Haiti. Rilasciati i quattro avventisti sequestrati

Haiti. Rilasciati i quattro avventisti sequestrati

HopeMedia Italia – Sono stati liberati la sera del 4 aprile i quattro avventisti rapiti ad Haiti. L’intera Chiesa nazionale festeggia il loro ritorno a casa. Il gruppo era stato sequestrato il 1° aprile in uno studio televisivo nei pressi della comunità avventista di Diquini, nell’area metropolitana della capitale Port-au-Prince, mentre trasmettevano un programma spirituale in diretta streaming.

"Siamo pieni di gioia e felicità perché tutti sono sani e salvi" ha affermato Figaro Greger, anziano della chiesa locale, fondatore e direttore dell’Adventist Gospel Krèyol Ministry (Agkm) di cui i rapiti fanno parte. Il gruppo cantava anche nel coro dell'Agkm che, prima della pandemia di Covid-19, girava il Paese per condividere il messaggio del Vangelo. 

Grati a Dio 
"La notizia del rilascio si è subito diffusa sui social media e abbiamo immediatamente pregato quando siamo arrivati a casa mia, dove si erano radunati musicisti, cantanti e familiari" ha aggiunto Greger "Siamo andati a dormire alle 4 del mattino, dopo aver pregato e lodato Dio per la sua bontà”.

Come era avvenuto a fine dicembre 2020, con il rapimento del presidente della denominazione nella Regione Interamericana, Elie Henry, e di sua figlia, anche in questo caso i sequestratori hanno tenuto gli ostaggi per quattro giorni. 
"Ho più fede in Dio ora, dopo aver vissuto questa esperienza e aver trascorso tre notti lontano da casa" ha dichiarato Aunulus Estimé, uno dei sequestrati.
Gli avventisti di tutto il Paese sono stati in ansia e angoscia per la sorte dei loro “fratelli e sorelle” nella fede finiti nelle mani di sconosciuti. “Sappiamo che tantissime persone pregavano per questa situazione e ne siamo veramente grati perché sappiamo che la migliore sicurezza proviene da Dio. Non crediamo nel potere umano ma in quello divino" ha detto Greeg. 
Lo studio da dove venivano trasmessi i canti e i servizi di lode dell’Adventist Gospel Krèyol Ministry rimarrà chiuso, in attesa di valutare come procedere per garantire la sicurezza di tutti coloro che vi lavorano.

Sostegno dal mondo intero 
Il past. Pierre Caporal, presidente della Chiesa avventista ad Haiti, ha affermato di aver sentito il sostegno e le preghiere di colleghi, membri di chiesa della Regione Interamericana e di tutto il mondo, e questo ha reso più forte la fede della chiesa haitiana. “Sappiamo che Dio… ha promesso di proteggere i suoi figli, e lo ha fatto con i nostri fratelli e le nostre sorelle” ha affermato.

Gli avventisti del Paese caraibico hanno trascorso tre giorni in veglie, programmi di culto e incontri di preghiera nelle chiese e trasmessi per radio e online. "Imploravamo il Signore per la sicurezza non solo dei quattro rapiti, ma anche di tutti nella nazione" ha aggiunto Caporal. 
"Anche le chiese della Regione Interamericana hanno pregato” ha sottolineato il past. Elie Henry “Molti colleghi nel mondo hanno espresso preoccupazione e si sono uniti in preghiera per il nostro popolo, e ne siamo davvero grati". 
"Ancora una volta abbiamo visto che far parte della grande famiglia avventista è una benedizione" ha aggiunto il past. Henry " Dio è stato vicino a noi e alle famiglie colpite- Lo lodiamo e ringraziamo per questo".

Situazione pericolosa ad Haiti 
La sicurezza delle persone è una delle questioni più importanti e urgenti da tutelare per i dirigenti della denominazione nel Paese. I sequestri sono diventati  frequenti a causa della crisi economica in quella che è ritenuta la nazione più povera dell’America latina. Nessuno è al riparo. 
“Abbiamo notizie di rapimenti ovunque, non solo a Port-au-Prince. Continuiamo a ricordare ai nostri membri di chiesa di adottare attente misure di sicurezza, considerando i rischi " ha spiegato il past. Carol “Alcuni incontri evangelistici si svolgono sia nella periferia di Port-au-Prince sia nel resto del Paese, per questo prestiamo attenzione e prendiamo le precauzioni appropriate per ridurre al minimo i rischi”.

Nel fine settimana appena trascorso, i dirigenti della Chiesa si sono incontrati per pianificare una speciale settimana nazionale di preghiera che dovrebbe iniziare oggi, 6 aprile. "La situazione dei quattro prigionieri ci ha spinto a organizzare la chiesa ad Haiti, a pregare per l'intervento di Dio nel fermare questa piaga di violenza e rapimenti che sta colpendo tutti, nell’intero Paese" ha spiegato il past. Caporal "La nostra nazione affronta una sfida molto seria e dobbiamo chiedere insieme che Dio intervenga, secondo la sua volontà".

Sono più di 485.000 gli avventisti del settimo giorno che si riuniscono in 1.129 chiese ad Haiti. La denominazione gestisce anche un ospedale, un'università, una stazione radio e un centro multimediale, oltre a numerose scuole primarie e secondarie.

[Fonte: Regione Interamericana della Chiesa avventista. Foto: Libna Stevens, Inter-American Division News]

Quattro avventisti rapiti ad Haiti. La Chiesa prega per il rilascio

Quattro avventisti rapiti ad Haiti. La Chiesa prega per il rilascio

HopeMedia Italia – La sera del 1° aprile, quattro avventisti sono stati rapiti ad Haiti. Il sequestro è avvenuto mentre conducevano un programma da uno studio di proprietà della chiesa avventista a Diquini, periferia di Port-au-Prince, e trasmesso in diretta streaming su Facebook e YouTube.

