è una grazia che solo Dio può elargire, per evitare il rischio di mettere chiunque all’angolo o di abbandonare il corpo di Cristo se qualcosa ci offende.”

I voti espressi sono stati 2.363 su una mozione preparata dagli officer senior della Conferenza Generale e dai Presidenti delle Divisioni, approvata al Consiglio annuale del 2014, un incontro amministrativo dei leader della chiesa mondiale. La mozione recita quanto segue: “Dopo aver studiato la questione della consacrazione in preghiera e in base alla Bibbia e agli scritti di Ellen G. White, nonché i rapporti delle commissioni di studio, e; dopo aver considerato attentamente cosa sia meglio per la chiesa e per l’adempimento della sua missione, ritiene accettabile che il comitato esecutivo di una divisione possa adottare disposizioni per la consacrazione delle donne al ministero pastorale, laddove ciò si ritenga appropriato alla realtà territoriale? Sì o No.”

Un totale di 40 delegati — 20 a sostegno e 20 contrari alla mozione — hanno potuto esprimere la propria posizione sulla mozione davanti ai microfoni. Il dibattito è stato interrotto 35 volte da delegati che desideravano esprimere “mozioni d’ordine”, vale a dire obiezioni rispetto a come venivano svolte alcune procedure.
Ad un certo punto dei lavori pomeridiani, Ryan ha invitato Jan Paulsen, già Presidente della Conferenza Generale, a fare una dichiarazione.
Paulsen ha esortato i delegati a votare “sì,” dicendo che si trattava di una questione di fiducia. Ha detto che i membri di chiesa dovevano fidarsi del fatto che i loro omologhi in altre divisioni conoscevano meglio i bisogni delle proprie chiese locali.

Ryan ha altresì invitato Wilson a fare una dichiarazione. Wilson non ha raccomandato di votare “sì” o “no”, dicendo solo,  “Le mie opinioni sono ben note e ritengo siano fondate sulla Bibbia”.
I lavori di mercoledì sono cominciati con l’accordo dei delegati di concludere il dibattito sul voto alle ore 16:30, per procedere alla votazione vera e propria. Con l’avvicinarsi dell’orario prestabilito, diversi delegati hanno chiesto a Ryan di prolungare il tempo dedicato al dibattito, ma Ryan ha ritenuto la richiesta irregolare.

Il Segretario esecutivo della Conferenza Generale, G.T. Ng ha sottolineato durante il dibattito di mercoledì che la Conferenza Generale auspica l’obbedienza assoluta da parte di tutte le entità della chiesa.
“Siano un’unica chiesa,” ha detto Ng.

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

Riconfermato Ted N. C. Wilson alla presidenza della Chiesa avventista mondiale

1bbd3a69-779b-40c6-8381-7bc8c1d665b0È stato eletto a maggioranza dagli oltre 2.500 delegati riuniti a San Antonio, in Texas

Notizie Avventiste – Un lungo applauso ha accolto l’elezione del presidente Ted N. C. Wilson. I delegati riuniti nella LX Assemblea Mondiale a San Antonio, in Texas, lo hanno riconfermato a maggioranza, oggi, alla presidenza della Chiesa Avventista del Settimo Giorno mondiale per il prossimo quinquennio.

È diventato così il 20esimo presidente da quando la Chiesa si è organizzata ufficialmente nel 1863, e il leader degli oltre 18 milioni di avventisti in tutto il mondo.

Nei cinque anni appena trascorsi, Ted N. C. Wilson si è affidato sempre al Signore per avere la forza di portare avanti l’importante incarico affidatogli. La sua richiesta continua era di ricevere saggezza.
“Cerco di non far passare un giorno senza chiedere quanto è scritto nel testo di Giacomo, ‘Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data’ (1:5)”, aveva rivelato durante una recente intervista ad Adventist Review.

Oggi, dopo la sua conferma e avendo davanti un nuovo quinquennio alla guida della chiesa, ha chiesto ancora ai delegati e a tutti i presenti di pregare per lui, perché si realizzi ogni giorno la promessa di avere saggezza, come afferma il testo di Giacomo.

Tre i punti evidenziati nel messaggio che ha rivolto all’assemblea, e ritenuti essenziali e basilari per la vita della chiesa: la centralità di Cristo, della sua giustizia e della salvezza che Dio ci offre in lui; la fedeltà alla Parola, al messaggio, alla chiamata che Dio ha rivolto alla chiesa; il coinvolgimento totale dei membri nella predicazione del Vangelo e del messaggio di salvezza.

Nato a Takoma Park, nel Maryland, il 10 maggio 1950, Ted N. C. Wilson è figlio dell’ex presidente della Chiesa avventista mondiale, Neal C. Wilson, e di Elinor E. Wilson; e pastore di terza generazione nella sua famiglia.

