Daniele in breve. Antico e nuovo patto

Daniele in breve. Antico e nuovo patto

Francesco Zenzale – “Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta” (Da 9:27).

La morte del Messia segna la fine dell’antica alleanza e l’inizio di un nuovo patto. Con esso si compie la promessa fatta ad Abramo: “Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce» (Ge 22:18). Infatti, la nuova alleanza non è stata affidata a nessun popolo particolare o confessione religiosa. Ogni essere umano può redigere la sua alleanza con Dio a titolo personale: “Se siete di Cristo, siete dunque discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa» (Ga 3:29).

Riguardo al vecchio patto, l’autore della Lettera agli Ebrei evidenzia che era difettoso (Eb 8:6-7; 7:22). I motivi fondamentali della sua incompiutezza sono diversi:
– Perché era stato redatto con norme di culto tipiche del contesto religioso e culturale del tempo. Anche i pagani offrivano sacrifici cruenti di animali.
– Il complesso cultuale ebraico che si svolgeva nel santuario prefigurava ciò che il Messia ha realizzato con la sua morte e risurrezione (Eb 8 e 9). In altre parole, il rituale del santuario, centro del patto sinaitico (Eb 9:1), annunciava già, con il suo carattere provvisorio (Eb 8:13), che la soluzione definitiva al problema del peccato doveva venire da Dio (Eb 9:15), l’unico ad essere in grado di risolverlo.
– In un contesto di infedeltà verso Dio, in cui Israele era sul punto di scomparire, invaso da eserciti stranieri, il profeta Geremia annuncia la nuova alleanza dal carattere definitivo (Gr 31: 31-34; cfr. Eb 8:6-13; Ez 36:24-28).
– L’antico patto, a causa della perfidia del popolo eletto, poteva essere annullato in qualsiasi momento (Gr 11: 8-10; 14:21; Os 6:7; 8:1). Se ciò non è avvenuto, è in virtù della promessa fatta ad Abramo e a Davide (Ge 22.18; 2 Cr 21:6-7), della misericordia di Dio e della sua volontà nel portare a compimento le promesse in esso contenute. “Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso, dice il Signore, che ha pietà di te” (Is 54:10).

Gesù, durante l’ultima cena, era ben consapevole che il primo patto stava per esaurire la sua funzione pedagogico-spirituale e che una seconda alleanza sarebbe stata inaugurata con la sua morte: “Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi” (Lc 22:20; cfr. Mt 26:28; Mr 14:24; 1 Co 11:25). Nella Seconda lettera ai Corinzi, Paolo fa presente che gli israeliti, a causa della loro ostinatezza, non riescono a capire che in Cristo l’antico patto è stato abolito (2 Co 3:14).

La morte cruenta del Mashiach Nagîd, avvenuta “in mezzo alla settimana” d’anni, vale a dire nella Pasqua dell’anno 31 d.C., segnò la fine del suo ministero messianico, il compimento del complesso sacrificale, fondamento liturgico dell’antica alleanza (Gv 1:19). Quest’ultimo aspetto è stato sugellato da un segno inequivocabile: il “lacerarsi in due da cima a fondo” della “cortina del tempio” tra il “santo” e il “santissimo” nell’istante in cui Gesù Cristo “rese lo spirito” (Mt 27:50-51).

È interessante evidenziare che anche la nuova alleanza è stata convalidata con un segno opposto rispetto al precedente, che sanciva la fine di un sistema religioso. La cortina del tempio che si squarcia in due indica rottura con il passato e con la morte, così presente in ogni sacrificio cruento e incruento, a tal punto che era quasi impossibile cogliere la misericordia di Dio in termini di risurrezione, con la quale il nuovo patto è stato sigillato. Prima ancora che Gesù tornasse in vita, il testo biblico ci informa che “le tombe s’aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti” (Mt 27:52:53). Ciò significa che dalla morte di Cristo fluisce concretamente la vita. Pertanto, la morte è stata definitivamente sommersa nella vittoria (1 Co 15:5-55).

