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Giovanni Varrasi, poeta, psicologo e psichiatra, si emoziona ripercorrendo le scene del film su Leopardi, di Sergio Rubini, programmato dalla Rai in questi giorni. Propone, sulla scorta della dolorosa e magnifica epopea Leopardiana, una sua filosofia sul senso e sul destino della vita. L’esistenza umana, sostiene lo psicoterapeuta, è un intrecciarsi significante tra strumenti interni, sviluppati, distrutti, deformati, dovuti alla prima educazione, anche sentimentale, e gli accadimenti esterni, anch’essi variabili a seconda delle fortune o sfortune capitate.
Ciascun versante influenza l’altro. Leopardi, privato dai genitori della dolcezza di una infanzia libera e felice, si ammala e avvizzisce per la mancanza del lievito dell’amore, pur mantenendo, come le ginestre, la voglia di resistere alle condizioni sfavorevoli, che pur producono un canto indimenticato.