C’è chi definisce l’omeopatia una medicina convenzionale, chi una medicina alternativa, chi una medicina di serie B. I medici omeopati e i pazienti che si rivolgono all’omeopatia hanno idee coincidenti e molto chiare: desiderano una Medicina Integrata, dove le preziose risorse dell’omeopatia affianchino la medicina convenzionale per aumentare le opportunità di cura e di guarigione dei cittadini. E proprio per far diventare tutto questo realtà si è tenuta a Roma una manifestazione nel prestigioso Centro di Ricerca Medica Applicata della Fondazione Europea Dragan. All’evento sono stati invitati tutti gli attori protagonisti della salute: Ordini dei Medici e Odontoiatri, dei Veterinari, dei Farmacisti, Federazione Italiana delle Società Scientifiche, Università. Cosa si auspica per l’omeopatia? Il medico omeopata è un professionista della salute laureato in Medicina e Chirurgia, regolarmente iscritto all’Albo dei Medici e specializzato in Medicina Omeopatica. Quante figure di questo tipo ci sono ad oggi in Italia? Quanti pazienti che si rivolgono all’omeopatia? Come avviene la ricerca nel campo omeopatico? Secondo quali principi l’omeopatia funziona sia sugli esseri umani che sugli animali? In che modo vengono testati i rimedi omeopatici? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS, lo hanno chiesto alla dott.ssa Simonetta Bernardini, pediatra, endocrinologa, responsabile scientifico del primo ospedale di Medicina Integrata, presidente della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata (SIOMI).

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