Orientarsi nella prevenzione e nella cura dei tumori

Orientarsi nella prevenzione e nella cura dei tumori




Orientarsi nella prevenzione e nella cura dei tumori: tra miti e realtà.
Relatore il dott.Raniero Facchini, specialista in chirurgia dell’apparato digerente e master in oncologia integrata, nonché direttore nazionale della Fondazione Vita e Salute.

 

Parma – Battesimo

Parma – Battesimo


Patrizia Evola
– Sabato 18 novembre, abbiamo concluso la Settimana di preghiera con la festa battesimale di Nina Cherpec. La sorella frequenta da diverso tempo la nostra chiesa e vive fedelmente tutti i principi, tanto da farci pensare che fosse già battezzata. A settembre, dopo l’annuncio di una cerimonia battesimale il sabato seguente, Nina mi ha chiesto di riferire al pastore la sua intenzione di essere battezzata. Cresciuta nella chiesa grazie alla mamma, non ha mai preso la decisione del battesimo. «Ora basta! È il momento… se aspetto di essere perfetta non lo farò mai», mi ha detto. Così, dopo aver verificato con il pastore la sua conoscenza dottrinale, Nina è scesa nelle acque battesimali. Alla festa erano presenti tanti amici venuti appositamente da Bologna.

(Foto: Ruben Breci)

 

Famiglie in gioco. I danni collaterali dell’azzardo

Famiglie in gioco. I danni collaterali dell’azzardo


Stefano Paris
– «Finirà mai questo incubo?». Questa non è la domanda di un malato d’azzardo, ma il grido di chi gli sta intorno. È la moglie stanca di aspettare, notte dopo notte, che il marito rientri a casa; è il marito che vede sua moglie passare più tempo tra bar e lottomatiche che insieme ai suoi figli; sono i figli distrutti dal vedere i genitori piangere e litigare ogni giorno; sono i genitori che si accorgono che il loro amato figlio è diventato un bugiardo e un drogato di gioco d’azzardo.

Il gioco d’azzardo patologico (Gap) può essere visto come un dramma nel dramma, un peso insostenibile che spezza le vite di molti. Dietro a ogni giocatore compulsivo c’è sempre una fragilità di fondo: poca autostima, insoddisfazione nel lavoro, solitudine, mancanza di relazioni affettive. Tutto ciò rende questa malattia subdola e di difficile guarigione. La maggior parte dei malati non vuole essere aiutato, ritenendo di essere in grado di uscirne da solo quando vuole. La famiglia diventa impotente e costretta, suo malgrado, a vivere situazioni di estremo disagio emotivo nonché economico.

I percorsi guidati per riuscire a guarire sono oggi la principale arma per combattere questa dipendenza. È la ragione per cui la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno ha scelto di finanziare le organizzazioni sociali che da anni operano per prevenire e curare il Gap.

Scegli anche tu di prendere una posizione e dire «No» al gioco d’azzardo, regalando uno dei doni solidali «Non ti azzardare!». Contribuirai ad aumentare il plafond destinato a progetti contro il gioco d’azzardo patologico, in risposta anche alle mancanze del sistema sanitario nel contrasto al problema.

Per maggiori informazioni visita il sito nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it

 

Il mistero di Orione

Il mistero di Orione


Luigi Caratelli
– Numerose civiltà conservano nelle loro produzioni letterarie degli accenni alla costellazione di Orione. Così come in ogni civiltà (più di 500 in ogni parte del globo) si sono conservate narrazioni di un diluvio universale.

Secondo Lokamanya Tilak, in India, e nel Popol Vuh, libro sacro della religiosità maya, si hanno cenni a Orione. Per la dott.ssa Phillis Pitluga, astronoma presso il Planetario Adler di Chicago, stessi riferimenti alla costellazione si trovano nella grande figura del Ragno, incisa sul terreno degli altopiani di Nazca, in Perù. Dopo lunghi studi computerizzati, la dottoressa ha scoperto che la figura sia un diagramma terrestre per determinare, nel corso delle epoche, il variare delle declinazioni della cintura di Orione.

