La promessa di Gesù «… Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro consolatore perché rimanga con voi sempre…» (Gv 14:16), è incoraggiante anche per noi. Perché la parola di consolazione, quando è autentica, quando è mandata da Dio, diventa una forza incontenibile. Rimette in piedi le persone, fa loro rialzare la testa, fa loro assaporare il gusto forte della speranza e della libertà.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il pastore Francesco Mosca, direttore del mensile “Il Messaggero Avventista” e vicepresidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-cristiane.
Isaac Afram, laureato in teologia, ci guida nella riflessione sul testo di Luca 5,4-5 «Come ebbe terminato di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo, e gettate le reti per pescare”. Simone gli rispose: “Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti”». I discepoli hanno vissuto una notte di pesca infruttuosa, ma l’intervento di Gesù cambierà le cose. Questa storia ci racconta di un Dio che ci chiama anche nei momenti più difficili della nostra esistenza.
Dall’ebraismo al cristianesimo. La storia della trasmissione del testo sacro. Relatori: Ariel di Porto, rabbino capo di Torino; Francesco Mosca, vicepresidente della Federazione delle Amicizie ebraico cristiane in Italia; Roberto Iannò, pastore della chiesa cristiana avventista di Cesena. Modera Elide Giordani, giornalista del Resto del Carlino Cesena.