Non sono matti, sono persone

Non sono matti, sono persone


A cento anni dalla nascita dello psichiatra Franco Basaglia, grazie al quale i manicomi sono stati chiusi, lo ricorda oggi sulle pagine di Repubblica la figlia Alberta. Abbiamo chiesto allo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi un suo ricordo e una breve valutazione sull’impatto che ebbe la riforma Basaglia e i limiti che mostra la psichiatria moderna.

Per commentare questa intervista mandateci un messaggio whatsapp (anche vocale) al seguente numero: 3482227294.

Slegateli ma soprattutto comprendeteli!

Slegateli ma soprattutto comprendeteli!


Che cos’è rimasto, del «Dottore dei matti»? Sono passati quarant’anni dal calvario dell’agosto 1980 in cui Franco Basaglia si spense fiato dopo fiato, incurabile, nella sua casa nel sestiere di San Marco il giorno 29. «Tantissimi lo hanno letto, tanti lo hanno conosciuto, tanti lo hanno amato e tanti lo hanno anche odiato, perché in maniera semplice, bonaria, ironica questo veneziano aveva ribaltato un mondo», scrisse «Lotta Continua». Ribaltato come? Nel modo giusto o sbagliato? Polemiche roventi. Nel mondo intero. Per decenni. Con diffusi rimpianti per come era «prima» (dall’articolo di Gian Antonio Snella dal titolo “E Franco Basaglia slegò i matti”, pubblicato sul Corriere della Sera del 17 agosto 2020).
In questo numero di Sfogliando il giornale Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano lo psichiatra e psicanalista Giovanni Varrasi sul tema della malattia mentale e sulla riforma di Franco Basaglia, morto 40 anni fa e autore della legge che abolì nel 1978 i manicomi in Italia.

(Nella foto lo psichiatra Franco Basaglia)

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