Concludiamo questo breve excursus evidenziando che entrambe le alleanze, benché siano state stipulate da Dio, e quindi dal valore eterno riguardo alle promesse in essi contenute, hanno un comune denominatore: il contraente. L’uomo, la sua fragilità e la sua libertà di muoversi nell’ambito della misericordia di Dio, oppure di deambulare fuori di essa. In altre parole, gli esiti eterni di una vita vissuta nel peccato (Ro 5:12) dipendono da noi. “Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza”» (De 30:19).

Web TV Hope Channel Italia. Andava predicando…

Web TV Hope Channel Italia. Andava predicando…

Il video giornale del 27 febbraio informa su vari eventi del mondo avventista, in particolare sugli aiuti umanitari alla popolazione di Tonga, spazzata dal peggiore ciclone tropicale in 60 anni, e a quella delle due province settentrionali dell’Argentina colpite dall’alluvione.

La serie “Apri la porta del tuo cuore” ti accompagna ogni giorno con una riflessione su un versetto biblico. Il programma di oggi è sul testo di Filippesi 4:4,5.

Guarda il sermone di Alessandro Butera, giovane studente della Facoltà avventista di teologia di Firenze, che ha predicato nella chiesa cristiana avventista di Cesena.

E non dimenticare “La parola in segni“, riflessione spirituale nella lingua Lis. Guarda la puntata di oggi.

Altri programmi su http://hopechannel.it/ 

 

Programmi radio Rvs disponibili su internet. Riflettiamo insieme

Programmi radio Rvs disponibili su internet. Riflettiamo insieme

– Riflettiamo insieme. Interviste a margine del convegno “Diritti umani e libertà religiosa” In questo numero Roberto Vacca propone una serie di interviste realizzate a margine dell’incontro del 17 febbraio, a Firenze, presso i locali di Villa Aurora, dal titolo: “Diritti umani e libertà religiosa”. L’incontro è ricorda i 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani, e i 30 anni dalla legge 501, del 1988, che regola i rapporti tra Chiesa avventista e Stato italiano. Le persone intervistate sono Valdo Spini, Anna Nardini, Ignazio Barbuscia, Margiotta Broglio, Debora Spini.
Watch video!

– Filo diretto. Dov’è tuo fratello?
In questo numero proponiamo la predicazione che il past. Davide Romano ha rivolto alla chiesa avventista di Firenze, sabato 17 febbraio, in occasione della Giornata della liberta’ religiosa, dal titolo “Dove’è tuo fratello?“. Per la sua riflessione ha preso spunto dal testo di Genesi 4:9.
Watch video!

– Ci sono buone notizie (puntata 396)
Alla ricerca di eventi, informazioni, curiosità per pensare positivo. Una rubrica con notizie che non vengono messe in risalto dai media… o quasi! A cura di Beniamino, Emanuele e Luisa. In questa puntata: piccoli segreti dei contadini d’appartamento, italiani meno spreconi, il rugby della periferia. Ascolta l’mp3

Altri programmi su http://radiovocedellasperanza.it/

 

 

 

Buongiorno con l’Edicola RVS del 28 febbraio 2018

Buongiorno con l’Edicola RVS del 28 febbraio 2018


In questo numero dell’Edicola RVS, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni fatti del giorno con Saverio Scuccimarri, pastore evangelico e direttore del mensile Messaggero Avventista, Giovanni Varrasi, medico psichiatra, Vincenzo Mazza, pastore emerito, gia’ presidente dell’Unione italiana delle chiese avventiste.

