“Un ragazzo di 21 anni. E’ entrato nella Emmanuel African Methodist Episcopal Church di Charleston, in South Carolina, mentre era in corso una lettura della Bibbia e ha aperto il fuoco. Sotto i suoi colpi sono rimaste uccise 9 persone, 3 uomini e 6 donne, membri della comunita’ afroamericana che frequenta la chiesa. Tra le vittime anche il pastore, il reverendo Clementa Pinckney, senatore del Partito Democratico. Il religioso, in passato, aveva guidato una veglia di preghiera organizzata dopo l’uccisione avvenuta proprio a Charleston all’inizio di aprile di Walter Scott, afroamericano disarmato con diversi colpi di pistola alle spalle da Michael Slager, poliziotto bianco. “Non c’è alcun dubbio sul fatto che si tratti di un reato d’odio” razziale, ha detto il capo della polizia, Greg Mullen.
Il killer e’ stato arrestato: il suo nome è Dylann Storm Roof, 21 anni, originario di Lexington, in South Carolina, in passato arrestato per droga. Secondo alcune fonti, è stato segnalato all’Fbi da suo zio, Carson Cowles di 56 anni, che lo ha riconosciuto nelle prime foto riprese da una telecamera di sorveglianza e diffuse dalla polizia dopo la strage. Il ragazzo, secondo il racconto del parente, ad aprile aveva ricevuto in regalo dal padre una pistola calibro 45 in occasione del suo 21esimo compleanno. Secondo una fonte citata dalla Nbc, Roof avrebbe detto alle vittime: “Voi stuprate le nostre donne e state prendendo il sopravvento nel nostro Paese e dovete sparire”. Il ragazzo, che quest’anno era stato accusato in due casi separati per reati legati alla droga e per sconfinamento, avrebbe ricaricato l’arma 5 volte durante l’attacco. In una foto postata sul suo profilo Roof indossa una giacca con le bandiere di Sudafrica e Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) risalenti al periodo dell’apartheid, cioe’ quando i due Paesi africani erano governati dalle minoranze bianche” (da “Il Fatto Quotidiano” del 18 giugno 2015).
Ne parliamo con il pastore evangeòlico italo-americano Peter Ciavarella.

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