Anche l’Egitto, la cui religione delle origini era più stellare che solare, dava grande importanza a Orione, chiamato Sau.

Faulkner afferma che questa costellazione era una delle dimore ultraterrene dei defunti faraoni, tramutati in stelle. Anche Mercer, nel suo Religion of Ancient Egypt, rileva che il re morto era identificato con Osiride, che a sua volta si identificava con la costellazione di Orione. Per gli egiziani la porzione di cielo ove campeggia Orione era chiamato Duat (concetto simile al cristiano regno dei cieli). Si legge sui Testi delle Piramidi: «Il Duat ha afferrato la tua mano nel luogo dove si trova Orione» (PT 802); e ancora «Vivi e sii giovane di fianco a tuo padre (Osiride), di fianco a Orione nel cielo» (PT 2180).

Il fiume celeste
Sempre dai Testi delle Piramidi siamo informati che gli Egiziani, nella topografia del loro Duat, sia celeste che terrestre, parlavano di «vie d’acqua» da attraversare. Essi erano inoltre convinti che il Nilo rappresentasse sulla terra il «fiume celeste», cioè la Via Lattea; così come il Gange la rappresentava in India.

Il faraone defunto veniva proiettato in cielo a raggiungere la Via Lattea, che doveva attraversare per entrare nella dimora eterna. Così spiegano i testi originali: «Possa tu sollevare me (il re defunto) e innalzarmi alla serpeggiante Via d’acqua. Possa tu pormi fra gli dei, le stelle imperiture» (PT 1759)

Stessi riferimenti «teologici» alla funzione della Via Lattea avevano gli Orfici e i Pitagorici; gli indios Sumo dell’Honduras e del Nicaragua; i Pawnee e i Cherokee convinti che i defunti sono accolti da una stella all’estremità settentrionale della Via Lattea; i nativi nordamericani che credevano che la Via Lattea fosse il «Sentiero degli Spiriti».

In modo analogo anche i popoli dell’America centrale svilupparono un’architettura sacra basata sulle costellazioni. Secondo l’archeologo Robert Cormack,«l’ultima capitale dei Maya Quichè, degli altopiani guatemaltechi, è stata progettata secondo lo schema celeste riflesso dalla forma della costellazione di Orione». Mentre il prof. Stansbury Hagar, segretario del Dipartimento di Etnologia al Brooklyn Institute of the Arts and Sciences, è convinto che Teotihuacan, antica città azteca a 50 chilometri a nord-est di Città del Messico, è stata costruita con lo stesso intento.

In questo sito, come a Giza, si trovano tre piramidi, affiancate dal lunghissimo «Viale dei Morti». Secondo Hagar, il viale doveva rappresentare proprio la Via Lattea e l’intero sito era stato progettato come una sorta di carta del cielo che «riproduceva sulla terra una presunta pianta celeste dello spazio dove dimoravano le divinità e gli spiriti dei morti».

Come in Egitto, anche a Teotihuacan le tre piramidi della Luna, del Sole e di Quetzalcoatl sono posizionate a rappresentare la cintura di Orione.

Orione e la Bibbia
La Bibbia, benché stigmatizzi l’astrologia, menziona Orione (Giobbe 9:9; Giobbe 38:31; Amos 5:8; Isaia 13:5-10). In Isaia è scritto: «Urlate, poiché il giorno dell’Eterno è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente… Ecco, il giorno dell’Eterno giunge… Poiché le stelle e Orione non faran più brillare la loro luce».

In molte Bibbie, la parola Orione viene tradotta con «costellazioni», ma negli antichi testi della Settanta è correttamente riportato «Orione».

Quindi, Orione è associato al ritorno del Cristo sulla terra.