Televisione – Protestantesimo

Televisione – Protestantesimo

Lunedì 5 marzo, alle 7.25 del mattino, su Rai 2, la rubrica Protestantesimo manda in onda la replica della puntata con i servizi:
Libertà religiosa a che punto siamo? A 70 anni dalla Costituzione, alcune riflessioni sul tema della libertà religiosa in Italia. L’articolo 8 della Costituzione prevede la stipula di Intese tra lo Stato e le principali confessioni religiose diverse dalla cattolica. Ma oggi a che punto siamo? C’è chi non ha ancora un’Intesa con lo Stato, come le comunità islamiche e Sikh, e chi invece le ha già stipulate. Per queste confessioni quali possibilità si aprono? Ne parliamo in studio con Ilaria Valenzi, della Commissione delle Chiese Evangeliche per i rapporti con lo Stato; e con una testimone, Alba Mannucci, che ricorderà come si arrivò alla stesura dell’Articolo 7 e 8 della nostra Costituzione.
Aiuto, mia moglie è Pastora! Nuovo appuntamento della serie.

Per rivedere tutte le puntate andate in onda dal 2013 a oggi: VIDEO

Maggiori informazioni sul sito: www.protestantesimo.rai.it

Essere donna musulmana nel Regno Unito

Essere donna musulmana nel Regno Unito

Una conferenza al Newbold College, in Inghilterra, ne evidenzia le difficoltà.

Notizie Avventiste – Julie Siddiqi è stata l’ospite del Newbold Diversity Centre, a metà febbraio, dove ha tenuto una conferenza sul tema “Being a Muslim Woman in the UK: A Perspective”. L’evento è stato seguito soprattutto dagli studenti e dai docenti del Seminario avventista inglese “Newbold College”. Nota giornalista e scrittrice, già direttrice della Muslim Society of Great Britain, J. Siddiqi è nata e cresciuta nel Surrey, ed è una convertita britannica.

Ha iniziato la presentazione sottolineando di raccontare semplicemente la propria esperienza e le sue lotte per quanto riguarda le problematiche dell’identità. I musulmani nel Regno Unito sono molto diversi gli uni dagli altri perché provengono da varie parti del mondo, quindi non sono una voce unitaria, organizzata. In quanto tale, a suo parere, non ha senso parlare di “comunità musulmana”. Ha anche condiviso l’angoscia provata quando, dopo l’attentato al Manchester Arena, suo figlio piccolo le aveva chiesto: ” È stato un musulmano?”.

J. Siddiqi ha presentato alcuni dati interessanti sull’islam nel Regno Unito. La prima moschea, costruita appositamente per questo scopo, fu eretta nel lontano 1889, a Woking, nel Surrey. Ora ci sono circa 1.500 moschee in tutto il Paese, molte delle quali sono piccole. Circa un terzo di queste moschee non ha un posto designato per le donne durante le preghiere del venerdì, una situazione che la relatrice ha definito inaccettabile.

I musulmani sono 2 milioni nel Regno Unito e costituiscono il 4,8% della popolazione nazionale. Sono quindi molto meno numerosi di quanto le persone generalmente immaginino. Di essi, il 50% è sotto i 25 anni di età, il che pone problemi interni. J. Siddiqi ha anche rilevato che oltre il 90% della popolazione non musulmana del Regno Unito non ha mai messo piede in una moschea.

Celebrità islamiche, come la campionessa l’olimpionica Mo Farah e la vincitrice del programma televisivo “Bake Off”, Nadia Hussain, contribuiscono a ridurre i pregiudizi ma, secondo J. Siddiqi, le piccole iniziative locali sono gli strumenti principali per promuovere l’integrazione. I musulmani donano regolarmente una percentuale del loro reddito in beneficenza e sono stati tra coloro che hanno dato maggiore aiuto dopo l’incendio della Torre di Grenfell, a Londra.

