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Kate Filkoski, volontaria al servizio mensa, sorride. Ha venduto 95.000 ticket per la mensa. © Dominik Zeh AR/ANN

Ecco le persone che vi danno da mangiare e che permettono di ascoltare la voce dei delegati

M. Paseggi, AR/ANN/Maol – Dopo il rientro a casa dei delegati di questa Assemble Mondiale, una squadra di persone resterà ancora qui per qualche giorno a impacchettare e rispedire carichi e carichi di strumentazioni alla sede centrale della chiesa mondiale, a Silver Spring, nel Maryland.

Come lo scrupoloso capitano di un transatlantico in partenza, sono stati i primi ad arrivare a San Antonio e saranno gli ultimi a partire.

«Questa è una grossa barca e l’intera squadra la guida per riportarla sana e salva in porto», ha affermato Artour Vasmout, direttore dei Servizi informativi per la Conferenza Generale (CG). «I primi progetti sono stati fatti anni fa e adesso ci avviciniamo sempre più alla nostra destinazione finale».

A partire dall’estate del 2014, la squadra di Vasmout ha realizzato interviste con ogni dipartimento della CG coinvolto nell’organizzazione dell’Assemblea, per stabilire i vari bisogni in termini di attrezzatura da procurare e spedire a San Antonio. Il suo dipartimento ha inviato, fra le varie attrezzature, 85 computer fissi, 50 computer portatili, 45 stampanti e chilometri e chilometri di cavi di rete.

«Abbiamo riempito due camion a rimorchio», ha precisato Vasmout.

Di fronte all’Alamodome, al piano terra e poco prima del palco, si trova quella che Vasmout definisce «la cabina di pilotaggio della nave». Si tratta del luogo nel quale lo sviluppatore di software della CG, Ean Nugent, risponde alle richieste dei delegati di prendere la parola, venendo proiettati sullo schermo, dopo aver scansionato i propri badge presso uno dei punti di contatto presenti in sala.

«Abbiamo adottato il sistema due Assemblee fa», ha spiegato Nugent, «Ma per questa il sistema è stato notevolmente aggiornato».

I membri del team, seduti al suo fianco, si assicurano che i nomi dei delegati appaiano sul grande schermo nello stadio, quando sono in piedi davanti a uno dei sei microfoni situati presso uno dei sei punti di contatto sistemati strategicamente nel piano terra della sala. Essi garantiscono altresì che venga avviato un conto alla rovescia di due minuti appena il delegato comincia a parlare.

A 800 metri a nord-ovest dell’Alamodome, l’affollato centro conferenze Henry B. Gonzalez conferma che nulla è semplice come sembra in un evento di questo tipo. Assistenti degli hotel, personale di sicurezza e responsabili dei servizi di ristorazione vanno e vengono per garantire che tutto si svolga al meglio.

«Questa è la principale area di ristorazione», ha affermato Adrian Hamblin, assistente del direttore dei servizi di ristorazione, nel salutare gli ospiti dopo pranzo, «Ci sono altre tre piccole sale da pranzo nell’Alamodome».

E con «più piccole», intende dire che le tre sale insieme offrono pasti a circa 1.000 persone: lo staff tecnico dell’Alamodome, i membri della Divisione Nordamericana, e il comitato di nomina. Il centro convegni offre pasti a 5.000 delegati, ospiti e relative famiglie, nei giorni della settimana e a 7.000 persone nei weekend.

Hamblin, che attualmente lavora per Hope Channel presso la sede della CG, per un paio di giorni ha lasciato le sue responsabilità di organizzazione del lavoro all’emittente televisiva, per fare in modo che le persone possano scansionare le proprie carte e accedere alle aree di ristorazione nel minor tempo possibile.

«Abbiamo dozzine di volontari che ci aiutano a fare le scansioni» ha spiegato, «E con più punti presenti e 20 file di tavoli da buffet su entrambi i lati della sala, il nostro obiettivo è di servire 4.000 persone in non più di 30 minuti».

