Non solo calcio (purtroppo)

Non solo calcio (purtroppo)


Con Jonathan come tutti i martedì abbiamo commentato la giornata di campionato di calcio appena conclusa,la nazionale italiana esclude Acerbi accusato di insulti razzisti; allenatori che vanno e altri che arrivano; s’inceppa il motore turbo dell’Inter.

Per commentare questa intervista mandateci un messaggio whatsapp (anche vocale) al seguente numero: 3482227294.

Valori e disvalori nello sport

Valori e disvalori nello sport


Con Jonathan come tutti i martedì abbiamo commentato la giornata di campionato di calcio appena conclusa, la classifica,.Jannik Sinner, un modello sportivo ed etico;  Udine si divide sui cori razzisti; per Lotito i fischi in occasione del giorno della memoria sono stati opera di ubriachi; il punto sul campionato.

 

Con Gigi Riva se ne va “il calcio d’altri tempi”. Quello visto a Udine non è un bello spettacolo

Con Gigi Riva se ne va “il calcio d’altri tempi”. Quello visto a Udine non è un bello spettacolo


Nel corso della trasmissione in diretta del 23 gennaio 2024, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano per RVS Jonathan Di Maggio, appassionato di calcio e di sport in generale.

Tra i temi affrontati: la scomparsa di Gigi Riva; la finale della Supercoppa italiana; il caso Maignan e il razzismo dilagante negli stadi (e non solo)

 

Crisi economica e crisi etica, un tempo per riflettere dove stiamo andando

Crisi economica e crisi etica, un tempo per riflettere dove stiamo andando


Nel corso della trasmissione in diretta del 22 gennaio 2024, Roberto Vacca intervista per RVS Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica.

Tra i temi affrontati: un giorno della memoria particolarmente doloroso mentre la situazione a Gaza peggiora ogni giorno; "cessi il fuoco delle parole contro di noi", chiede Noemi Di Segni; manifestazioni in Germania contro il razzismo, ma in Italia il razzismo è evidente negli stadi; il costo della crisi economica per la tenuta della democrazia.

 

Parola al vento – Razzismo in Mississippi

Parola al vento – Razzismo in Mississippi


Parole al vento dal Veneto, un accento particolare sulle note e le notizie note o meno che mirano dritte al cuore delle orecchie che hanno fegato.

Le notizie oggi:

Razzismo in Mississippi

Le vette malate

Si muore di caldo

Giro del mondo senza aereo

Prezzo medio

A 60 all’ora

 

“Sfogliando il giornale” con Massimo Aprile (29 giugno 2021)

“Sfogliando il giornale” con Massimo Aprile (29 giugno 2021)


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 29 giugno 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con il pastore battista Massimo Aprile

Tra i temi affrontati: quei carcerati considerati carne da macello, bruciano le chiese cattoliche in Canada, il coraggio di chiedere scusa, il programma della Chiesa battista di Milano "uomini in gioco".

La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10

 

Chiesa avventista europea. Difendere le vittime di razzismo e violenza domestica

Chiesa avventista europea. Difendere le vittime di razzismo e violenza domestica

HopeMedia Italia – La giustizia sociale è stato uno dei temi discussi durante il comitato di fine anno della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, tenuto online a causa della pandemia. In particolare, i 68 partecipanti, rappresentanti i vertici amministrativi delle chiese avventiste dei Paesi appartenenti al territorio Eud (tra cui anche l’Unione italiana), hanno avuto la possibilità di approfondire le questioni sul razzismo e sulla violenza domestica.

Razzismo 
Il comitato ha dialogato sul recente documento ufficiale “Una sola umanità: dichiarazione sui rapporti umani, contro razzismo, casteismo, tribalismo ed etnocentrismo”, votato all’unanimità dalla Chiesa mondiale.

“Il dovere morale di dichiarare i principi biblici nel modo in cui trattiamo gli altri esseri umani è diventato di importanza capitale, in quanto il mondo riconosce sempre di più l’indomabile flagello dell’ingiustizia razziale, dei conflitti tribali e del fanatismo derivante dal sistema delle caste, imposto a milioni di persone in ogni società e regione del mondo” si legge nella dichiarazione.

