Maol/ARnews – Il segreto è coinvolgere i ragazzi nel sermone, rendendolo interessante anche per i più piccoli che sono così partecipi del messaggio. Ad affermarlo è Linda Mei Lin Koh, direttore dei Ministeri in favore dei Bambini (Mib) della Chiesa avventista mondiale, che ha condotto un incontro di formazione per i pastori su come predicare a misura di bambino. Ciò richiede un po’ di lavoro in più nella preparazione dei sermoni, ma il risultato finale sarà avere ragazzi entusiasti di Dio e della Chiesa.
«I pastori non sono preparati a predicare sermoni a misura di bambino; la maggior parte di noi è abituata a predicare solo agli adulti», ha spiegato Linda Koh in un’intervista, «per cui alcune capacità, come l’essere consapevoli e saper coinvolgere i bambini affinché recepiscano ciò che si sta predicando, possono migliorare».
Koh, il cui dipartimento si occupa della formazione dei pastori in questo senso, ha indicato quattro modi semplici che un predicatore può usare per coinvolgere gli ascoltatori più giovani:
– assegnare in anticipo ai bambini i versetti biblici del sermone e chiamarli per nome a leggere i brani dal posto dove sono seduti, accanto ai genitori;
– rivolgere dal pulpito domande semplici sulla Bibbia, del tipo: «Che cosa accadde a Daniele nella fossa dei leoni?»; poi chiedere ai bambini di alzare la mano per rispondere;
– iniziare il sermone individuando un versetto biblico che sia il filo conduttore della predicazione e chiedere ai bambini di contare quante volte è citato nel sermone;
– preparare una sintesi di una pagina del sermone lasciando parti vuote o incomplete che i bambini riempiranno con una penna mentre ascoltano. Il pastore si fermerà quando si arriva a una di queste parti e annuncerà: «Ecco ora la risposta».
«In questo modo tutti i bambini partecipano al sermone, ma predicare a misura di bambino è una competenza che va acquisita», ha aggiunto Koh, che al momento lavora alla preparazione di una guida pratica su come tenere sermoni che possano essere seguiti anche dai giovanissimi della chiesa.
Originaria di Singapore e nonna di cinque nipotini, Linda Koh è da 19 anni al vertice del dipartimento Mib a livello mondiale, si occupa della preparazione di vario materiale per i bambini, tra cui le letture e i giochi della Settimana di Preghiera.
Nella chiesa ci sono bambini di varie fasce di età. Coloro che frequentano la scuola materna sono di solito troppo piccoli per riuscire a coinvolgerli nella predicazione, ma vanno comunque inclusi nel servizio sabbatico della chiesa tramite una storia che faccia da mini-sermone adatto proprio a loro.
I bambini delle scuole elementari e i ragazzi, invece, devono essere considerati abbastanza grandi da poter mettere da parte i giochi e i materiali da leggere e colorare, per ascoltare il sermone e per essere coinvolti in molti altri momenti della vita della chiesa: canti e brani musicali speciali, lettura di testi biblici, raccolta delle offerte, progetti di servizio alla collettività organizzati dalla chiesa.
I bambini, che fin dalla tenera età sono coinvolti nel sermone e in altre iniziative della chiesa, diventeranno adulti compassionevoli e propesi alla missione.
«I bambini di oggi sono i missionari e i leader di domani», ha concluso Linda Koh.
