Maol – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Onu) ha designato il 22 agosto «Giornata internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo», con una risoluzione approvata lo scorso maggio.

«In questo giorno, vogliamo riaffermare il nostro sostegno incrollabile alle vittime di violenza basata sulla religione o il credo. E dimostriamo tale sostegno facendo tutto il possibile per prevenire tali attacchi e chiedendo che i responsabili siano perseguiti» ha dichiarato António Guterres, segretario generale dell’Onu.

La libertà di religione o di credo, la libertà di opinione e di espressione, il diritto di riunirsi pacificamente e quello alla libertà di associazione sono interdipendenti, correlati e si rafforzano a vicenda, si legge sul sito delle Nazioni Unite. Inoltre sono sanciti dagli articoli 18, 19 e 20 della Dichiarazione universale dei diritti umani. Il rispetto di questi diritti ha un ruolo importante nella lotta contro ogni forma di intolleranza e di discriminazione basata sulla religione o sul credo.

Istituendo la Giornata internazionale, gli Stati membri dell’Onu hanno voluto riaffermare la loro chiara condanna di tutti gli atti, i metodi e le pratiche terroristiche ed estremiste violente in tutte le forme e manifestazioni, ovunque e da chiunque siano commessi, indipendentemente dalla motivazione; e ribadire che il terrorismo e l’estremismo violento non possono e non devono essere associati ad alcuna religione, nazionalità, civiltà o gruppo etnico.

«Il dibattito aperto, costruttivo e rispettoso delle idee, il dialogo interreligioso e interculturale, a livello locale, nazionale, regionale e internazionale, possono svolgere un ruolo positivo nella lotta contro l’odio religioso, l’incitamento e la violenza» si legge ancora sul sito Onu.

Scarica la risoluzione, approvata il 28 maggio 2019, cliccando qui.

[Foto: Manuel Elias, Onu. Fonte: www.un.org]

 

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