Quarantesimo anniversario di Rvs.

Veronica Addazio – Riempie il cuore pronunciare la parola “speranza”; peccato sia tanto rara nel lessico quotidiano. Sperare è un seme che mai muore, anche se fatica a fiorire tra un post arrabbiato e lo sguardo distratto di chi incrociamo. Per noi credenti la speranza si riempie di significato ed è viva. Un meraviglioso dono da coltivare e un paio di occhiali che ci aiutano a dare un senso alle cose del mondo nonostante tutto, “sperando contro ogni speranza” (Romani 4:18).

Una parola più bella non si poteva scegliere come nome e mandato per il nostro circuito radiofonico avventista. Un brand, direbbero oggi gli esperti, che esprime la nostra fede offrendole una voce. Un’avventura che continua da 40 anni. Tanti ne sono passati da quel 1° dicembre 1979 quando Ron Myers, un appassionato ed esperto dj arrivato dagli States, accese la prima emittente a Firenze con un sogno nel cuore:1 trasmettere l’amore di Gesù che si fa nostro prossimo. Una parola che arriva fin dentro le case, ti raggiunge in auto e in cuffia, ovunque ti trovi, grazie all’evoluzione dei collegamenti satellitari, allo streaming e alle App.

Sintonizzarsi con Gesù
“Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17). Era la fine degli anni Settanta, quelli del tramonto del monopolio della Rai e del sorgere di tante frequenze libere e, con loro, innumerevoli emittenti private, comprese le nostre radio comunitarie.2 Molto è stato scritto e narrato sugli albori e i primi passi di Radio Voce della Speranza e delle sue stazioni, che in molti casi sono stati avventurosi. Conegliano (TV), Forlì, Firenze, Roma, Palermo, Catania, Sciacca (AG), Gaeta (LT) e Assoro (EN)… un esordio e un cammino non sempre facili, costellati da continue prove ma incoraggiati da altrettante testimonianze di persone sincere che hanno incontrato Cristo, sintonizzandosi sulle frequenze delle nostre radio.

Questo articolo non vuol essere un amarcord, piuttosto tenta di offrire un omaggio e un ringraziamento ai volontari e ai tecnici, ai redattori, ai coordinatori e ai direttori. Donne e uomini sostenuti dalla fede e dall’entusiasmo di fare radio. Ci hanno creduto, prodigandosi quotidianamente e consentendoci di arrivare fin qui, il più delle volte “sperando contro ogni speranza”.

Sabato 30 novembre, nella chiesa di Firenze – proprio là dove tutto è partito – festeggeremo insieme questi primi 40 anni di Radio Voce della Speranza. Abbiamo invitato le autorità cittadine ma anche Ron Myers, gli amici delle radio evangeliche e aspettiamo con gioia tutti coloro che hanno contribuito a mettere un tassello al mosaico di Rvs.

Una nuova stagione radiofonica
Con i piedi ben radicati nel passato, oggi lo sguardo punta al futuro. Le prove non mancano, tutt’altro, e a volte mordono la speranza. Nel panorama radiofonico evangelico, le nostre emittenti continuano a farsi sentire e a ritagliarsi una voce tra i giganti della radiofonia commerciale. L’ultimo anno, in particolare, è stato determinante. Ha segnato un cambio di passo da un punto di vista organizzativo cui seguirà un rinnovamento redazionale. I tanti palinsesti locali, difficili da sostenere (la radio non dorme mai, va alimentata secondo dopo secondo), convergeranno gradualmente per arrivare a una programmazione musicale e contenutistica di carattere nazionale.

Attualità, temi sociali e cultura, salute e stili di vita, rispetto per l’ambiente e gli animali, meditazioni e approfondimenti spirituali… il palinsesto cercherà di leggere la realtà che viviamo sempre più attraverso la lente cristiana avventista, foriera di speranza in un mondo in repentino movimento. Anche i brani musicali saranno rinnovati e scelti con dovizia, bilanciando sonorità e contenuti spirituali con canzoni più note contestualizzate all’interno di contenitori di ascolto; è un cambiamento che, in considerazione delle nostre forze, si dipanerà nei prossimi anni dando vita a progetti di sviluppo e ampliamento sui bacini italiani, in sinergia anche con l’Awr (Adventist World Radio).

