La zona blu avventista

La zona blu avventista


Nel corso della trasmissione in diretta su RVS del 18 marzo 2024, Claudio Coppini e Roberto Vacca prendono spunto dalla trasmissione di RAI 3 di domenica 17, dal titolo "Indovina chi viene a cena?" a cura della giornalista Sabrina Giannini. La trasmissione prendeva in considerazione le cosiddette "blu zone" del mondo, cinque aree in cui la popolazione locale vive in media più a lungo e in migliore salute. Tra queste la più sorprendente, per la sua caratteristica urbana,  è quella di Loma Linda, sede del prestigioso ospedale e dell’università di area medica della Chiesa avventista, un’area all’interno della vastissima città di Los Angeles. Cos’è che rende questa comunità umana – perlopiù di fede avventista – particolarmente resistente e longeva? Ce lo spiega il dottor Raniero Facchini, della Fondazione Vita e Salute, che ha dato un importante contributo all’elaborazione del programma di RAI 3 del 17 marzo.

 

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Loma Linda. Eccellenza in cardiologia pediatrica e chirurgia cardiaca

Loma Linda. Eccellenza in cardiologia pediatrica e chirurgia cardiaca

L’ospedale avventista californiano riconosciuto uno dei migliori da US News & World Report.

HopeMedia Italia – L’ospedale pediatrico dell’Università Loma Linda in California, istituzione della Chiesa avventista, è stato riconosciuto tra i migliori in cardiologia e chirurgia cardiaca per il 2021-22 a livello nazionale. A dirlo è il rapporto di US News & World, le cui classifiche annuali sono ideate per aiutare i pazienti, le loro famiglie e i loro medici a prendere decisioni informate su dove essere ricoverati se si verificano condizioni di salute difficili.

“Il lavoro innovativo di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica nell’ospedale per bambini della Loma Linda non sarebbe possibile senza il nostro straordinario team di assistenza sanitaria pediatrica" ha affermato il vicepresidente e amministratore del nosocomio avventista,  Peter Baker “Ogni medico e dipendente è motivato da un impegno genuino nel soddisfare i bisogni di salute dei nostri piccoli pazienti e delle loro famiglie. Quello di US News è un meraviglioso riconoscimento pubblico del lavoro che svolgiamo qui ogni giorno”.

In effetti, tutto ciò è in linea con la tradizione di eccellenza dell’Università Loma Linda nei servizi di cardiochirurgia, in particolare di cardiochirurgia pediatrica e congenita, negli ultimi 60 anni. 
“Questo onore è un tributo a quei team dell'ospedale pediatrico – anestesia cardiaca pediatrica, cardiologia pediatrica, terapia intensiva pediatrica, cardiochirurgia pediatrica, radiologia pediatrica, infermieristica avanzata, infermieri e terapisti qualificati e tutte le altre discipline – che si incontrano ogni giorno e ogni notte per occuparsi dei dettagli che sono essenziali per prendersi cura dei bambini con problemi cardiaci" ha spiegato Anees Razzouk, presidente del Dipartimento di chirurgia cardiotoracica.

“Siamo molto orgogliosi di queste équipe” ha aggiunto “e siamo grati all'istituzione per aver fornito le risorse e il supporto necessari a sostenere un programma di questo livello. Oggi celebriamo questa entusiasmante notizia e non vediamo l'ora di mantenere questa classifica e fornire servizi cardiaci di qualità alla nostra comunità”.

Per il 2021-22, US News ha classificato i primi 50 centri in ciascuna delle seguenti dieci specialità pediatriche: oncologia, cardiologia e chirurgia cardiaca, diabete ed endocrinologia, gastroenterologia e chirurgia gastrointestinale, neonatologia, nefrologia, neurologia e neurochirurgia, ortopedia, pneumologia e chirurgia polmonare, e urologia. Ha raccolto e analizzato i dati di 118 ospedali per bambini ed esaminato migliaia di specialità pediatriche.

[Fonte e foto: Loma Linda] 

(aggiornato il 6 luglio)

 

Vaccini. Testimonianze in prima persona

Vaccini. Testimonianze in prima persona

Gli operatori sanitari dell’ospedale Loma Linda (Stati Uniti) condividono le ragioni per cui si sono vaccinati.

HopeMedia Italia – In prima linea per oltre nove mesi, medici e operatori sanitari, in Italia e nel mondo, sono tra i primi a ricevere il vaccino contro il virus Sars-CoV-2, per poter svolgere il loro lavoro in sicurezza per se stessi e per gli altri. I vaccini approvati di recente, spiegano dalla Loma Linda University Health (Lluh), in California, offrono speranza per la fine dell'immensa pressione che il coronavirus ha collocato sul sistema sanitario. 

Negli ultimi giorni, gli operatori sanitari della Loma Linda hanno condiviso le loro ragioni per vaccinarsi.