Wilson ha trascorso parte della sua infanzia in Egitto e poi ha iniziato la sua attività pastorale nel 1974, a New York. Dal 1981 al 1990 ha servito la chiesa a livello regionale in Costa d’Avorio, come direttore di dipartimento e segretario esecutivo.

Tornato negli Stati Uniti, ha ricoperto per due anni l’incarico di segretario aggiunto presso la sede mondiale della denominazione, a Silver Spring, nel Maryland. Dal 1992 al 1996 si è trasferito a Mosca per la nomina di presidente della regione Euroasiatica della chiesa avventista. Prima di essere eletto presidente nel 2010, era stato vicepresidente della chiesa mondiale.

Wilson, appena rieletto, ha voluto accanto a sé la moglie per condividere il momento e ringraziarla pubblicamente del sostegno continuo, sempre al suo fianco, e delle preghiere, elementi fondamentali nel suo ministero.

Gli oltre 2.500 delegati, riuniti nella città texana dal 2 all’11 luglio, eleggeranno anche le altre cariche dirigenziali della Chiesa avventista a livello mondiale e regionale.

 
 
gtngIl pastore G.T. NG è stato riconfermato come Segretario Esecutivo della Conferenza Generale per i prossimi 5 anni.

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

San Antonio accoglie con entusiasmo 65.000 avventisti

0SA-2Andrew McChesney/Notizie Avventiste – L’Assemblea Mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno è la più grande e lunga convention mai organizzata a San Antonio, e secondo i leader dell’amministrazione cittadina avrà un forte impatto sull’economia locale. Circa 65.000 avventisti del settimo giorno sono attesi nella città texana durante i dieci giorni dell’evento, iniziato questa mattina, 2 luglio.

Il flusso di visitatori potrebbe pompare 41 milioni dollari nell’economia locale, affermano i media, citando il San Antonio Convention and Visitors Bureau.
“Ospitare un evento di queste dimensioni richiede anni di preparazione e l’aiuto dei nostri numerosi partner, dagli hotel ai ristoranti e a tutto il resto”, ha spiegato il direttore esecutivo del Bureau, Casandra Matej, al San Antonio Business Journal.

Le camere sono state prenotate in molti degli hotel del centro, nei pressi dello stadio Alamodome, dove si terranno gli incontri, e diversi alberghi hanno il tutto esaurito da mesi.
“Questo è a dir poco spettacolare per il settore alberghiero”, ha dichiarato John Clamp, direttore esecutivo del San Antonio Hotel & Lodging Association.

L’assemblea avventista testerà anche i limiti dell’aeroporto internazionale della città, una modesta struttura dove, in questa settimana, transiterà un numero record di passeggeri. L’aeroporto, situato a 13 chilometri a nord dell’Alamodome, ha 25 gate.
Oltre 200 “ambasciatori” accolgono gli avventisti all’aeroporto e mostrano l’ospitalità del Texas, rispondendo alle loro domande sui mezzi di trasporto della città, i punti di ristoro e i luoghi di interesse turistico. È quanto ha affermato la portavoce dell’aeroporto, Evelynn Bailey, alla televisione Ksat, filiale locale della rete Abc.
“Ci sono ambasciatori qui, nella zona bagagli e anche fuori dall’aeroporto, pronti ad aiutare le persone”, ha aggiunto Bailey in un servizio dedicato alla sessione della Conferenza Generale trasmesso al telegiornale, martedì sera.

Il notiziario della radio locale Woai ha osservato che l’evento avventista si apre proprio quando gli abitanti di San Antonio si preparano a partire per il 4 luglio, festa dell’indipendenza negli Stati Uniti. Ha quindi avvertito i cittadini di aspettarsi un viaggio “ancora più stressante” se si sceglie di utilizzare l’aeroporto.

Molti ristoranti di San Antonio hanno aggiunto opzioni vegetariane nei loro menu. L’hotel Grand Hyatt, che si trova nei pressi dell’Alamodome ed è già pieno di ospiti avventisti, distribuisce volantini con un elenco di “ristoranti vegetariani convenzionati”.

“San Antonio è nota per la sua buona cucina e i membri del Convention and Visitors Bureau vogliono che gli avventisti sperimentino i sapori del sud del Texas, nonostante le loro abitudini alimentari”, ha affermato la televisione Ksat, “Molti ristoranti hanno cambiato o migliorato i loro menu nel periodo dell’assemblea, per cercare di offrire un’esperienza memorabile agli ospiti e far entrare un sacco di soldi nella comunità”.

Se i media locali propagandano ai quattro venti la dimensione e l’impatto economico dell’Assemblea Mondiale, Derek Morris, segretario aggiunto dell’Associazione pastorale della chiesa avventista mondiale, vorrebbe invece qualcosa di più importante.
“Questa sessione della Conferenza Generale è la più grande e lunga convention nella storia della città, è vero, ma spero che sia anche la più benedetta”, ha twittato.

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