Rompere il silenzio
9 Novembre 2012

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Rompere il silenzio
9 Novembre 2012

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Ministeri Femminili/EUDNews/Bia – Venerdì 26 ottobre, il personale della Divisione Inter-Europea (EUD), a Berna, ha partecipato a un incontro molto speciale organizzato dalla direttrice dei Ministeri Femminili, Denise Hochstrasser. L’argomento era molto delicato, “Abuso e violenza”, e comprendeva la trattazione di qualsiasi tipo di abuso: fisico, sessuale, psicologico, religioso, ecc. La relazione è stata tenuta da Ruth-Susanne Niedermaier, consulente presso Life & Social Help di Salisburgo.
“Dedicare del tempo a parlare di abuso non serve solo a informare sul tema o a far prendere coscienza della gravità del fenomeno, ma anche per dare un messaggio di solidarietà a tutti coloro che sono profondamente feriti”, ha affermato Corrado Cozzi, direttore del Dipartimento Comunicazioni presso la Divisione Inter-Europea.
Molto spesso si considera l’abuso soprattutto in un contesto sessuale. Tuttavia esso può verificarsi in ogni tipo di relazione umana: nella famiglia, al lavoro, tra amici, in un contesto religioso, ecc. “Nessun ambito in cui può avvenire l’abuso è meno importante degli altri”, ha precisato Ruth-Susanne Niedermaier. “L’abuso è abuso e dobbiamo esserne ben consapevoli”, ha aggiunto.
Per alcuni anni la Chiesa avventista tedesca ha affrontato questo problema in modo serio, organizzando un gruppo di lavoro guidato da Martin Knoll, ex direttore nazionale della gioventù avventista e ora presidente di Federazione. È stato prodotto l’opuscolo “Affrontare gli abusi sessuali”, per promuovere una grande campagna di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sugli abusi. “Anche noi avventisti abbiamo dovuto accettare il fatto che nelle nostre chiese locali vi siano persone colpevoli di abusi sessuali, come pure le vittime di tali abusi”, ha affermato Martin Knoll.
È tempo di rompere il silenzio. I leader della chiesa a ogni livello devono dedicare del tempo per parlare di questo tema e impegnarsi a trovare un rifugio per chi sta vivendo questa terribile esperienza.
“I pastori sono in una posizione privilegiata per aiutare la Chiesa a capire e attuare tale iniziativa in seno al primo e più importante livello della sua struttura, cioè la chiesa locale”, ha dichiarato Mario Brito, direttore dell’Associazione Pastorale presso l’EUD. Rivolgendo parole di ringraziamento a Ruth-Susanne Niedermeier, Denise Hochstrasser ha affermato: “Spero che non spazzeremo più questo argomento sotto il tappeto, ma che cercheremo le parole per pronunciarci quando qualcosa dovrà essere detto”. E ha concluso: “Oggi è stato solo l’inizio e spero che continuerà senza fine”.

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