"Siamo scioccati e preoccupati per le persone rapite, ma dobbiamo mantenere forte la nostra fede in Dio, anche in questi tempi molto incerti nel nostro Paese" ha affermato il past. Pierre Caporal, presidente della denominazione ad Haiti.

I quattro fanno parte di un ministero speciale avventista (Adventist Gospel Krèyol Ministry) e di un grande coro che percorre l'intero stato caraibico per far conoscere il messaggio del vangelo. A causa del lokdown per la pandemia, entrato in vigore nel 2020, avevano trasferito le loro attività sul web e la sera di due giorni fa celebravano il primo anno di transizione. Erano impegnati a presentare il loro programma di lode e adorazione online quando i rapitori hanno fatto irruzione, hanno interrotto il loro canto e hanno portato via il gruppo.

Il past. Caporal ha incoraggiato i membri della chiesa in una diretta radio e durante una trasmissione video, per chiedere di continuare a pregare con fervore per la liberazione dei sequestrati. “Abbiate fiducia in Dio, credete nelle sue promesse, usate sempre la sua Parola come un'ancora nella vostra vita in mezzo a così tante sfide" ha dichiarato.

Quanto accaduto “colpisce molto da vicino i nostri cuori" sono state le parole del past. Elie Henry, presidente della Regione Interamericana della Chiesa. Il past. Henry e sua figlia hanno vissuto la stessa esperienza del sequestro ad Haiti a fine dicembre 2020. Erano poi stati rilasciati sani e salvi dopo quattro giorni di prigionia.

Il past. Henry ha esortato tutti a pregare: “Siamo in contatto con la chiesa ad Haiti e sappiamo che questo incidente molto preoccupante non scuoterà la nostra fede. Dio è il nostro liberatore, colui che ascolta e comprende; quindi, dobbiamo pregare con fervore per il suo intervento".

Gli ha fatto eco il past. Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale che, in un messaggio pubblicato su Ann, ha detto: “Vi chiedo di pregare ardentemente per questi cari fratelli che sono stati rapiti perché siano rilasciati sani e salvi. Pregate per le loro famiglie, ma anche per i sequestratori e per il Paese di Haiti. Possa il Signore intervenire e raggiungere i cuori di coloro che hanno bisogno di conoscerlo. Mentre questi atti orribili sono sotto i nostri occhi, ricordiamoci che il Signore tornerà presto. Continuiamo a pregare sinceramente e facciamo tutto il possibile per far conoscere Gesù”.

Un appello alla preghiera è stato lanciato anche da Figaro Greger, fondatore e direttore dell’Adventist Gospel Krèyol Ministry 26 anni fa. Questa situazione "è molto difficile da affrontare, ma so che Dio ha il potere di risolverla e sono certo che sarà risolta presto. Dobbiamo pregare, pregare, pregare. Dobbiamo tutti pregare e aspettare il miracolo di Dio".

Ad Haiti l'impennata dei rapimenti è allarmante, aumentati del 200% nell'ultimo anno. A quanto sembra, nessuno è al riparo da questo triste fenomeno. Nel Paese più povero dell'Amerca latina, i sequestri sono diventati sempre più frequenti con l'avanzare della crisi economica. 

[Fonte e immagine: Regione Interamericana della Chiesa avventista]

 

 

Rilasciato il Presidente della Divisione Interamericana dopo quattro giorni di prigionia

Rilasciato il Presidente della Divisione Interamericana dopo quattro giorni di prigionia

Il pastore Elie Henry, presidente della della Divisione Interamericana della Chiesa avventista e la figlia Irma, sono stati rilasciati e sono rimasti illesi il 28 dicembre 2020 a Port-au-Prince, Haiti. Il pastore Henry e Irma sono scomparsi la sera del 24 dicembre 2020.

“Ho parlato con il pastore Henry e mi ha informato che lui e Irma sono tornati a casa a Port-au-Prince, e stanno tutti bene”, ha detto il pastore Leonard Johnson, segretario esecutivo della chiesa interamericana.

“Lodiamo Dio per la sua protezione nei loro confronti”, ha continuato il pastore Johnson. “I nostri dirigenti e membri della chiesa in tutta l’America e nel mondo hanno pregato per la loro liberazione, e siamo contenti e grati a Dio”.

A nome dell’amministrazione della Divisione, il pastore Johnson ha ringraziato le persone e le organizzazioni che hanno lavorato instancabilmente e coloro che hanno pregato per il ritorno in sicurezza del pastore Henry e Irma.

Haiti. Rapito un dirigente avventista e sua figlia

Haiti. Rapito un dirigente avventista e sua figlia

Elie Henry, presidente della Regione Interamericana, e sua figlia Irma sono stati rapiti la sera del 24 dicembre mentre si recavano dall'ospedale avventista di Haiti presso la casa di un parente a Felmathe, dall'altra parte di Port au Prince, capitale del Paese.

Irma Henry è un dottore dell'ospedale avventista di Haiti.

I suoi genitori erano in visita ad Haiti per una breve vacanza. 

Irma e suo padre hanno lasciato l'ospedale con un veicolo privato e non sono mai arrivati a destinazione.

Il fratello di Elie, che è un neurochirurgo di Port au Prince, è stato contattato dai rapitori che hanno detto di trattenere Irma e suo padre per un riscatto di 5 milioni di dollari.

La famiglia chiede le nostre preghiere per questa delicata situazione.

Vi terremo aggiornati qualora dovessimo saperne di più.

Pin It on Pinterest