lM13-Editoriale_una pietra all'entrata del sepolcroGiuseppe Marrazzo – I suoi nemici tirano un sospiro di sollievo. Hanno temuto il peggio con questa storia dell’amicizia fra gli uomini e con Dio… Ora possono cantare vittoria, l’Amicizia è morta, sepolta, sigillata dietro quel masso. Festeggiano segretamente per quel tanto che consente loro la tradizione rabbinica riguardo al sabato.

Le ore di quel «giorno del Signore» costituiscono una tregua tra l’odio e l’amore. Sono convinti di aver chiuso definitivamente la brutta avventura di quello strano «contestatore». Credono di aver tolto di mezzo l’Amicizia, ma l’amicizia, quella vera, non muore. Muoiono i surrogati dell’amicizia. Se ne sta tranquilla dietro la pietra dando l’illusione della vittoria, tra l’altro di brevissima durata. La vittoria appartiene al «rivoluzionario». Egli ha inaugurato una nuova «superstrada» all’insegna della libertà, della felicità e della vita.

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