Come avventisti del settimo giorno, continua il documento, “confermiamo la nostra fedeltà nei confronti dei principi biblici di uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani, a fronte dei continui e persistenti tentativi di utilizzare il colore della pelle, il luogo di origine, la casta, o la discendenza percepita, come pretesto per opprimere e dominare. Questi tentativi rappresentano la negazione della nostra umanità condivisa e noi deploriamo ogni aggressione e pregiudizio di questo tipo, considerandoli un’offesa nei confronti di Dio”.

Leggi qui l’intero documento.

Violenza domestica 
Il secondo argomento discusso dall'esecutivo Eud riguarda la violenza domestica. Il tema è stato affrontato grazie alla presentazione da remoto di David Williams, professore e ricercatore alla Harvard, che ha fornito una panoramica esaustiva di quello che è stato definito un “intollerabile affronto alla dignità umana”.

La posizione degli avventisti al riguardo è molto chiara: nessun abuso perpetrato su un essere umano, sia esso donna, bambino o uomo, è giustificabile.

Intitolata "Enditnow: Effectively Affronting the Challenge of Domestic Violence", la presentazione di Williams ha informato sulla situazione nel mondo e offerto indicazioni su come la Chiesa avventista può agire per fare la differenza nella società.

Leggi qui l’articolo sulla presentazione di Williams.

Essendo un argomento estremamente rilevante, l’Eud ha pensato di creare un Task Group sulla violenza domestica a livello regionale. “Considerando la complessità delle circostanze che abbracciano l'ambiente familiare in generale” comunica EudNews “il gruppo di lavoro include leader di dipartimenti quali i Ministeri Femminili, i Ministeri in favore dei Bambini, i Ministeri della Famiglia, con precisi termini di riferimento: 1. valutare l'attuale necessità riguardante la violenza domestica nella Chiesa nel territorio Eud; 2. organizzare una ricerca sulle risorse esistenti in questo settore; 3. suggerire possibili passi strategici per affrontare i bisogni e le questioni attuali riguardo alla violenza domestica nella Chiesa”.

[Fonte: EudNews]

Un contributo alla discussione sul razzismo

Un contributo alla discussione sul razzismo

Essere radicati nella Parola di Dio per combattere le nozioni non bibliche. L’intervento di Ganoune Diop al Consiglio annuale della Chiesa avventista mondiale.

Abbiamo bisogno del discernimento divino nell’affrontare le pandemie di razzismo, tribalismo, etnocentrismo, classismo, delle caste, dei clan e di qualsiasi ideologia e pratica suprematista. A dirlo è Ganoune Diop, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa della Chiesa avventista mondiale, nel messaggio tenuto l’11 ottobre al Consiglio annuale della denominazione.

Il discorso di Diop, dal titolo "La prospettiva di Dio su razza e razzismo", ha aperto la nuova giornata di lavori di questo importante incontro del Comitato esecutivo a fine anno, svolto online.

Radici bibliche del razzismo 
La Bibbia ci dice che le radici del razzismo furono seminate in cielo, quando l'angelo Lucifero si ribellò a Dio. Ma la controversia avvenuta in cielo è stata portata sul pianeta terra. "Attaccando gli esseri umani, lo scopo dell'avversario [Satana] è quello di infliggere danni alla creazione e alla reputazione di Dio" ha spiegato Diop “Gli esseri umani sono creati a immagine di Dio.… L'obiettivo principale di Satana è quello di cancellare l'immagine di Dio negli esseri umani… Storicamente, ha cercato di distruggere la chiesa di Cristo attraverso la persecuzione e il martirio. Ma non vi è riuscito. Ha quindi deciso di unirsi alla chiesa di Dio, fomentando eresie di ogni tipo. Il razzismo è una di esse”.

Secondo Diop, la questione fondamentale del razzismo, e di altre patologie sociali, è cosa vuol dire essere umani. “Chi dovrebbe essere considerato completamente umano? Ci sono persone che dovrebbero essere considerate meno che umane, forse subumane?” ha chiesto. "Anche quando parliamo di diritti umani, dovrebbe essere considerato per primo l'aspetto umano e non solo quello del diritto… Ed è qui che è sempre necessaria la voce delle persone di fede".