J. Siddiqi ha partecipato all’organizzazione di varie iniziative volte a creare comprensione tra i diversi segmenti della popolazione britannica. Nella sua vita dedicata all’attivismo comunitario, ha collaborato nel riunire donne musulmane, cristiane ed ebree per formare una catena umana di testimonianza silenziosa lungo il ponte di Westminster, nel marzo 2017, dopo che un uomo musulmano aveva seminato caos e terrore nei giorni precedenti. Ha ispirato il movimento “Open My Mosque” e, durante il Ramadan, ha organizzato il “The Big Iftar”, aperto a tutti. Nel “Sadaqa Day” ha raccolto 100 milioni di sterline alla fine del Ramadan, da devolvere in beneficenza. Le iniziative più importanti restano tuttavia le attività di volontariato per pulire aree cittadine, il banco alimentare e i rifugi per i senzatetto.

La giornalista non ha sorvolato sulle terribili atrocità perpetrate dai musulmani in Gran Bretagna e all’estero. Prova angoscia e vergogna per loro ma soprattutto preoccupazione per i suoi quattro figli che cercano di dare un senso all’islam. Insieme a donne di fedi diverse e laiche, si impegna a creare una maggiore comprensione delle differenze, in modo che le azioni violente, perpetrate di solito da giovani uomini, possano essere neutralizzate.

Inoltre, ritiene che molti dei problemi associati all’islam siano parte di un problema sociale molto più profondo. Gli attacchi terroristici islamici somigliano all’ultimo massacro avvenuto in una scuola americana o alla violenza delle gang. Salvaguardare è un problema tanto in Oxfam quanto nelle comunità musulmane. Ogni sottomissione delle donne musulmane fa parte del più ampio problema della violenza contro le donne, evidenziato nella campagna “#MeToo”. J. Siddiqi ha sottolineato che le donne musulmane stanno cercando di contrastare le terribili azioni fatte in nome di Dio da una pericolosa e piccola minoranza di uomini islamici.

Alla fine, la serata ha lasciato tante domande senza risposta, ma una conversazione aperta tra una donna musulmana e un pubblico di persone molto diverse può solo essere di aiuto nell’impegno di rendere la nostra società un luogo più sicuro per i nostri figli.

[Fonte: Michael Pearson, tedNews) 

 

La Parola InSegni – Mercoledì 28 Febbraio 2018

La Parola InSegni – Mercoledì 28 Febbraio 2018




 

 

L’influenza di Billy Graham

L’influenza di Billy Graham

Il predicatore evangelico più conosciuto del Novecento si è spento il 21 febbraio a 99 anni. Mark Finley lo ha ricordato.

Notizie Avventiste – Il pastore ed evangelista avventista, Mark Finley, ha ricordato Billy Graham all’indomani della sua scomparsa, dalle pagine del sito di Adventist Review e di EudNews.

Ho sentito per la prima volta Billy Graham predicare a Boston nell’ottobre del 1964, quando ero uno studente di teologia all’Atlantic Union College di South Lancaster, in Massachusetts. Sono rimasto profondamente impressionato dalla semplicità del suo messaggio biblico e dal profondo impatto che aveva sul pubblico. I conservatori del New England sono scettici nei confronti degli appelli che fanno leva sulle emozioni e possono facilmente individuare l’ipocrisia o la spettacolarità.

Le centinaia di persone che, quella sera, avevano risposto all’appello di Billy ad andare davanti al pulpito, avevano percepito una sincerità, una genuinità e un impegno per il Cristo vivente che le aveva toccate profondamente. Con il messaggio di Gesù, quest’uomo aveva raggiunto i cuori e cambiato le vite. Nei suoi 60 anni di ministero evangelistico, Billy Graham ha predicato, si stima, a oltre 200 milioni di persone in circa 185 Paesi.

In un’epoca in cui diversi evangelisti pubblici affrontavano scandali in ambito morale ed etico, Billy Graham era irreprensibile. Uomo di autentica integrità, straordinaria umiltà e purezza morale, e incrollabile impegno verso il suo Signore e la sua famiglia, divenne un modello per decine di migliaia di giovani predicatori.

