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Gentile Presidente Noemi Di Segni, l’attacco israeliano contro l’Iran dello scorso 13 giugno, teso a fermare il processo di produzione di armi nucleari da parte del governo di Teheran, ha spostato l’attenzione internazionale su un nuovo, drammatico capitolo della geopolitica mediorientale, distraendo l’opinione pubblica dalla situazione di Gaza. Ma è su questa che vorremmo tornare riprendendo il suo intervento pubblicato su Moked il 6 giugno scorso, alla vigilia della manifestazione romana comunemente definita “per Gaza”, nella quale affronta una serie di importanti nodi di ordine politico, storico ed anche teologico che meritano di essere approfonditi nell’acceso dibattito pubblico di queste settimane.
Inizia così la lettera aperta del politologo evangelico Paolo Naso e del teologo cattolico Brunetto Salvarani indirizzata a Noemi Di Segni, presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane (UCEI), che è stata pubblicata dall’Agenzia NEV lo scorso 27 giugno.
Roberto Vacca ha preso spunto da questo scambio pubblico per intervistare Brunetto Salvarani, fondatore e direttore del bimestrale di dialogo cristiano-ebraico “Qol”, sui temi etici e politici che la crisi di Gaza pone alla coscienza della società civile e più in particolare al dialogo cristiano-ebraico in Italia.
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