Ellen G. White, proprio allo scadere della profezia delle 2.300 «sere e mattine» di Daniele, ricalcando l’avvertimento di Isaia, scrive nel libro Early writings (Primi scritti): «Apparvero grosse nubi oscure e cozzarono le une contro le altre. L’atmosfera si squarciò e si arrotolò all’indietro, allora noi potemmo guardare attraverso lo spazio aperto in Orione, da dove proveniva la voce di Dio. La Santa Città scenderà attraverso questo spazio aperto».

In realtà, commentano gli scettici, tale informazione E. G. White l’avrebbe ricevuta da Joseph Bates; quindi, concludono, non vi si deve fare troppo affidamento. Il riferimento a Orione risulterebbe essere soltanto, per usare una espressione coniata all’occorrenza, una «leggenda avventista».

Ma se ciò risulta vero – ossia che sia stato Bates a parlare di Orione a Ellen G. White -, bisogna ringraziare lo stesso Bates, perché è stato sempre lui a informare i coniugi White che bisognava osservare il sabato biblico, e porlo a fondamento della fede riscoperta. A ogni modo nell’uno e nell’altro caso (Orione e sabato), il Signore stesso si è premurato di confermare e stabilire la veridicità delle due informazioni. E questo, se me ne sarà offerta l’occasione, lo posso dimostrare inconfutabilmente.

Il vero problema è che, all’interno della nostra chiesa, alcune guide spirituali tentano di dimostrare che gli scritti di E. G. White sono da considerarsi quali produzioni di una «maestrina»; tutt’al più di un’esperta educatrice. Si dimentica, spesso, che era un profeta scelto da Dio. Il caos si è generato in considerazione del fatto che la figura e l’opera di Ellen siano stati spesso considerati in modo non attinente alla realtà dei fatti. È perfettamente comprensibile che a quanti ne hanno esagerato il ruolo si siano opposti, per reazione, dei sostenitori contrari.

Il problema quindi non è Orione, ma il fatto che in molte nostre chiese ci sono credenti che non solo non hanno mai letto una sola pagina degli scritti di E. G. White, bensì, cosa peggiore, da lungo tempo non leggono più neppure la Bibbia. Poi ci si stupisce che ci sia chi predica e chi crede che lo Spirito Santo sia un semplice vento, o che si possa allegramente concepire un inciucio tra evoluzionismo e creazione. O che forme pericolose di New Age diventino patrimonio esperienziale di molti avventisti.

Altro che Orione. Su questi ultimi temi mi piacerebbe soffermarmi. Tuttavia, poiché l’articolo aveva tale funzione, ritorniamo a Orione.

Un indizio della possibile scientificità delle affermazioni a sostegno di una costellazione quale possibile teatro di eventi escatologici è quello della caratteristica peculiare di Orione: si trova lungo l’equatore celeste ed è quindi visibile a tutte le latitudini della terra. Gli studiosi hanno riconosciuto che pur essendo una delle costellazioni più maestose e riconoscibili del cielo notturno, non ha mai trovato posto nello zodiaco moderno.

Un altro indizio è l’etimologia della parola che individua la stella più luminosa della costellazione: Betelgeuse. Gli studiosi ci informano che è una parola di derivazione ebraica, ed è composta da bethel (casa di Dio) e jahase (fuoco divino). Quindi, Betelgeuse potrebbe significare all’incirca «Fuoco divino nella casa del Signore».

Che avessero ragione gli antichi quando, trasmettendoci informazioni su Orione, ci rivelavano una verità insieme scientifica e religiosa, anche se spesso paganizzata? Cioè che la costellazione è la porta d’accesso all’eternità, al regno dei cieli, alla casa del Padre?

Gesù, parlando ai suoi discepoli della sua morte (che è sempre un sonno, non una incarnazione tra le stelle), li preparava all’evento rincuorandoli con delle promesse; in una occasione menzionò proprio una dimora, delle case, che sarebbe andato a preparare, naturalmente dopo la sua ascensione. Leggiamo il testo nel Vangelo di Giovanni: «Il vostro cuore non sia turbato… nella casa del Padre mio ci sono molte dimore, io vado a prepararvi un luogo… E quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò, e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi» (Gv 14:1-3).