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Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione della CG. © Dominik Zeh AR/ANN

Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione della CG, che si occupa della logistica, ha definito i volontari gli eroi silenziosi dell’Assemblea.
«Anche se la maggior parte delle persone non li vede, il loro impegno e il lavoro sodo hanno fatto tutta la differenza di questo mondo», ha affermato.

Nonostante l’assistenza dei volontari più giovani a disposizione, la logistica dell’assemblea non sarebbe completa senza l’aiuto delle compagnie locali e nazionali che fanno offerte competitive per dei contratti di fornitura di servizi aggiuntivi nell’Alamodome.

«Abbiamo portato due semirimorchi e mezzo solo di dispositivi di illuminazione», ha affermato David Jackson, tecnico delle luci per il sistema ID Systems, un’azienda di Houston e San Antonio, che fornisce soluzioni per l’illuminazione e l’audio in incontri pubblici di grande portata. «Se consideriamo i nostri sistemi audio, beh, allora parliamo di cinque carichi di attrezzature».

Un’altra società ha fornito la realizzazione del palcoscenico per l’evento, che comprende la disposizione di alzate e piattaforme, come anche di condutture e tendaggi, ringhiere e rampe. Altri invece forniscono i servizi video sullo schermo, l’audio e le soluzioni wireless. «C’è un’intera squadra di tecnici qui», ha detto Jackson.

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Seduta di fronte al palco, un membro del team IT, fa la scansione del badge dei delegati che chiedono la parola. © Dominik Zeh AR/ANN

Etichettare e ri-etichettare è un grosso lavoro all’Alamodome. Gli uffici per le discipline sportive sono diventati subito stanze per le riunioni dei consigli e lo spogliatoio della squadra che gioca normalmente in questo stadio è stato trasformato nella sede principale della «Piattaforma di gestione».

«Ci occupiamo del flusso dei servizi di adorazione», ha spiegato Kenneth Denslow, direttore della piattaforma per l’evento, parlando a nome di una dozzina di persone che lavorano nel suo ufficio arrabattato. «Ciò comprende anche l’entrata e l’uscita dalla piattaforma, il flusso musicale e, in termini più generici, lo svilupparsi del programma senza interruzioni».

Denslow ha aggiunto che la sua squadra lavora in collaborazione col comitato di programmazione, un organo più ampio responsabile di tutto ciò che accade sul palco, al di là delle riunioni. ci tiene a sottolineare che la sua squadra ha percorso molta strada nelle settimane e nei mesi che hanno preceduto l’Assemblea.

«Arrivare a questo punto ci è costato ore e ore spese in riunioni e in pianificazione», ha affermato.

Al quarto piano dell’Alamodome, i volontari traducono l’inglese parlato sul palcoscenico in una dozzina di lingue.
«Sono qui perché il Signore è stato molto buono con me e perché mia moglie ha coperto le spese di volo», afferma Benjamin Giang, interprete, con un sorriso.

Giang, chimico di professione, ha messo da parte la pensione per lavorare come interprete di lingua cinese nei tribunali della California.

Gli interpreti alla sessione non sono pagati per il compito che svolgono, sebbene alcuni di loro ricevano pasti gratuiti o un rimborso parziale dai loro campi locali. Il lavoro può essere oneroso, specialmente quando i delegati parlano velocemente al microfono, che si trova giù, al pian terreno.

Samuel Simorangkir, direttore delle comunicazioni dell’Unione delle Missioni dell’Indonesia occidentale e interprete della lingua Bahasa Indonesia, ha detto che il viaggio per giungere a San Antonio è stato facile.
«Ho speso soldi di tasca mia per venire qui», ha spiegato con un sospiro. La sua chiesa locale ha coperto la metà delle spese di viaggio e di alloggio. «Tuttavia, la considero una benedizione», ha aggiunto.

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