Il nostro mondo, il razzismo e la chiesa
Oggi il razzismo è condannato in tutto il mondo, ha ribadito Diop ai presenti collegati in video conferenza, ma nonostante i vari documenti internazionali, come la Dichiarazione universale dei diritti umani, è ancora presente. "Malgrado le buone dichiarazioni, convenzioni e alleanze, il problema del razzismo non scompare dalla società" ha affermato. Ma "cosa succede nella chiesa, tra leader, persone e attori religiosi in generale?" ha chiesto.

Diop ha ricordato ai membri del Comitato che Gesù si aspetta di più dai suoi seguaci. Il popolo ebraico al tempo di Gesù aveva una certa nozione di giustizia, ma Gesù disse loro di andare oltre quella nozione. Ai tempi di Gesù, "l'amore per il prossimo e l'odio per un nemico erano accettabili, ma Gesù chiese di più: l'amore per i nemici" ha sottolineato Diop “Quando si tratta del razzismo e dell'attuale richiesta globale di giustizia razziale, ci si aspetta di più dai cristiani. Perché i cristiani abbracciano il cuore di Dio che ama il mondo intero”.

Perché il razzismo è sbagliato 
In un contesto biblico, “il razzismo è un'eresia, un attacco alla verità. Distrugge la credibilità della Bibbia, perché prende in giro il racconto della creazione biblica" ha detto Diop che ha aggiunto "Il razzismo è un atto di incredulità, il rifiuto di una creazione fatta di esseri umani tutti creati a immagine di Dio". È quindi una forma di idolatria, perché usurpa le prerogative di Dio, “il razzista prende il posto di Dio".

Ha poi sottolineato che il razzismo ha portato alla discriminazione quando si tratta della salvezza, mentre invece la salvezza è universale e Dio la offre a tutti gli esseri umani. Inoltre "il razzismo mette a repentaglio la massima espressione della dignità umana, che è la libertà… È un attacco contro il carattere di Dio e l'ordine mondiale… È l'ignoranza sull'opera santificante dello Spirito Santo". Perché? Perché "ignora che ogni persona è un tempio dello Spirito Santo e quindi merita almeno lo stesso rispetto che si ha per i luoghi sacri come templi, cattedrali, chiese, moschee o santuari".

Alla ricerca di una soluzione 
Secondo Diop, lo scenario biblico potrebbe aiutarci a comprendere meglio, a rifiutare il razzismo in tutte le sue forme ed espressioni, e a immaginare le soluzioni all'attuale pandemia di razzismo.

Tutto è iniziato con il peccato di Adamo ed Eva, e le sue conseguenze nel nostro mondo. "La visione dell'uguaglianza biblica e della fratellanza nell'amore è stata sostituita da lotte di potere, conquiste, sottomissioni, dominazioni, schiavitù e persino genocidi" ha rimarcato Diop che ha continuato “In un mondo in cui è presente il peccato, Dio ha deciso di iniettare principi e valori favorevoli alla vita, alla dignità, al rispetto e alla protezione dei più vulnerabili, e alla pace". Ma il popolo scelto da Dio non è sempre stato all'altezza dell'ideale divino. "Anche tra gli apostoli di Gesù, vi era un elevato tasso di orgoglio e pregiudizio” e "Gesù ha dovuto lavorare personalmente con Pietro" poiché aveva difficoltà ad "abbracciare la visione inclusiva di Dio".

In seguito, l'apostolo Paolo ricordò ai cristiani: "Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù" (Galati 3:28).

"A livello personale, il razzismo può essere superato attraverso la rigenerazione dei cuori e la guarigione delle menti" ha proseguito Diop, con "il pentimento inteso nel doppio senso di cambiamento di atteggiamento e trasformazione della mente".

Contributo avventista 
“Gli avventisti del settimo giorno hanno qualcosa di unico da apportare sulla questione dell'uguaglianza e dell'equità” ha affermato Diop "Il nostro nome fa riferimento alla creazione, alla fiducia nella sovranità di Dio… La nostra chiesa è chiamata ad essere coerente nel non avere gerarchia. Aderiamo pienamente al Nuovo Patto dell'accesso diretto a Dio. Nessun mediatore. Nessun sacramento. Dal punto di vista divino, e della sua assoluta volontà, l'uguaglianza è un dono multiforme di Dio".