“I vaccini significano speranza! I vaccini significano vita! Questo vale per me, la mia famiglia, i miei amici e la mia comunità" ha detto Jennifer Quach, che lavora presso i servizi di maternità della Lluh. Suo figlio è affetto dalla sindrome di ostruzione congenita delle vie aeree alte (congenital high airway obstruction syndrome – Chaos), una condizione rara che blocca le vie aeree e le corde vocali. Per J. Quach questa è una delle maggiori motivazioni per essere vaccinata.

“Ho ricevuto il vaccino perché amo il mio prossimo come me stessa" ha affermato LeAnn Nash, infermiera dell'unità pediatrica post-anestesia.

"Sono stato vaccinato perché voglio proteggere me stesso e la mia famiglia" ha spiegato Matthew Sutton, specializzando in farmacia.

Tiera Evans, dottoressa di ostetricia e ginecologia, ha così motivato: "Ho ricevuto il vaccino per i miei genitori e i miei figli". Evans è stata raggiunta da suo marito, Joshua Gabel, medico di chirurgia, che ha spiegato la sua ragione per la vaccinazione: "Sono stato vaccinato per proteggere i miei pazienti, i bambini e la comunità".

"Sono stato vaccinato per mia moglie, i miei figli, i miei genitori e miei pazienti" gli ha fatto eco Ryan Hayton, medico chirurgo di terapia intensiva.

“Mentre gli operatori sanitari continuano a vivere questo momento storico della pandemia, i temi centrali sembrano essere la gioia e l'ottimismo in una situazione incredibilmente difficile” ha concluso Janelle Ringer della Loma Linda News .

 

[Foto e fonte: Loma Linda University Health News]

Le noci riducono il rischio di malattie cardiache. Lo conferma un nuovo studio

Le noci riducono il rischio di malattie cardiache. Lo conferma un nuovo studio

HopeMedia Italia – I ricercatori della Loma Linda University School of Public Health, negli Stati Uniti, e della Lipid Clinic dell'Università di Barcellona, in Spagna, hanno pubblicato i risultati di uno studio che dimostra come il consumo di noci negli anziani abbia ridotto dell’11,5% ben sei marcatori infiammatori su dieci nel sangue.

La ricerca intitolata "Effects of 2-Year Walnut-Supplemented Diet on Inflammatory Biomarkers" è apparsa sul Journal of the American College of Cardiology e fa parte dello studio “Walnuts and Healthy Ageing (Waha)” che si è svolto dal 2012 al 2016, il più lungo e ampio sui benefici delle noci sulla salute.

Ipocolesterolemizzanti 
Per Sujatha Rajaram, professoressa di nutrizione presso la School of Public Health e co-ricercatrice dello studio, alla confermata capacità delle noci di ridurre l'infiammazione cronica si aggiunge una crescente base di conoscenze che collega il consumo dei salutari gherigli a un minor rischio di malattie cardiovascolari. Precedenti ricerche di questo gruppo e di altri hanno dimostrato come gli effetti delle noci sull’abbassamento del colesterolo (ipocolesterolemizzante) e il loro contributo sulla salute di arterie e vene possano rafforzare il sistema cardiovascolare.

Utili per la gestione e la prevenzione delle malattie 
"Mangiare noci può essere utile sia nella gestione sia nella prevenzione delle malattie” ha affermato Rajaram "Coloro a cui è stata diagnosticata una malattia cardiovascolare possono aggiungere noci nella loro dieta per offrire un beneficio al proprio organismo, oltre ai farmaci o alle terapie che già ricevono, e altre persone possono iniziare a introdurre le noci nella loro alimentazione per ottenere benefici preventivi".

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità e i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte a livello globale e negli Stati Uniti; per questo i risultati sugli alimenti vegetali capaci di ridurre il rischio di malattie cardiache sono ancora più importanti. “Dovrebbero essere inclusi nella dieta quotidiana per motivi di salute” ha commentato Rajaram.

Non richiede un grande cambiamento 
Aggiungere le noci nella propria alimentazione non richiede drastici cambiamenti di stile di vita; basta mangiare i gustosi gherigli così come sono, aggiungerli ai cereali a colazione, cospargerli a pezzetti sull’insalata o mescolarli in un frullato.  Se lo studio pubblicato si concentrava sul consumo quotidiano di noci negli anziani, mangiare un pugno di gherigli da tre a cinque volte a settimana può essere utile per tutti, secondo Rajaram.

I futuri studi dei ricercatori Waha potranno ampliare le prove sui benefici delle noci sulla salute, andando oltre le patologie cardiache, ed esaminare l'impatto sui dati demografici. Nel frattempo, “è confortante avere un maggiore supporto scientifico per l'inclusione delle noci nella dieta salutare per il cuore” ha dichiarato Rajaram “In un mondo in cui ai consumatori viene spesso detto quali cibi non mangiare, è bello sentire cosa è effettivamente buono da consumare per attuare un cambiamento".  
(LF)

 

[Fonte: Loma Linda University news]

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