Da qualche parte, nell’universo fisico, esiste realmente una «dimora celeste». Che per andarci si debba passare o no per Orione, diventa assolutamente irrilevante. Ma se il Signore, padrone dei cieli, abbia stabilito così, è più che rilevante: è magnifico.

 

Luigi Caratelli, produttore radiofonico, mette a disposizione di quanti ne faranno richiesta il suo materiale (video, audio, pdf, power point) all’unica condizione che non venga modificato. I temi trattati sono: l’archeologia biblica, i fenomeni paranormali alla luce della Bibbia, i segni dei tempi secondo gli studi più recenti, tutti gli studi sui libri di Apocalisse e Daniele, alcune riflessioni prettamente spirituali, materiale su argomenti vari come, per esempio, uno studio approfondito storico-teologico del perché i magi giunsero a Betlemme fidandosi dell’antica profezia di Balaam e del profeta Daniele in Babilonia. Quest’ultimo studio (per ora solo in audio, poi sarà anche in power point) può essere richiesto subito, dato che racconta la vera storia del Natale. Queste risorse possono essere utilizzate per cultura personale, per essere distribuite a parenti, amici e interessati, o per tenere in casa delle vere e proprie riunioni, come alcuni già fanno. Tutto il materiale è gratuito, basta richiederlo a l.caratelli@avventisti.it

 

(Immagine: https://pixnio.com/space/orion-nebula-space-galaxy)

 

 

Altamura-Gravina – Nascita

Altamura-Gravina – Nascita

Maria Laterza – Tutta la nostra comunità è lieta di annunciare la nascita del piccolo Leonardo in casa Calà. Al nostro pastore, Stefano Calà, e alla sua famiglia vanno le nostre congratulazioni, e al piccolo l’augurio che il Signore possa sempre portarlo tra le sue braccia, affinché cresca sotto la sua protezione.

 

 

 

 

 

 

 

Bando di concorso «La luna e il sole». Prossima la scadenza per partecipare

Bando di concorso «La luna e il sole». Prossima la scadenza per partecipare


Roberto Iannò
– Il Dipartimento dell’Educazione ricorda il bando di concorso «La luna e il sole» edizione 2017 (pubblicato sul Messaggero Avventista Online del 3 febbraio e presente sul sito del dipartimento: educazione.avventista.it) per l’assegnazione di n. 4 borse di studio (del valore di 500 euro ciascuna) riservate ai laureati in possesso di laurea di I livello; n. 4 borse di studio (del valore di 750 euro ciascuna) riservate ai laureati in possesso di laurea di II livello o magistrale CU; n. 2 borse di studio (del valore di 1.000 euro ciascuna) per tesi di master e/o dottorato di ricerca, che abbiano presentato lavori di tesi su tematiche inerenti l’area della spiritualità, della religione o della Chiesa avventista.

Possono presentare domanda coloro che appartengono alla Chiesa avventista dell’Unione italiana, e che abbiano conseguito la propria laurea presso tutti gli atenei nazionali non avventisti nell’anno accademico 2017. La domanda deve essere inviata esclusivamente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, entro il 31 dicembre 2017 (fa fede il timbro dell’ufficio postale) e va indirizzata al direttore del Dipartimento dell’Educazione: Roberto Iannò, Via Pistocchi 34, 47122 Forlì (FC).

 

Torino – Giornata di solidarietà per la Colletta alimentare

Torino – Giornata di solidarietà per la Colletta alimentare

Geta Smokina – Sabato 25 novembre, i ragazzi dell’Aisa, con i loro animatori e alcuni volontari di Adra, hanno partecipato alla raccolta di alimenti per il Banco Alimentare in diversi supermercati della città. Vista la buona adesione all’iniziativa, sono stati formati più gruppi. Gli alimenti raccolti saranno poi distribuiti alle varie associazioni e strutture caritative sul territorio, per aiutare le famiglie che hanno difficoltà economiche. Siamo stati contenti anche noi, come organizzazioni della chiesa avventista, di dare il nostro contributo insieme ai volontari di altre associazioni e ai ragazzi delle scuole, per portare avanti un progetto di concreto sostegno alle famiglie in difficoltà.

