Il pastore avventista Nicolò D’Elia ci invita a riflettere su una storia che ci racconta la Bibbia (Marco 2:1-12) Gesù è a Capernaum e una grande folla si raduna nella casa in cui si trova. Mentre sta predicando, quattro uomini, in maniera un po’ ingegnosa, portano in quel luogo un paralitico, perché Gesù possa guarirlo. Le prime parole che il Messia rivolge a quest’uomo malato generano una reazione negli scribi che stavano assistendo all’accaduto. Poi il miracolo avviene: l’uomo si alza, prende il suo lettuccio e va via. Questo episodio ci presenta diversi tipi di credenti. E noi, che credenti siamo?
In Apocalisse, al capitolo 6, Giovanni vede aprire dall’Agnello i primi quattro sigilli simboleggiati da un cavallo bianco, uno rosso sangue, uno nero e uno giallastro. All’apertura del quinto, vede sotto l'altare coloro che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza resa. A quella del sesto, fenomeni atmosferici che causano disastri. Sono conseguenti le grida di chi era stato lontano dalle leggi del Signore. Qual è, per noi, oggi, il senso generale che sta alla base di questa conoscenza che Gesù vuole darci?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano insieme al prof. Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia, direttore della redazione religiosa della Casa editrice ADV.
Alessandro Butera, laureato in teologia, ci invita a riflettere sul testo di Genesi 3:9. In questo versetto leggiamo che Dio chiede all’uomo: “Dove sei?”. Quale significato può avere questa domanda per noi oggi?