Infine, Diop ha citato la co-fondatrice della Chiesa avventista, Ellen G. White, che nel libro Con Gesù sul monte delle beatitudini ha scritto: "Cristo ha abbattuto il muro di separazione e i pregiudizi razziali insegnando alla famiglia umana l’amore universale. Egli ha liberato gli uomini dal circolo vizioso del loro egoismo; ha abolito le frontiere e le distinzioni sociali. Non ha fatto differenze fra concittadini e stranieri, amici e nemici. Ci ha insegnato a considerare come nostro prossimo tutti coloro che hanno bisogno e il mondo come il nostro territorio di lavoro” – p. 42 (38).

Ora è essenziale applicare l'ideale biblico: "Il mondo aspetta di vedere la nostra fede nell'uguaglianza tradursi in equità, correttezza e, in definitiva, rettitudine" ha concluso Diop.

[Fonte e foto: Adventist Review]

New York, sarà rimossa la statua equestre di Roosevelt davanti al Museo di Storia Naturale: “E’ troppo razzista”. E noi, come siamo?

New York, sarà rimossa la statua equestre di Roosevelt davanti al Museo di Storia Naturale: “E’ troppo razzista”. E noi, come siamo?


Questa settimana prendiamo spunto dalla notizia riguardante l’intenzione della direttrice del Museo di Storia naturale di New York di rimuovere la statua equestre del 26esimo presidente degli Stati Uniti d’America, Theodor Roosevelt, dallo spiazzale antistante l’accesso.
Ai piedi di Roosevelt, uno per ciascun fianco del cavallo, sono rappresentati un nativo americano e un africano. Una posa “troppo razzista” secondo i critici e non più consona ai tempi. La scelta sottintende anche un’accusa, in qualche modo rivolta all’uomo di stato e al suo tempo…
Ma siamo sicuri di non avere, oggi, nulla da rimproverarci? E i nostri comportamenti personali, di ogni giorno, sono sempre improntati alla correttezza e all’altruismo? Non potrebbe esserci utile ricordare il passato, piuttosto che rimuoverlo, per modificare invece il nostro presente?
Paolo apostolo scrive in Galati 6,4: “Ciascuno, piuttosto, rifletta sul suo modo di vivere e così, se potrà essere contento di sé, lo sarà senza confrontarsi con gli altri”.

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

Photo 151029968 © Libux77 – Dreamstime.com

Stati Uniti. Giornata speciale di preghiera per la giustizia e l’uguaglianza razziale

Stati Uniti. Giornata speciale di preghiera per la giustizia e l’uguaglianza razziale

Notizie Avventiste – Sabato 27 giugno, i dirigenti della Chiesa avventista in Nord America chiedono di unirsi in un giorno speciale di preghiera per la ferita profonda e la frustrazione causate dall’ingiustizia e l’iniquità razziale negli Stati Uniti.

“Mentre continuano a crescere le discussioni sul razzismo nella società e nella chiesa, chiediamo agli 1,2 milioni di membri avventisti nei territori di Bermuda, Canada, Guam/Micronesia e Stati Uniti a riunirsi per cercare in preghiera la guida di Dio nella propria vita, soprattutto nel modo in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri, e per capire cosa possiamo fare per fermare l’ingiustizia contro le persone di colore” affermano nel comunicato.

“Come leader” aggiungono “vogliamo chiedere allo Spirito Santo di aprire i nostri cuori e le nostre orecchie in modo da poter comprendere e ascoltare i nostri fratelli e sorelle, in particolare della comunità nera americana, che condividono il dolore e la rabbia vissuta negli anni. Vogliamo chiedere perdono e domandare compassione e forza nel promuovere conversazioni difficili ma necessarie, in modo che la nostra chiesa possa andare avanti nel percorso di guarigione delle ferite presenti nella nostra comunità di fede”.