 

 

(Foto: Rodica Ivancia)

 

Roma Lungotevere – EndItNow e Orange Day

Roma Lungotevere – EndItNow e Orange Day


Franca Zucca
– Il 25 novembre, la chiesa ha colto l’occasione dell’Orange Day (proclamato dall’Onu per sensibilizzare sulla violenza di genere) per presentare, la mattina, il sermone «L’amore protegge. La guarigione delle ferite emozionali nei bambini»; nel pomeriggio, il tema del bullismo. Dopo la proiezione di statistiche che segnalavano un aumento esponenziale del fenomeno in Italia e in altre parti del mondo, abbiamo potuto vedere un breve spezzone tratto da un film sul bullismo. Tutti i presenti, adulti e bambini, si sono poi divisi in gruppi di lavoro per discutere sul perché dobbiamo parlare di bullismo, dove, quando, come si manifesta e, infine, le soluzioni. Daremo seguito a ciò che i gruppi hanno proposto.

(Foto: Monica Benini)

 

Buongiorno con Edicola RVS del 30 novembre 2017

Buongiorno con Edicola RVS del 30 novembre 2017


In questo numero dell’Edicola RVS, Claudio Coppini, Roberto Vacca e il pastore avventista Daniele Monachini commentano alcuni fatti del giorno con Paolo Borrometi, giornalista d’inchiesta sotto scorta per minaccia e aggressioni subite dalla mafia, Francesco Pignotti, esperto di leggi elettorali, e Alberto Allegrini, presidente della Confcommercio di Norcia

Diaconia, la piu’ grande liturgia cristiana – 12

Diaconia, la piu’ grande liturgia cristiana – 12


In questa trasmissione a cura di RVS Firenze, giunta alla dodicesima puntata, parliamo con il pastore avventista Davide Mozzato, autore del libro “Diaconia, la piu’ grande liturgia cristiana”, edizioni ADV.

Dalla quarta di copertina del libro: Esiste una parola che, da sola, racchiuda tutto il vangelo? Una parola che sappia cogliere l’essenza della Parola? Probabilmente ce ne sono diverse, ma una di queste e’ diaconia,traslitterazione di un termine greco che significa “servizio”.

Buongiorno con Edicola RVS del 30 novembre 2017

Buongiorno con Edicola RVS del 29 novembre 2017


In questo numero dell’Edicola RVS, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni fatti del giorno con Diego Vanni Macaluso, consulente per le imprese e analista politico sui social network, con Severino Saccardi, direttore della rivista Testimonianze, e con Pawel Gajewski, pastore delle chiese valdesi di Perugia e Terni

I traumi: un’eredità intergenerazionale

I traumi: un’eredità intergenerazionale


Tale padre, tale figlio. Questa antica sentenza popolare ci ricorda che assomigliamo ai nostri genitori. È anche quello che dice la genetica: le informazioni sono trasferite dai genitori alla loro progenie attraverso il DNA. L’epigenetica ha però introdotto una novità: il DNA non è fisso. I geni rimangono gli stessi, ma si esprimono in maniera diversa in base a delle influenze che vengono da un ambiente esterno. I nostri genitori ci trasmettono perciò un set di potenzialità, non di caratteristiche già formate. Questi cambiamenti che derivano dall’esterno possono essere fisiologici o patologici.

Ne ha parlato la dott.ssa Arianna Facchini, specializzata in chirurgia maxillo facciale, da sempre interessata alle neuroscienze, nell’ambito di una conferenza dal titolo “I traumi: un’eredità intergenerazionale”. L’evento si è svolto presso la Chiesa Cristiana Avventista di Lungotevere Michelangelo 6 a Roma.

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