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Intorno all’anno 50, l’apostolo Paolo scrive una lettera di incoraggiamento alla giovane comunita’ di Tessalonica che attraversa momenti difficili. Una lettura attenta ci permette di cogliere le “pulsazioni cardiache” delle comunita’ cristiane sul territorio, a confronto con una cultura e un modo di pensare distante da quello giudaico e palestinese. “Aspettando il Signore” e’ una serie di conversazioni radiofoniche a cura del pastore avventista Giuseppe Marrazzo, intervistato da Roberto Vacca, centrate sulla prima lettera ai Tessalonicesi dell’apostolo Paolo. In questa puntata il brano commentato si trova nel capitolo 2, versi da 17 a 20:
Quanto a noi, fratelli, privati di voi per breve tempo, di persona ma non di cuore, abbiamo tanto piu’ cercato, con grande desiderio, di vedere il vostro volto. Percio’ piu’ volte abbiamo voluto, almeno io, Paolo, venire da voi; ma Satana ce lo ha impedito. Qual e’ infatti la nostra speranza, o la nostra gioia, o la corona di cui siamo fieri? Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesu’ quand’egli verra’? Si’, certo, voi siete il nostro vanto e la nostra gioia.
Giuseppe Marrazzo e’ autore del libro Il tempo dell’attesa. Riflessioni pastorali sulla prima lettera ai Tessalonicesi, edizioni ADV