Tensioni e speranze di cambiamento negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd

Tensioni e speranze di cambiamento negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd


George Floyd è morto dopo essere stato schiacciato per otto minuti e 46 secondi dal ginocchio e dal peso del poliziotto Derek Chauvin, mentre altri tre agenti guardavano senza fare nulla. I parlamentari texani promettono che finalmente ci saranno nuove leggi, vincoli più stretti per la polizia, migliori garanzie per i cittadini afroamericani. Al funerale di Floyd l’ultimo podio è stato per il reverendo Al Sharpton, l’unico che ha evocato il grande assente, Donald Trump: «Stiamo combattendo contro un problema istituzionale e contro la debolezza di chi ha permesso a una persona simile (Derek Chauvin ndr) di diventare un poliziotto. Stiamo combattendo l’impunità. Non vogliamo delle scuse, vogliamo giustizia. Da Trump neanche una parola per George Floyd, non possiamo lasciare che la Bibbia e George vengano usati come strumento di propaganda (riferimento alla foto di Trump davanti alla St. John’s Episcopal Church con una Bibbia in mano, ndr)».

Tra gli invitati anche Gwenn Carr, madre di Eric Garner, ucciso nel 2014 a Staten Island, New York. Il poliziotto incriminato, Daniel Pantaleo, lo soffocò prendendolo per il collo. Garner, immobilizzato a terra, ripetè per 11 volte: «Non posso respirare». Esattamente le ultime parole di Floyd. L’agente Pantaleo fu assolto. Ora, è il messaggio che arriva da Houston, è necessario un finale diverso (dal Corriere della Sera del 10 giugno 2020).

In questo numero di Sfogliando il giornale parliamo dell’indignazione contro il razzismo che sta agitando gli Stati Uniti in queste settiomane – e che ha trovato una vasta eco anche in molti altri paesi del mondo – come pure delle speranze per un cambiamento radicale. Lo facciamo con Andrea Panerini, decano della Chiesa Protestante Unita e direttore del quotidiano on line voceevangelica.it.

Nella foto un particolare della manifestazione del 31 maggio scorso a Miami (Florida). Nel cartello si legge: “le nostre vite cominciano a terminare il giorno in cui stiamo zitti sulle questioni che contano”.

La morte di George Floyd e le proteste in varie città

La morte di George Floyd e le proteste in varie città

“Ognuno di noi deve schierarsi contro l’ingiustizia e l’odio”. Presa di posizione della Chiesa avventista in Nord America, Australia, Europa.

HopeMedia Italia – In una dichiarazione ufficiale, rilasciata il 29 maggio scorso, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Nord America ha preso posizione “in merito alle tragiche uccisioni di Ahmaud Arbery in Georgia, Breonna Taylor nel Kentucky, George Floyd nel Minnesota”.

“In quanto comunità cristiana con il maggior indice di differenziazione etnica negli Stati Uniti, la nostra voce rappresenta quasi tutte le realtà etniche del nostro Paese” si legge nella dichiarazione “condanniamo qualsiasi azione di odio e di violenza e chiediamo che giustizia sia fatta per le vittime e le loro famiglie. Alcuni di coloro ai quali è stata affidata la tutela di tutte le componenti della società hanno tradito il patto solenne di servire l’altro, specialmente i più svantaggiati. Nessun americano, quando esce di casa, dovrebbe temere per la propria vita, a causa del colore della pelle o dell’ascendenza etnica”.

Il comunicato sollecita quindi “ogni membro delle nostre comunità a pregare e a riflettere sul modo in cui interagisce con coloro che fanno parte della collettività che lo circonda. Ognuno di noi deve schierarsi contro l’ingiustizia e l’odio, come fece Gesù quando era su questa terra. Possiamo fare la differenza nella vita degli emarginati le cui aspettative sono state tradite. Dobbiamo dare voce alle vittime dell’odio e del razzismo. Le nostre azioni possono parlare più forte delle parole”.

Il past. Stefano Paris, presidente della denominazione in Italia, ha ribadito: “La Chiesa avventista condanna ogni forma di odio e di violenza specialmente quando ha una matrice razziale. Ci uniamo al cordoglio dei familiari delle vittime, auspicando che la giustizia individui e punisca i colpevoli. Solo Dio cancellerà il male dal mondo, ma in attesa di quel giorno, in quanto credenti e cristiani dobbiamo impegnarci a trasmettere l’amore che Cristo ci ha insegnato”.