All’inizio del suo ministero si era incontrato con alcuni stretti collaboratori in una stanza d’albergo a Modesto, in California. Insieme avevano preso l’impegno di sostenersi a vicenda ed essere persone responsabili nel rapporto con Cristo, nella gestione delle finanze e per quanto riguarda la moralità. In questo cosiddetto “Manifesto di Modesto” ogni uomo si impegnava a non rimanere mai solo con altre donne, tranne la propria moglie, e ad essere trasparente nei propri affari finanziari.

L’integrità etica di Billy Graham, la sua aperta trasparenza e la sua genuina sincerità sono tra gli elementi che hanno caratterizzato i suoi 99 anni. Anche se non ci siamo mai incontrati personalmente, la sua influenza sulla mia vita è stata significativa.

In tre modi specifici Billy Graham mi ha ispirato. Per prima cosa ho sentito, all’inizio del mio ministero, che la parola annunciata ha poco valore se non è parola vissuta. I predicatori possono attirare grandi folle, ma se la loro vita non riflette il vangelo che predicano, le loro parole avranno un impatto minimo su quanti li ascoltano. In secondo luogo, sono stato colpito dalla predicazione di Billy Graham sulla semplicità del vangelo. Come predicatore di profezie bibliche, che condivide le verità eterne del messaggio dei tre angeli (Ap 14:6-20), mi viene costantemente ricordato che l’essenza dell’annuncio profetico è il vangelo eterno. In terzo luogo, Billy Graham non aveva timore di fare appelli. C’era un senso di urgenza nella sua predicazione. Ha rivolto potenti appelli e chiamato le persone a prendere una decisione. In una cultura secolare, era profondamente convinto dell’importanza di far confrontare le persone con il messaggio di vita, e di morte, della Scrittura.

In diverse occasioni, coloro che avevano partecipato ai suoi incontri evangelistici e avevano accettato Cristo, venivano poi alle mie conferenze sulle profezie, perché volevano conoscere di più la Bibbia. Ricordo bene, all’inizio del mio ministero, una signora che desiderava capire più a fondo la parola di Dio. Mi aveva spiegato di aver preso il suo impegno con Cristo guardando Billy Graham predicare in televisione.

Molti uomini e donne continuano a seguire e ad approfondire gli insegnamenti della Bibbia dopo che la fiamma della fede si è accesa in loro quando hanno ascoltato Billy Graham predicare. Egli ha condotto le persone a Cristo e da lì Gesù le ha portate in un viaggio alla scoperta della Scrittura. Mi tornano in mente le parole commoventi di Giovanni nell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse: “beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono” (Ap 14:13).

Anche se ora riposa in Gesù, l’influenza di questo energico predicatore continua a vivere.

(Foto: Library of Congress, in Adventist Review ed Eud News)

 

“La battaglia di Hacksaw Ridge” miglior film straniero al Bestsellery Empik 2017 in Polonia

“La battaglia di Hacksaw Ridge” miglior film straniero al Bestsellery Empik 2017 in Polonia

La fede di Desmond Doss ha ispirato una giovane a cercare Dio e a chiedere il battesimo.

Notizie Avventiste – “La battaglia di Hacksaw Ridge”, successo cinematografico di Mel Gibson, ha vinto nella categoria “miglior film straniero” al Bestsellery Empik 2017, il prestigioso evento polacco che premia i libri, i film, i CD, le riviste e i giochi più venduti e visti in tutto il Paese. “La battaglia di Hacksaw Ridge” ha superato altre pellicole di successo come “Rogue One: A Star Wars Story” e “Bridget Jones 3”.

Il film racconta la storia di Desmond Doss, giovane avventista e obiettore di coscienza, che durante la Seconda guerra mondiale salvò la vita a 75 soldati senza mai imbracciare un’arma. Il suo gesto eroico gli valse la Medaglia d’Onore, la più alta onorificenza militare statunitense; fu il primo obiettore di coscienza a riceverla.