La radio evolve ma non tramonta
Il mezzo radiofonico guarda e segue l’evoluzione del Dab+, il Digital Audio Broadcasting, la radio “digitale” che vede Rvs Firenze pioniera del nostro circuito nell’accesso a questo nuovo mezzo di trasmissione e ricezione, che sta riguardando tutta Europa, con differenze di implementazione e tempistiche nei singoli Paesi. Un processo che non potrà prescindere dalla presenza stabile sul satellite e in streaming con l’attivazione, speriamo presto, di una App aggregatrice di tutte le radio sul web.

Attraverso i podcast (i programmi riascoltabili quando e dove vuoi e sempre più diffusi su varie piattaforme) la radio arricchisce di contenuto le notizie già pubblicate sui nostri media, connotandole di una dimensione sonora. Riusciremo a essere sempre una “voce amica” per i nostri ascoltatori e nuovi fruitori, come auspicava Marshall McLuhan, il noto sociologo dei media? Nel suo libro Gli strumenti del comunicare, McLuhan non aveva dubbi: “La radio tocca intimamente, personalmente, quasi tutti in quanto presenta un mondo di comunicazioni sottintese tra l’insieme scrittore-speaker e l’ascoltatore. Il suo aspetto è proprio questo: è un’esperienza privata”. Un’esperienza che, nel nostro caso, tenta di diventare “relazione”. La radio è un mezzo di comunicazione “caldo” e lo testimoniano i nostri amici. In questi quarant’anni abbiamo raccolto un patrimonio di esperienze vasto e ricco. Testimonianze che ci invitano ad andare avanti con fiducia, a migliorare dove siamo carenti, ad accogliere le sfide tecnologiche, superando le difficoltà legate al reperimento delle risorse.

Una redazione unitaria al lavoro
Da un anno circa, l’Ente Voce della Speranza (Vds) ha avviato i suoi lavori di riorganizzazione del settore media. I tanti rami della comunicazione avventista (web news, servizi video, trasmissioni radio, corsi biblici) hanno iniziato a convergere per condividere i frutti. A breve, troveranno una nuova “casa” comune all’interno di un portale web unificato: www.hopemedia.it. L’unione fa davvero la forza, tanto più in una realtà minoritaria, in termini dimensionali e quantitativi, come la nostra.

Il sentiero è stato tracciato dalla precedente amministrazione e lo stiamo proseguendo. La nostra squadra, composta da redattori, operatori web, video e grafica, è al lavoro per costruire e lanciare il nuovo sito unificato dei media avventisti, collegato da quattro verbi chiave: ascolta, guarda, leggi e credi. Quattro aree che riuniranno sotto lo stesso tetto i podcast e gli streaming di Radio Voce della Speranza, i filmati e le interviste di Hope Channel, le news avventiste e le informazioni da e per le chiese, i corsi biblici per invitare ad approfondire ed esplorare la parola di Dio. Un’esperienza coinvolgente e multimediale dove al centro c’è una persona, Cristo, e la gioia del suo ritorno. Il vangelo eterno è il messaggio per eccellenza. In un oceano di brutte notizie, i nostri media colgono la sfida con il sostegno e le preghiere di tutti noi.

Note
1 “Cinque pani e due pesci: la mia vita per Rvs”, articolo a cura di Luigi Caratelli, pubblicato su https://ilmessaggeroavventista.it/cinque-pani-e-due-pesci-la-mia-vita-per-rvs/ – visto il 26.09.19.

2 Per un’analisi e un approfondimento sul tema: La Radio Voce della Speranza di Firenze. Storia di un’emittente avventista, tesi di laurea in teologia, Istituto avventista di cultura biblica, pubblicata da Edizioni Adv, Firenze, 2005, 89 pp.; Radio Kjoi Voce della Speranza: 25 anni e una storia, pubblicazione a cura di Paolo Benini e Mario Calvagno, 2005, 27 pp.; Le radio comunitarie. Il caso di Radio Voce della Speranza, tesi di laurea in comunicazione, tecnologie e culture digitali, Sapienza Università di Roma, a cura di Daniele Amodeo, 2017, 80 pp.

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