Le voci di condanna da parte di dirigenti e istituzioni avventiste si sono moltiplicate nei giorni.

Messaggio del presidente della Chiesa mondiale
“La Chiesa avventista globale è unita nel condannare il razzismo, il bigottismo, l’odio, i pregiudizi e la violenza in tutte le sue molteplici forme. Sappiamo che il Signore è un Dio di giustizia, che vede e conosce tutto” afferma Ted N. C. Wilson, presidente della denominazione a livello mondiale.

“Ho inviato lettere di cordoglio, a nome della Chiesa, alle famiglie di Ahmaud Arbery, Breonna Taylor e George Floyd” continua il presidente “in cui ho espresso la nostra partecipazione al dolore per la tragica perdita dei loro cari e affermato che sosteniamo fermamente  i principi biblici che vanno contro a odio, rabbia, razzismo, pregiudizi e altro”.

Nel messaggio Wilson offre alle famiglie sostegno, speranza e incoraggiamento, ma non solo. “Stiamo inviando a ogni famiglia una piccola, tangibile indicazione di simpatia e incoraggiamento pratico sotto forma di frutta”.

Dopo aver esortato i credenti a essere parte positiva e attiva nella società in cui vivono “portando pace, conforto, speranza e quel coraggio che solo Cristo può fornire mentre seguiamo il suo esempio come delineato nel Vangelo di Luca 4:18”, invita a “praticare il frutto dello Spirito che è ‘amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo’ (Galati 5:22,23)”.

Dichiarazione dei dirigenti in Europa
Esprime dolore ed empatia alla famiglia di George Floyd, l’afroamericano disarmato, morto il 25 maggio dopo che un poliziotto bianco gli aveva premuto il ginocchio sul collo, la dichiarazione della Chiesa avventista in Europa.

L’orribile morte dell’uomo ha provocato preoccupazione e proteste non solo negli Stati Uniti, dove sono sfociate in atti di violenza, ma anche in tutto il mondo, con lo slogan “Non riesco a respirare”, le parole ripetute più volte dalla vittima. Manifestazioni si sono svolte nei giorni scorsi davanti alle ambasciate statunitensi e in varie città e Paesi europei, tra cui Danimarca, Polonia e Regno Unito.

I dirigenti della Chiesa avventista in Europa si uniscono alla voce della denominazione in Nord America e affermano: “Condanniamo queste azioni di odio e violenza e chiediamo che sia fatta giustizia per le vittime e per loro famiglie. Chiediamo inoltre un’azione concreta che possa portare tutti i cittadini verso una società più equa e reciprocamente solidale, sia negli Stati Uniti sia nelle culture in cui viviamo e serviamo. Sebbene non giustifichiamo i saccheggi e la rivolta, come mostrano le immagini in televisione, capiamo la frustrazione e il dolore derivanti dall’emarginazione nella società”.

“Come cristiani” continuano “crediamo in un Dio che ama incondizionatamente, che ha dato il suo unico Figlio in modo che nessuno debba perire (Giovanni 3:16). Accettiamo le parole di Paolo secondo cui ‘siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù’ (Galati 3:26). Chiediamo ai membri delle nostre chiese e alle comunità, ovunque, di cercare dei modi per costruire la collettività, abbattere barriere, dar voce agli emarginati e di esprimersi contro odio e ingiustizia”.

Dichiarazione dall’Australia
In una dichiarazione rilasciata il 2 giugno, il past. Jorge Munoz, presidente della Chiesa avventista in Australia, esprime cordoglio per gli eventi accaduti negli Stati Uniti, pur riconoscendo che “anche in Australia non siamo esenti da simili questioni, e come seguaci di Gesù condanniamo ogni forma di razzismo e odio”.

In quanto cristiani, dobbiamo adoperarci per “creare spazi in cui le persone possano… sentirsi libere dai pregiudizi. Come seguaci di Gesù siamo chiamati a creare ambienti in cui gli altri si sentano amati, desiderati e riconciliati in uno spirito di unità. Possano i nostri cuori essere sensibili e pronti a diventare agenti di cambiamento nella nostra comunità e nel nostro Paese. Essere più simili a Cristo è ciò di cui abbiamo bisogno come mai prima d’ora”.

 

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