La cerimonia è stata trasmessa in diretta dalla più importante rete televisiva della Polonia, Tvn. Gli avventisti polacchi hanno espresso soddisfazione per questo riconoscimento, anche in considerazione dell’impegno profuso nel far conoscere la fede di Desmond Doss lo scorso anno, in occasione dell’uscita del film. A Cracovia, la soddisfazione si è tramutata in vera gioia quando, il sabato prima della premiazione, Natalia Tatarczuch è scesa nelle acque battesimali (la Chiesa cristiana avventista pratica il battesimo per immersione), come diretta conseguenza della visione del film. Natalia non aveva mai sentito parlare degli avventisti del settimo giorno, ma è stata così colpita dalla fede e dal coraggio di Doss che, dopo aver visto il film due volte, ha cercato la chiesa di Cracovia su internet.

La giovane ha incontrato il past. Artur Dżaman e gli ha detto di voler essere battezzata subito. “La mia esperienza pastorale mi ha insegnato che ogni conversione è un evento speciale” ha affermato il pastore “ma questo è stato davvero unico”. Emozionato, A. Dżaman ha fatto notare che Dio può toccare il cuore delle persone in posti molto diversi. “Proprio come aveva gridato ad Adamo nel paradiso terrestre ‘Adamo, dove sei?’, Natalia ha trovato Dio tramite il film ‘La battaglia di Hacksaw Ridge’”.

Questa esperienza ha aperto una nuova prospettiva. “Come chiesa” ha aggiunto il past. Dżaman “dobbiamo essere là dove sono le persone. Dobbiamo essere il sale di questa terra. Sale nella minestra, non in una saliera. Sono straordinariamente felice per questo miracolo di conversione. Dio è grande!”.

Nel corso del 2017, la Chiesa cristiana avventista in Polonia ha lavorato perché il film non rimanesse solo tale, ma diventasse un’opportunità di condivisione della fede di Doss.


Anche in Italia, le chiese hanno organizzato diverse iniziative nei cinema dove era in proiezione il film. L’Uicca (Unione Italiana delle Chiese Cristiane avventiste del 7° Giorno) ha prodotto alcuni video e un libretto per conoscere meglio Desmond Doss e i valori che lo animavano; ha anche dedicato una pagina del suo sito: www.chiesaavventista.it/doss

(Fonte: TedNews)

 

Buongiorno con l’Edicola RVS del 28 febbraio 2018

Notizie Avventiste 64


Notizie Avventiste 64 (27/02/2018)

Attualità eventi progetti e comunicazioni dal mondo Avventista.
In collaborazione col dipartimento delle comunicazioni della chiesa cristiana avventista del settimo giorno
Riduzione radiofonica del notiziario di ANN Italia visibile su news.avventisti.it
a cura di Sara Durante. Registrazione e montaggio a cura di RVS Forlì

Buongiorno con l’Edicola RVS del 28 febbraio 2018

Ci Sono Buone Notizie 397


Ci sono buone notizie 397 (27.02.2018) Alla ricerca di eventi, informazioni, curiosità per pensare positivo. Una rubrica con notizie che non vengono messe in risalto dai media … o quasi! a cura di Beniamino, Emanuele e Luisa
In questa puntata saranno con noi solo Beniamino e Emanuele, Ecco i titoli: BENIAMINO: Luciana e la casa di Oz – EMANUELE: Strisce pedonali in 3D

Buongiorno con l’Edicola RVS del 28 febbraio 2018

Buongiorno con l’Edicola RVS del 27 febbraio 2018


In questo numero dell’Edicola RVS, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni fatti del giorno con Giuseppe Cupertino, segretario dell’Unione italiana delle chiese avventiste, Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, Renzo e Susanna Ottaviani, ministri di culto e operatori sociali della chiesa battista, Marzia Mordini, gia’ Responsabile dell’Ufficio servizio civile del Comune di Firenze.

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